7 ottobre 2015
NON ESSERE CATTIVO
di Claudio Caligari [Italia, 2015, 100′]
con Luca Marinelli, Alessandro Borghi
Selezionato per concorrere alla candidatura italiana all’Oscar per il miglior film straniero, presentato fuori concorso a Venezia, questo ultimo film di Claudio Caligari è, semplicemente, bello. Ostia, anni ’90, borgata che vive senza scambi con Roma o con quartieri meno depressi. Storie di ragazzi, Vittorio e Cesare in particolare, per i quali cercare lavoro è quasi una macchia; di scuola, operatori sociali non c’è traccia. Gli altri ragazzi non hanno nome, sono il Brutto, il Corto, il Lungo, il Grasso … .
Loro e il lungomare triste. Loro e il traffico di droga. Loro che si drogano. Loro che sono amici, solidali, fratelli. I personaggi e le storie di Caligari sono state messi giustamente in relazione con quelli dei Ragazzi di vita di Pasolini, ma mentre Pasolini che pure ama e cerca di comprendere questi suoi personaggi, rimane sempre l’intellettuale che guarda, che osserva, in qualche modo studia un mondo al quale non appartiene ma che lo affascina, Caligari è parte integrante del mondo che descrive.
Non essere cattivo è un film pieno di speranza, i personaggi sono ricchi di umanità. Cesare vive con la madre e una nipotina malata. Vittorio non si sa. Esagerati, volgari, violenti, rissosi, bevono birra seduti fuori un bar misero, parlano con altri ragazzi e uomini che come loro passano il tempo seduti al bar in attesa di un colpo, di un carico di droga da trasportare e spacciare. Le donne che sembrano marginali per Vittorio e Cesare, sono le uniche riprese anche in interni.
Vittorio si spaventa per gli effetti della droga su di sé e sull’amico. Conosce Linda e cambia vita. Prova a portare con sé al lavoro anche Cesare che capisce che quella è la via per salvarsi, per costruire qualcosa per sé, ma non riesce, non ha abbastanza forza per uscire dal giro della droga. Poveri ma belli, belli e dannati, e poi salvati, e poi persi di nuovo.
Si sente la forza del richiamo della strada, sembrano dei nuotatori contro corrente Vittorio, Linda, Viviana che cerca di mettere su una casa con Cesare e che gli darà un figlio, Cesare stesso. In ogni momento un inciampo, o un colpo di reni possono segnare il destino, si sta con gli occhi fissi su quei volti iper espressivi, già segnati malgrado la giovane età, con profondi cerchi intorno agli occhi e le pupille dilatate.
È un film che non trovava produttori, ma che è stato fortemente voluto da Caligari e da Mastrandrea che si è speso per trovare finanziamenti. Caligari, già malato, è morto dopo aver terminato le riprese. Ha lasciato un film importante, emozionante, bello.
Tootsie
questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi