10 ottobre 2017

arte – RITRATTI DI VITA A TSHIMBULU


Paola Meloni è una giovane fotografa milanese che tra il 2015 e il 2016 ha vissuto l’esperienza del servizio civile nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) con l’ONG COE (Associazione Centro Orientamento Educativo). Fino a qui niente di strano: sono alcune centinaia i giovani che scelgono di trascorrere un anno prestando servizio. Poco prima del rientro in Italia, però, proprio nel villaggio di Tshimbulu nel quale si trovava, scoppia una guerra civile senza pari. La RDC sta vivendo una delle emergenze umanitarie più gravi nel continente africano: una guerra civile che ha già fatto centinaia di migliaia di morti (molti dei quali ritrovati in fosse comuni), cui si aggiunge il dramma degli sfollati interni, almeno un milione dall’inizio del 2017, che si sommano a quelli degli anni precedenti.

arte33FBUna volta rientrata in Italia Paola Meloni sceglie di raccontare quella che è stata la sua esperienza nella RDC con gli strumenti che le sono più congeniali: le fotografie. L’esposizione alla Galleria Silva dal 15 al 19 ottobre si propone come testimonianza di un mondo pacifico e felice che oggi non esiste più, un ordine delle cose sovvertito da questioni politiche, una situazione peraltro presente in moltissimi Paesi africani totalmente dimenticati. Babambombo / Wow! è un invito a lasciarsi ammaliare dagli sguardi pieni di fiducia dei bambini e dei giovani, a prendere coscienza del fatto che proprio Tshimbulu, nella regione del Kasai Centrale ad agosto del 2016 è stata il più importante focolaio di una guerra civile.

In occasione dell’inaugurazione sabato 14 ottobre alle 18,30 le voci di quattro esperti si alterneranno sul palco per approfondire i temi suggeriti dalla mostra in un incontro dal titolo C.O.N.G.O. – Cosa Otteniamo Non Guardando Oltre?: testimonianze diverse racconteranno il proprio punto di vista sulla situazione congolese, riflettendo tra le altre cose anche sul ruolo del Servizio Civile Nazionale all’Estero e sul valore della solidarietà. Aprirà Padre Emmanuel Adili, missionario saveriano; per passare la parola a Giusy Baioni, giornalista; proseguirà Colette Diku, membro di Tam-Tam d’Afrique, e chiuderà John Mpaliza, camminatore e attivista per i diritti umani.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo in vendita presso la Galleria insieme alle fotografie. Parte dei proventi della vendita, e del catalogo e delle fotografie, saranno devoluti a una ONG che opera a supporto della popolazione congolese. È una bellissima iniziativa, e un’ottima occasione per guardare al di là del proprio naso. Non va persa!

Conferenza inaugurale C.O.N.G.O. – Cosa Otteniamo Non Guardando Oltre?, sabato 14 ottobre 2017 alle 19 presso la Galleria Silva (via Olona 26, Milano). Ingresso libero.

Babambombo / Wow! fotografie di Paola Meloni, dal 15 al 19 ottobre 2017 presso la Galleria Silva (via Olona 26, Milano). Orari: 10-20 (19 ottobre: 10-14). Ingresso libero.

Fotografia di Paola Meloni

PIANETA SOTTSASS

Triennale Design Museum celebra il centenario della nascita di Ettore Sottsass (Innsbruck 1917 – Milano 2007) con una grande mostra monografica che rende omaggio all’uomo, architetto, designer, fotografo, filosofo, ceramista, urbanista. Ogni aspetto del suo carattere è valorizzato e celebrato. Un omaggio intellettuale, oltre che emozionale, di colei che ha accompagnato Sottsass nei suoi ultimi trent’anni di vita: Barbara Radice, curatrice della mostra, supportata nell’allestimento da Michele De Lucchi e Christoph Radl.

Attraverso un percorso che si snoda negli spazi della Galleria della Architettura del Triennale Design Museum si attraversano nove sale come arcipelaghi nei quali si mescolano i progetti, gli oggetti, le fotografie, i pensieri. Ogni superficie è occupata, come a immergere il visitatore nel Sottsass-pensiero. I nomi dei nove temi si riferiscono ad altrettanti titoli di scritti, nomi di oggetti o titoli di opere individuati come nomi/perno intorno ai quali si può immaginare organizzata l’opera di Sottsass.

Non si tratta propriamente di fasce cronologiche, anche se vagamente coincidono con qualche data, ma di umori e tendenze che si accavallano e sfumano gli uni dentro gli altri, allacciandosi ai precedenti e successivi. Lungo le pareti della Galleria sono in mostra da una parte opere contestuali ai temi delle stanze, dall’altra una scelta di fotografie all’origine del progetto del Maestro.

Il titolo della mostra, e del libro, There is a Planet, è quello di un progetto dell’autore dell’inizio anni ’90 per l’editore tedesco Wasmuth e mai realizzato; il progetto del libro, ora edito da Electa, raccoglieva in cinque gruppi, con cinque titoli diversi e altrettanti testi, fotografie scattate da Sottsass nel corso dei suoi viaggi intorno al mondo: foto di architetture, case, porte, persone, situazioni che riguardano l’abitare e in generale la presenza dell’uomo sul pianeta.

Che si ami o meno l’artista, che l’architettura sia una professione, una passione o che nutriate solo un vago interesse, la mostra va visitata il prima possibile. E comunque, uscirete dalla mostra innamorati del “poeta e ribelle”.

There is a Planet, fino all’11 marzo 2018 al Triennale Design Museum (Viale Emilio Alemagna 6, Milano). Orari: martedì – domenica 10:30 – 20:30. Biglietti: intero 9 €, ridotti 5 / 7 €.

UN KLIMT A METÀ

La Klimt Experience del Mudec, inaugurata a fine luglio e fruibile fino a gennaio 2018, è un progetto ad alto impatto tecnologico dedicato al Maestro della secessione viennese. Il percorso multimediale propone al visitatore un modello di godimento dell’opera d’arte attraverso le potenzialità delle nuove tecnologie: questo si traduce in una grande sala, dove su pareti, pavimento e soffitto si susseguono più di 700 immagini che attingono a tutto il repertorio artistico dell’artista, al contesto storico e architettonico, al design, alle forme astratte.

70 minuti nel Klimt-mondo consentono una visione a tutto tondo dell’uomo: accanto all’arte dell’artista si ammirano le fotografie d’epoca e le ricostruzioni 3D della Vienna dei primi del ‘900, con i suoi luoghi simbolo, i costumi, la moda di una città in fermento. Ma sono solo immagini: i pannelli esplicativi che raccontano la vita e il lavoro dell’artista sono relegati fuori. Se da un lato è auspicabile lasciare che le immagini parlino da sole, soprattutto quando l’artista è così noto, dall’altro, forse, viene meno il ruolo educativo e divulgativo che le mostre dovrebbero/potrebbero avere. Ma forse un visitatore non cerca in mostra, oltre che la bellezza anche l’apprendimento?

È innegabile che esperienze espositive di tipo tradizionale non potranno mai consentire un incontro con l’artista, le opere e il contesto così completo; nella stessa maniera non saranno mai fruibili dal vero le immagini in così alta definizione: grazie infatti al sistema Matrix X-Dimension, 30 proiettori laser trasmettono sui megaschermi dell’installazione immagini a oltre 40 milioni di pixel. La colonna sonora che va da Strauss a Mozart, da Wagner a Lehár, da Beethoven e Bach, gioca tutto sulla forte riconoscibilità dei brani selezionati: appartengono talmente tanto alla cultura collettiva che è difficile che le teste degli ascoltatori non dondolino seguendo la musica.

Pur subendo il fascino delle figure femminili di Klimt, del suo uso dell’oro e dei colori, e restando ammirata dall’uso della linea, sono stati settanta minuti lunghi e costosi (12 euro il biglietto intero), dai quali sono uscita annoiata e per nulla ammaliata. La percezione più forte è stata quella di aver visto qualcosa di scontato, fatto apposta per compiacere, in immagini e suoni, la conoscenza già condivisa dell’artista, l’immagine che già tutti hanno e che viene così alimentata e soddisfatta.

Manca l’invito ad andare oltre l’esperienza vissuta, a cercare fuori dalle mura del Museo le tracce lasciate dal vero Klimt. Manca quel semino di curiosità che una visita dovrebbe lasciare, che cresce alimentato da suggestioni e approfondimenti, e che porta a scegliere di tornare a visitare altre mostre e altri musei.

Klimt Experience, fino al 7 gennaio 2017 al MUDEC – Museo delle Culture (via Tortona 57 – Milano). Orari: lunedì 14:30 – 19:30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9:30 – 19:30; giovedì e sabato 9:30 – 22:30. Biglietti: intero 12 €, ridotto 10 € / 8 €, gruppi 10 € / 6 € / 3 €.

questa rubrica è a cura di Benedetta Marchesi
rubriche@arcipelagomilano.org


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