19 gennaio 2016

cinema – LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKU


LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKU
di Naomi Kawase [Giappone, 2015, 113]
con Kirin Kiki, Masatoshi Nagase, Kyara Uchida, Miyoko Asada, Etsuko Ichihara

cinema02FBDi questo strano film colpisce innanzitutto il titolo: perché ricette se la ricetta è una sola? Quella della marmellata di fagioli rossi che farcisce dei dolcetti giapponesi chiamati dorayaki. Mah! Misteri delle traduzioni o del marketing. Il film racconta di una signora di 86 anni che fa di tutto per lavorare in un negozietto in cui si producono i suddetti dorayaki, simil pan cake giapponesi farciti con marmellata di fagioli rossi (azuki). La signora si propone al giovane gestore, che usa una farcitura scadente, per una paga ridicola.

Ragione? È anziana, vuole uscire da una vita di solitudine dovuta a una grave una malattia che l’ha colpita da giovane. Nonostante le sue mani siano deformate la donna vuole rientrare nella società dimostrando le sue capacità e doti (fare la migliore marmellata). Anche il gestore, Santaro, è un uomo solo, vittima del gioco è indebitato a vita con i proprietari del suo locale. Sola è anche una studentessa che frequenta il negozio, è in lotta con la madre che vorrebbe impedirle di continuare gli studi. Tre età, tre solitudini che si incrociano grazie ai dorayaki.

Poteva esser un inizio ma il film stenta a decollare e si perde nel sobbollire dei fagioli, nell’ascolto del loro sfarsi, nella cura per la pentola della marmellata avvolta da una coperta perché si freddi lentamente. Occorrono attenzione e amore per fare un eccellente prodotto ecco quel che manca alla produzione standardizzata di marmellata. A noi milanesi che abbiamo vissuto la bulimia alimentare del pre, durante e post Expo può bastare una marmellata artigianale per fare un film?

Riprendendo la storia, con la nuova marmellata i dorayaki del negozietto vanno a ruba, e i clienti vanno ben al di là delle solite svogliate studentesse incapaci di distinguere un prodotto industriale da uno home made. Si sa, poi, che il successo crea sempre inimicizie e allora ecco qualcuno sostenere che la vecchietta non può cucinare perché affetta da lebbra; e, infatti, vive in un ex-lebbrosario. Per l’indebitato gestore del negozietto il business è finito. L’86enne torna nel suo lebbrosario. Tutto sembra chiudersi nel peggiore dei modi, finché in un parchetto riconosciamo dietro un carretto l’ex gestore del negozio: avrà imparato a fare la marmellata oltre ai suoi dolcetti?

Dorothy Parker

 

Segnaliamo inoltre la Terza edizione della Rassegna Eterne Armonie 2016, che si terrà dal 21 gennaio al 18 febbraio a cura degli Amici delle Serate Musicali in collaborazione con l’Istituto Francese di Milano: un omaggio alla musica francese attraverso una selezione di film degli anni ’80 e ’90. In programma film di Lelouch, Leconte, Sautet, Corneau, Beineix.

 

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org

 

 



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