25 gennaio 2017

sipario – TEATRO SENZA FRONTIERE … E OLTRE LE SBARRE


Che cosa succede quando la “finzione” del teatro incontra lo stato di “sospensione” sociale e civile rappresentato dalla permanenza in carcere? L’inganno si amplifica in un mondo irreale o si apre una segreta via di riconquista della realtà e riscoperta della libertà?

sipario03FBDa domani sera alle 21.00 fino al 28 gennaio, presso il Teatro In-Stabile (II Casa di Reclusione di Milano Bollate), sarà in scena Il Rovescio e il Diritto, uno spettacolo liberamente ispirato a quegli scritti giovanili di Albert Camus, nei quali si intrecciano destini di personaggi con origini, storie e temperamenti diversi ma accomunati da uno stesso profondo senso di povertà, prodotto dalla Cooperativa sociale E.s.t.i.a(*).

Il fatto che gli interpreti siano ospiti di una struttura di detenzione non è una contingenza trascurabile: lo spettacolo si trasforma in un’occasione di riflessione sui destini ignorati di molti; di coloro che, allontanati dalla comunità dei “giusti” e sottratti ai ritmi dalla società civile, si ritrovano senza null’altro che se stessi e il proprio passato con cui fare i conti. E rischiano di restare dimenticati.

Lo spettacolo di Camus è ambientato tra Algeria e Francia, in una periferia surreale, in una “Babele” popolata da genti diverse senza una lingua comune, “esuli” o “naufraghi” della Storia, che faticano a comprendersi nei loro diversi dialetti. La povertà espressiva si traduce in assenza di comunicazione, immiserimento delle storie raccontate, apparente impossibilità di riscatto. Eppure proprio la sottrazione del veicolo comunicativo più “adulto”, convenzionale e socialmente codificato, diviene condizione privilegiata per la riscoperta di una genuina espressione umana e del sapore più semplice della vita stessa.

Allo stesso modo, le performances di Teatro In-Stabile dimostrano come una forma di comunicazione complementare o alternativa alla parola (significativo l’esempio di Che ne resta di noi?, uno spettacolo silenzioso, interamente basato sul movimento del corpo) sappia in realtà dire molto più di qualsiasi grammatica.

Come i personaggi di Camus sono chiamati a reinventare un modo per comprendersi e amarsi, così gli attori di Il Rovescio e il Dritto sono individui in cerca di una nuova autonomia e fiducia in se stessi, di relazioni positive con gli altri, di un senso alternativo a quello della vita di “fuori”. La recitazione si trasforma in catarsi, strumento di rielaborazione personale, esperimento e palestra, in vista del reintegro in quel mondo “comune” da cui gli interpreti dello spettacolo sono temporaneamente esclusi.

Al tempo stesso gli spettatori sono portati a riflettere su una realtà “altra” rispetto a quella socialmente riconosciuta ed erroneamente considerata esclusiva: esiste un mondo in cui, nonostante l’orizzonte fisico ristretto e visto attraverso una gabbia, si può conservare o meglio ritrovare e reinventare se stessi, dando nuovo senso alla propria esistenza.

Ancora una volta, seppur in un contesto diverso da quello del “solito” palcoscenico, il teatro si riconferma una via non di “evasione” ma di libertà.

Chiara Di Paola

 

Il Rovescio e il Dritto 26-28 gennaio 2017, ore 21.00 (ingresso tra le 20.15 -20.45) Teatro In-Stabile, via Cristina Belgioioso 120, Baranzate Milano intero 15 euro, ridotto 10 euro prenotazione obligatoria Biglietti su estiacultura@cooperativaestia.org

 

La Cooperativa Sociale E.s.t.i.a., opera da più di quindici anni nelle carceri milanesi, offrendo attività culturali e formative miranti alla costruzione di un’autosufficienza (anche economica) e al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.
Il teatro è attualmente l’attività cardine di questo percorso, ma ad essa si affiancano produzioni e servizi che ne fanno anche il pretesto per far acquisire competenze professionali: scenotecnica, riparazioni elettriche ed elettroniche, servizi informatici e tecnici (come la produzione video, dalla ripresa alla postproduzione) .
In particolare il laboratorio di falegnameria produce oggi anche allestimenti fieristici, arredamenti per interni ed esterni, oggettistica in legno, in collaborazione con architetti e famosi interior designer (a testimonianza della qualità dei prodotti). Nel 2013, grazie a un progetto patrocinato dall’Amministrazione Penitenziaria e realizzato con la partnership di Asso-giocattoli e Polidesign, è nato il marchio Vivawood, una linea di complementi d’arredo e giochi in legno per bambini, che ha ottenuto la certificazione dell’Istituto Italiano Sicurezza del Giocattolo.

 

 

questa rubrica è a cura di Domenico G. Muscianisi e Chiara Di Paola

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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