15 novembre 2017

libri – PARLAMI DI LEI


MICHAELA K. BELLISARIO
PARLAMI DI LEI
Cairo Editore, Milano, 2017
pp. 286, euro 15,00

libri38FBIl romanzo verrà presentato a BookCity, sabato 18 novembre, ore 18,30, presso l’Istituto dei Ciechi di Milano, via Vivaio 7 (sala Barozzi). Introduce e interviene Diamante D’Alessio, direttrice di “Io donna”.

“Ho trascorso l’ultimo anno a piangere Martina perdendo di vista tutto il resto, la nostra relazione e l’amore per me stessa, e intanto la vita mi ha travolta e schiacciata a terra perché non ho opposto resistenza, immersa com’ero in quella terra desolata che è il dolore”. E’ Alexandra che parla, la protagonista di “Parlami di Lei” (Cairo Editore), il primo romanzo di Michaela K. Bellisario, giornalista e scrittrice italo-olandese, che lavora per il sito web di Io donna, il femminile del Corriere della Sera.

Alexandra ha 42 anni, è sposata, ed è redattore di una rivista dedicata alle donne. E’ felice, soprattutto ora che ha coronato il suo sogno, quello di diventare mamma. Nove mesi scorrono in fretta. Ogni giorno, beve mezzo litro di tisana di finocchio che aiuta la formazione del latte, si nutre con attenzione, molta frutta e verdura, cereali e pesce di oceano, cammina e fa passeggiate sognando di poter spingere presto il passeggino con la sua bambina. Con immensa gioia, vede crescere la sua pancia gradualmente. Fino al momento della nascita di Martina. Quando il sogno si infrange. Martina è destinata a vivere solo venti ore dopo il parto. E quando Alexandra perde la figlia, perde anche il futuro. Cade in un abisso di dolore, nel quale viene trascinata tutta la sua vita, e tutti quelli che le stanno accanto, compreso il marito.

Pagine intense e un incipit che fa sì che il romanzo si sviluppi per flashforward, gestiti da parte dei personaggi fatti parlare dal di dentro di sé, e dai quali emerge la realtà in cui Alexandra vive: con un marito che reagisce alla sofferenza in un modo differente e si allontana da lei; e quella psicologa che vuole convincerla che la sua esistenza sia migliore adesso, come se Martina fosse stata un sacrificio per farla diventare una donna diversa; e quella Sara, buddista, che spiega che l’espressione giapponese hendoku iyaku significa trasformare il veleno in medicina; e quella medium di comunicazione che la mette in contatto con la bambina che le dice “mamma, mamma, ti voglio bene. Devi solo sapere questo.”

Ma forse da sapere c’è qualcos’altro. Qualcosa che si intuisce già dalle prime pagine di scrittura trasparente e diretta. C’è da sapere che questo romanzo ripercorre la storia vera dell’autrice. Sei anni fa, Michaela K. Bellisario è stata mamma per poche ore. Un virus ha distrutto la sua promessa di famiglia. Proprio quando tutto era pronto: la culla, la carrozzina, le lenzuola, i vestitini, le scarpine … Bellisario, proprio come Alexandra, è distrutta. Il rischio di non farcela lei stessa. L’impossibilità di avere altri figli. In questo terribile tunnel elabora il lutto, fino al punto che questo lutto diventa una voce che si alza e che insegna. Per incoraggiare le altre mamme che hanno vissuto la stessa esperienza. Per dare un senso alla vita, anche quando pare che senso non ne abbia.

Tornano così in questo romanzo i temi sulla vita, sul destino e sulla resilienza degli esseri umani. Come torna la cifra costituente di questa storia: la gestione dei personaggi raffinata da un flusso interiore potente, che diventa il filo conduttore della storia di una donna vincente: “Perché semplicemente non si può tornare indietro nel tempo. Siamo costretti a seguire il flusso. Impara a lasciare andare, Alex.”

Cristina Bellon

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon
rubriche@arcipelagomilano.org



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