8 febbraio 2017
SABINO CASSESE
LA DEMOCRAZIA E I SUOI LIMITI
Mondadori 2017
pag. 120, € 17,00
Una vera e propria lectio magistralis nella quale l’autore riversa oltre 50 anni di esperienze accademiche, di uomo di Governo e di supremo giudice costituzionale. In un momento come quello attuale che sembra mettere in discussione i fondamenti base dei principi democratici e dei meccanismi che sottendono i rapporti fra cittadini e istituzioni, la voce di Cassese segna un punto importante di riferimento e di orientamento.
L’opera si articola su sei capitoli principali. Il primo è dedicato alla democrazia come governo del popolo. Il secondo mira a rispondere alla domanda basilare di quanto democratico sia oggi uno stato democratico, che si definisca tale e si comporti come tale. Il terzo capitolo approfondisce le difficoltà della democrazia, cioè quei punti critici che oggi ci fanno domandare se le istituzioni che ci governano siano ancora intrise degli iniziali valori del governo popolare.
Il quarto capitolo affronta le tematiche fondamentali dei contropoteri in democrazia, cioè quel sistema di bilanciamento, di competenze, di meccanismi di nomina, di controlli incrociati che costituiscono nei diversi casi concreti la vera garanzia del funzionamento accettabile del modello democratico nel continuo mutare delle condizioni economiche e sociali.
Il quinto capitolo affronta il discorso di cosa ci sia al di là della democrazia, nella convinzione – evidenziata con grande abilità dall’autore – che spesso il pubblico non si accorge delle modifiche quotidiane del modello democratico, se non quando si sono già creati i fenomeni modificativi che hanno spostato il confine dei dibattiti e delle polemiche sui diversi temi.
L’ultimo capitolo attiene alle prospettive odierne della democrazia. Quest’ultimo tema è trattato magistralmente e coinvolge l’interrogativo che tutti noi ci siamo posti dopo i risultati del referendum inglese sulla Brexit e delle recentissime presidenziali americane. Lo sviluppo tecnologico, la diffusione della rete, la sua pervasività, l’accesso consentito a chiunque e in ogni momento non possono non lasciare segni sulla direzione, o sulle direzioni, che i modelli democratici assumeranno negli anni presenti e nel futuro. Sabino Cassese ci ricorda che quando parliamo di democrazia ci riferiamo a un sistema parlamentare basato sul suffragio universale e sul voto segreto e libero.
Ma il modello descritto guarda più il passato che il futuro e, non c’è dubbio, che il procedere siderale delle innovazioni nella comunicazione lascerà profonde tracce su nuovi modelli di rappresentanza della volontà popolare che probabilmente oggi ancora non immaginiamo.
Paolo Bonaccorsi
questa rubrica è a cura di Cristina Bellon