1 ottobre 2014
SE CHIUDO GLI OCCHI NON SONO PIÙ QUI
di Vittorio Moroni [Italia, 2013,100′]
con Giorgio Colangeli, Beppe Fiorello, Mark Manaloto
L’ultimo lungometraggio di Vittorio Moroni, quarantaduenne nato a Sondrio, al quarto lavoro di fiction, attivissimo anche sul fronte della sceneggiatura e del documentario, ci porta in Friuli con un film sull’adolescenza: una storia di formazione che molto assomiglia a quella di tanti nuovi italiani di seconda generazione che studiano nelle nostre scuole.
Il film a basso budget (meno di un milione di euro) con compartecipazioni al finanziamento di piccoli sponsor, portato a compimento dopo cinque anni di gestazione, è il frutto di mesi trascorsi in ricerche, studi e interviste realizzate passando molto tempo tra i banchi di alcune scuole romane.
Kiko, interpretato dall’esordiente Mark Manaloto (nato in Italia, tornato nelle filippine neonato e rientrato da noi a dieci anni) ha sedici anni. Orfano di padre italiano, vive in Friuli con la madre Marilou, di origine filippina, e il suo nuovo compagno Ennio, un uomo senza scrupoli che recluta lavoratori clandestini per sfruttarli.
Il giovane sente di vivere nel luogo/pianeta sbagliato, con l’eccezione di un angolo davvero per sé, l’unico posto dove sia per lui possibile sognare: un vecchio bus abbandonato in una discarica che è diventato il suo magico rifugio.
Vittorio Moroni in un’intervista all’uscita del film ha parlato dell’importanza dei ‘buoni maestri’ per questi ragazzi, dividendo gli insegnanti tra insegnanti “doganieri “e insegnanti “stella cometa”, tra quelli cioè che controllano i bagagli e rimandano indietro i ragazzi se i bagagli sono inadeguati, e quelli invece che si mettono a loro disposizione, e sono capaci di orientarli.
Nessuno a scuola coglie la voglia e la curiosità di Kiko, che finisce per cedere alle imposizioni del patrigno, che ogni giorno a fine lezioni, lo costringe a lavorare nei suoi cantieri edili. Un giorno arriva Ettore, un ex professore amico del padre, che si offre di diventare il suo maestro e aiutarlo negli studi. Un rapporto che segnerà profondamente Kiko aiutandolo a imparare a scegliere per sé soltanto.
Adele H.
La colonna sonora, note a margine di Mario Mariani, autore delle musiche del film
“Se chiudo gli occhi non sono più qui” è il quarto lungometraggio di Vittorio Moroni per cui ho scritto e realizzato la colonna sonora. Differentemente dagli altri film di Vittorio, in cui ho utilizzato orchestre (“Tu devi essere il lupo“, 2004) o ensemble acustici (“Eva e Adamo“, 2009), in questo lavoro abbiamo deciso di utilizzare sonorità non riconducibili a strumenti reali per sottolineare il carattere immaginifico del mondo parallelo di Kiko, che si svolge nella sua testa e nel bus che ha eletto a personale sancta sanctorum.
Molte timbriche utilizzate sono derivate quindi da manipolazioni di suoni reali e strumentali, come ad esempio il pianoforte, mio strumento principale, che spesso suono ponendo oggetti e risuonatori sulle corde. Ho ottenuto così un suono allungato e molto profondo: una specie di bordone, che accompagna Kiko nei suoi “voli”. Le scene più intense, come quella della partita a ping pong che diventa un gioco cosmico con la voce off di Kiko che indaga sul mistero della vita nel e dell’Universo sono espresse dal fluire “minimalista” di una melodia ipnotica e reiterata.
Nel finale catartico in cui Kiko a contatto con la natura “lascia” il proprio passato intravvedendo il futuro, la musica sempre molto presente fino ad allora lascia spazio ai suoni naturali, anticipandoli e fondendosi con loro in un fluire ininterrotto.
Spesso lo spettatore esce dalla sala canticchiando la melodia dei titoli di coda (o della title track se orecchiabile e reiterata). Chissà in questo cosa resterà di una musica che dolcemente si sposta su un altro piano sonoro…
Mario Mariani
Musicista e compositore, autore della colonna sonora del film
questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi