9 luglio 2014

cinema – NON LO SO ANCORA


NON LO SO ANCORA

Regia di Fabiana Sargentini [Italia, 2013, 83′]

con Giulio Brogi e Anna Finocchiaro

 

cinema26FBNon lo so ancora‘ è l’esordio nel lungometraggio di Fabiana Sargentini, premiata documentarista che ha molto bene raccontato le donne e gli uomini (bel campionario di ritratti di neopadri in ‘Sono incinta’, del 2003, e altrettanto belle le interviste a tante donne ragazze e bambine che parlano delle proprie madri, le descrivono, ne raccontano somiglianze, o le ricordano nelle paure di essere diventate madri, il ‘Di madre in figlia‘, del 2004, tutti e due premiati al Festival di Bellaria), è un film indipendente, girato con basso budget in 4 settimane, senza finanziamenti statali, ma sostenuto dalla Genova Film Commission e premiato al Festival di Pesaro nel 2013, con poche occasioni di essere visto, per cui risultano preziosi i passaggi del 7 luglio al Mexico e le serate dal 9 in poi al cinema Beltrade.

Girato a Levanto, racconta una giornata particolare di fine estate, tra sole, vicoli e mare, nella vita di due persone alquanto diverse, un uomo e una donna Giulia e Ettore, distanti per generazione e carattere, che si incontrano dopo essersi sottoposti a controlli medici nello stesso ospedale, la donna a quarant’anni per una maternità desiderata e forse negata, l’uomo più vecchio per una brutta tosse che porta con sé i timori di un serio male.

Un film intimo, fatto di momenti che costruiscono «una giornata d’attesa, in un tempo sospeso e un po’ irreale» come la descrive la regista; un tempo che scorre lento e tranquillo senza scosse, dove l’azione naturale è interrotta solo ogni tanto, con discrezione, come piccole sospensioni, dagli acquerelli di Luca Padroni e dagli scorci del panorama della cittadella ligure.

Ettore, è un burbero colto e malandato, che ha la bella faccia ruvida e a tratti stupita di Giulio Brogi, raro frequentatore degli schermi negli ultimi tempi, mentre Anna Finocchiaro regala intensità a Giulia, donna interessante, in bilico tra la solitudine e il desiderio di maternità.

Si ritrovano casualmente insieme nel parcheggio dell’ospedale e insieme, non così casualmente, aspettano fino al mattino dopo l’esito di un esame, importante per ognuno a suo modo, in una comune condizione d’attesa.

Il film ha la collaborazione alla sceneggiatura di Morando Morandini, decano dei critici cinematografici, che con la regista ha intrattenuto una fitta corrispondenza epistolare che ha prodotto un racconto da cui si è sviluppato la tessitura del film che restituisce anche il rapporto empatico tra la documentarista e il critico.

Adele H.

A Milano, il 7 luglio al cinema Mexico e dal 9 al cinema Beltrade.

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



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