24 settembre 2021

TRASPORTO E SERVIZI PUBBLICI

Due domande ai candidati


balotta

BANNER GIOVEDI

A pochi giorni dal voto, due domande ai candidati sindaci di Milano. Mancano pochissimi giorni al voto che deciderà chi dovrà amministrare Milano per i prossimi cinque anni. ONLIT, da anni attenta ai temi dei trasporti e di servizi pubblici, ha due domande da rivolgere ai candidati.

La prima: come si vorranno gestire le profittevoli aziende di servizi partecipate dal Comune come A2A e Sea, in cui il ruolo dei fondi d’investimento nazionali e stranieri è sempre più influente?

La seconda: i trasporti pubblici saranno ancora pianificati si base comunale, o si passerà finalmente a una pianificazione metropolitana?

A2A e Sea

Ai fondi nazionali ed internazionali che controllano il 49% di A2A e il 43% di Sea cosa interessa di più? Se si guarda la politica finanziaria dei due gruppi in questi ultimi anni lo si vede chiaramente: raggiungere il massimo dei dividendi sfruttando le rendite monopolistiche garantite nei settori dove operano, cioè l’energia (produzione e distribuzione), la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, i servizi aeroportuali.

Anche in queste elezioni comunali sembra che le aziende del Comune non abbiano niente a che fare con i servizi offerti ai cittadini e le tariffe che vengono messe in bolletta. Eppure la qualità della vita in città, l’ambiente, la mobilità sostenibile sono questioni direttamente connesse (forse decisive), e dipendono dalla produzione di servizi di aziende che operano con contratti di servizio comunali o concessioni statali.

Il settore delle utility sta pagando a caro prezzo l’assenza di un efficace e forte intervento regolatorio pubblico, capace di spingere il settore a innovazione e sviluppo, alla tutela dei consumatori (e del loro portafogli), alla qualità e quantità degli investimenti, alla tutela dei livelli occupazionali e al controllo delle ricadute ambientali. Un modo per sganciare le gestioni da logiche politico/consociative per puntare alla transizione ecologica e alla tutela della concorrenza, della trasparenza e della partecipazione dei cittadini nelle decisioni strategiche e nella fornitura dei servizi.

Getta un’ombra su A2A la vicenda della tentata fusione con AEB, la multiutility di Seregno, che dopo essere stata bocciata della giustizia amministrativa perché avvenuta su basi politiche e non con una gara trasparente, ora è finita in tribunale. Come hanno dimostrato anche altri episodi degli ultimi anni, anziché fare investimenti (costosi e rischiosi) per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile, A2A sembra infatti preferire l’andazzo del monopolista garantito da tariffe amministrate.

Trasporti

Al centro dell’attenzione e delle risorse spese per i trasporti pubblici non può esserci solo l’area cittadina, o peggio il centro storico, ma deve imporsi l’area metropolitana. La costruzione di reti e rapporti stretti con l’area metropolitana è alla base di nuovi e più integrati rapporti sociali, capaci di spalmare sul territorio la ricchezza, le opportunità e i beni culturali prodotti dalla città.

La gravissima carenza di servizi di trasporti pubblici nell’area metropolitana, oltre che essere fonte di inquinamento per l’uso delle automobili, è dovuta all’assenza delle gare per l’affidamento dei servizi, i cui contratti sono scaduti da anni o addirittura non sono mai stati messi a gara (a Lodi, ma anche a Milano, dove il contratto affidato direttamente ad ATM è scaduto nel 2017).

Quest’ultimo obbiettivo non solo non è stato raggiunto, ma nemmeno avviato. Un peccato (e un danno all’interesse pubblico), perché solo le gare avrebbero garantito la salvaguardia e il miglioramento del servizio. Il comune di Milano ha ceduto alle pressioni del monopolista ATM. Un trasporto pubblico ben gestito ha cambiato faccia nelle aree metropolitane europee ed è diventato il primo mezzo di trasporto per cittadini e pendolari avviando anche così concretamente la transizione ecologica. Milano, invece, gestisce i trasporti ancora in una logica municipale. Così si tutelano le rendite di posizione di aziende pubbliche (ATM) e private (Autoguidovie, Arriva) senza attenzione per le esigenze dei cittadini, delle casse pubbliche e dell’ambiente.

Dario Balotta

 



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