29 gennaio 2014

IL SINDACO PISAPIA E IL SECONDO TEMPO DELLO SPORT


A metà mandato della Giunta è opportuno porsi degli interrogativi su ciò che si va facendo e tracciare un bilancio dei risultati raggiunti e delle aree che ancora vanno approfondite. Per dare un contributo a questo percorso, ritengo corretto occuparmi del settore al cui programma ho collaborato durante la campagna per l’elezione di Giuliano Pisapia: lo sport.

03zacchetti04FBCominciamo col parlare dell’Impiantistica: L’iter dell’emendamento sugli stadi nella legge di stabilità è stato l’ultimo capitolo di una storia di inadeguatezze. Abbiamo un clamoroso ritardo sul resto del mondo per quanto riguarda gli impianti. Italia ’90 è stata un’occasione perduta, seguita da balbettii nella scelta di ministri all’altezza. Il miglior impianto pubblico è San Siro, che tuttavia risale al ’25 e che per le sue carenze ha faticato a ottenere la finale di Champions 2016. Serve maggiore sinergia con tutti i soggetti che possono giocare un ruolo. Escludendo che il Comune possa farsi carico di eventuali lavori, va chiarito l’esito dei contatti con Milan e Inter in merito all’ipotesi di un nuovo stadio e alla riqualificazione di San Siro (stadio e ippodromo), che riveste una particolare importanza per la città.

Non si può trascurare il Sostegno allo sport di base: È sorprendente come i piani della Regione sullo sport siano stati condivisi con Ufficio Scolastico, CIP, Coni, Unione delle Province e ANCI, ma non con il Comune. ANCI ovviamente rappresenta anche Milano, ma è bizzarro che non ci sia un dialogo diretto Regione-Comune, pensando a sfide comuni come Expo, stadio e Olimpiadi. I buoni rapporti tra gli assessori Rossi e Bisconti fanno ben sperare, ma manca una logica di sistema.

Nel frattempo, il Comune deve giocare da solo, individuando vie alternative ai contributi a pioggia del passato. È vitale difendere lo sport dai tagli, perché è noto a tutti che gli investimenti sulle attività motorie danno un ritorno di cinque volte maggiore in termini di risparmio sull’assistenza. Bisogna anche proporre ricette che prescindano dalle risorse economiche. Esistono a Milano diverse eccellenze, che però interagiscono sporadicamente. Sarebbe utilissimo (e poco oneroso) coinvolgerle in progetti di aggiornamento e autoformazione che aiutino i gestori di impianti pubblici e privati ad assolvere ai loro compiti. Per le piccole società, che faticano a far quadrare i conti, si possono trovare soluzioni di buon senso come i consorzi finalizzati a ottenere maggiore forza contrattuale nei confronti dei fornitori di acqua, luce e gas, le cui tariffe sono un incubo per molti. Lo stesso lavoro potrebbe riguardare gli aspetti legali, tecnici e formativi, un tasto davvero dolente perché riguarda le competenze di chi si occupa dei nostri figli.

Un tema specifico è quello della Multifunzionalità: La maggior parte degli stadi europei è stata costruita secondo questo concetto negli anni ’90, quando da noi ancora si stavano valutando i danni del mondiale. La ratio è ovvia: un impianto multifunzionale può essere usato per tutta la settimana, ammortizzandone i costi e facendone una fonte di ricavo. Con le dovute proporzioni, lo stesso vale per i piccoli impianti. In molti casi, essi rappresentano un costo gravoso per chi li gestisce (ad esempio le palestre scolastiche) e di conseguenza per chi deve affittarli. Tenendo conto dell’autonomia scolastica, è opportuno che il Comune si faccia promotore di un diverso modello. La gestione di questi spazi, soprattutto in inverno, è resa difficile dalla necessità di riscaldarli per molte ore, a fronte di un utilizzo limitato. Per ammortizzare i costi fissi, è necessario promuovere la condivisione dei locali con attività compatibili, come ad esempio quelle artistiche, aggregative e ludiche. In questo modo, si unirebbero le forze di società sportive e servizi come C.A.G. (Centro Aggregazione Giovanile) e il Tempo per la famiglia, in una logica win-win.

Lo sport è anche un Volano economico: Con migliaia di società nelle vicinanze di Milano, lo sport di base rappresenta un valore economico che resiste alla crisi: non lavorarci sarebbe un enorme spreco. L’incombenza di Expo suggerisce di posizionare lo sport al centro di una politica di promozione che lasci anche un “lascito” positivo così come accaduto ad esempio con le Olimpiadi ’92 a Barcellona. A differenza dell’estero, sono poco diffusi i pacchetti nei quali si abbina la partita alla visita ai luoghi d’interesse della città. Milano, capitale dello sport e dell’editoria, non ha un festival della letteratura sportiva e non ci sono più nemmeno eventi in grado di rappresentare la città (come i Giochi della Gioventù degli anni d’oro) e di promuovere le Zone del decentramento.

Tra gli altri punti critici vi è quello della Sicurezza: I mondiali sono una grande occasione, per una città multietnica. Una parte difficilmente raggiungibile dello sport cittadino è quello auto-organizzato dalle comunità che si ritrovano ogni weekend nei parchi. La forte spinta emotiva data dall’evento calcistico suggerisce al Comune la possibilità di organizzare una sua manifestazione rivolta ai gruppi stranieri, finalizzata a creare integrazione, ma anche ad aumentare il livello di sicurezza. Lo sport diffuso può riappropriarsi di luoghi che rischiano di trasformarsi in teatri di criminalità.

Va comunque sottolineato l’aspetto legato a Etica e educazione: È necessario lavorare sul rapporto tra istruttori, atleti e famiglie. Chiunque abbia frequentato campi e palestre conosce l’in-cultura che vi si manifesta a margine. Dato che il Sindaco è responsabile della salute psicofisica dei cittadini, allo sport in senso stretto va affiancato un percorso educativo che però non va rivolto ai bambini, bensì ai loro genitori. Ambiti di formazione, convegni, eventi, incontri con personaggi dello sport ed esperti vanno promossi per facilitare la comunicazione tra figli e genitori. Se lo si fa in ambito familiare e scolastico, ha senso farlo anche nello sport, che è un’esperienza formativa primaria.

Lo sport è welfare: questo è il punto fondamentale del programma e ancora deve essere realizzato, in quanto è il più impegnativo. Un vero salto di qualità sarà compiuto soltanto quando lo sport sarà considerato uno strumento di coesione sociale al pari dei servizi alla persona. Questo passaggio sarebbe un traguardo fondamentale sia dal punto di vista della teoria che della pratica, in quanto faciliterebbe la gestione economica.

La pregnanza sociale dello sport non è un tema nuovo, ma raramente si va oltre l’enunciazione di principio. Non partiamo da zero. La stessa Milanosport, che era stata indicata da Pisapia come una partecipata da chiudere, è stata tenuta in piedi perché altrimenti il mercato non avrebbe garantito la stessa funzione sociale sulle piscine. Ora, però, è giunto il momento delle scelte definitive. Anche nelle Zone troviamo diversi esempi di sport come fattore sociale. La sua valenza politica e culturale è stata per lunghi anni sottovalutata dagli intellettuali, lasciando un’arma nelle mani delle destre. Una politica sociale moderna deve riguardare anche lo sport, come spiegò Mandela ai Laureus Awards del 2000: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di unire la gente come poche altre cose. Parla ai giovani in un linguaggio che essi capiscono. È più potente dei governi nell’abbattere le barriere razziali. Ride in faccia a ogni genere di discriminazione razziale”.

Non utilizzare uno strumento così potente sarebbe un suicidio, ma non serve essere pessimisti. Il Sindaco sa che siamo pronti per lavorare con impegno al compimento del disegno cominciato con le primarie 2010 e il congresso ci ha consegnato un PD molto più forte, dinamico e propenso alle innovazioni che nel recente passato. Ci sono tutte le premesse per giocare alla grande il secondo tempo del nostro mandato, non solo nello sport.

 

Lorenzo Zacchetti*
* Presidente della Commissione Sport, Benessere e Verde di Zona 7

[correlati tag=”sport-e-città” titolo= “Sport e città” max=”-1″ col=”1″ battute=”0″]



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Ultimi commenti