9 maggio 2021

MARIANI: POLITICI MILANESI CONFRONTIAMOCI DAVANTI AI MILANESI

É ora di scendere dal piedestallo dei "social"


A ottobre saremo chiamati al voto per rinnovare il governo delle istituzioni cittadine. L’art. 48 della Costituzione recita Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.” Dei quattro termini coi quali la nostra Costituzione qualifica il voto, quello sul quale vorrei soffermarmi è la sua libertà: credo concordiamo tutti che un voto è tanto più libero quanto più consapevole ed informato.

mariani

Ricordando inoltre che questo dovere civico lo agì al secondo turno delle amministrative 2016 solo un elettore/elettrice su due, ritengo che chiunque partècipi attivamente a questa tornata elettorale debba sentire il dovere di come favorire ed ampliare numericamente l’esercizio di un voto pienamente informato dei milanesi nella scelta del loro massimo organo rappresentativo: il Consiglio Comunale e con esso il Sindaco e la sua Giunta.

Alcune riflessioni ed una banalissima proposta.

Anno dopo anno i social media hanno progressivamente aumentato la loro influenza nell’orientare l’opinione degli elettori, sappiamo però anche come questo modello di comunicazione, per essere efficace, debba tendere alla estrema sintesi, addirittura tendere al puro slogan di successo; impossibile però informare in maniera piena e circostanziata attraverso slogan, post o tweet.

Parallelamente la qualità informativa della stampa mainstream locale (in primis LaRepubblica), che appunto dovrebbe costituire il contraltare più riflessivo ed articolato all’accattivante rumore dei social, appare sempre più orientata a valorizzare un percorso conservativo già tracciato piuttosto che attivare una concreta ed efficace critica, intesa come arte del giudicare: non c’è stata finora evidenza di linee editoriali che si pongano davanti ai grandi temi dirimenti della città (case popolari, governo del territorio, mobilità ad esempio) rappresentando, in maniera terza, opinioni ed orientamenti anche radicalmente oppositivi dando ad essi pari dignità.

Chiedo infatti a chi legge: quanto spazio è stato dato in questi anni ad esempio alla critica politicamente trasversale, radicale e profonda, che molta cittadinanza (insieme anche una significativa parte del mondo culturale milanese) ha espresso in tempi non sospetti (ovvero ben prima della pandemia) all’ imperante narrazione di comodo del modello-Milano sino al suo canto del cigno #Milanononsiferma ?

Se così fosse stato, molte delle contorsioni e delle giravolte del nostro sindaco neo-verde uscente, di alcuni elementi di primo piano della sua giunta e dei capilista delle attuali formazioni che lo sosterranno, si paleserebbero ai più fra agli elettori come repentine conversioni sulla via di Damasco fatte più per convenienza elettorale che per convinzione.

Cittadine e cittadini non li hanno infatti mai visti partecipare lungo questi cinque anni a dibattiti aperti al libero contradditorio; ad esempio quando nel 2017 si promosse una campagna critica verso lo (a mio parere, scellerato) Accordo sugli Scali Ferroviari, o nel 2018 sulla promozione del progetto della finta riapertura dei navigli (le cinque vasche, ricordate?), o nella fase di adozione di questo PGT (dove si prevede ancora del consumo di suolo) o nell’autunno 2019 PRIMA del voto in aula sul nuovo stadio a San Siro.

Sul versante comunicazionale l’istituzione Comune-di-Milano è in questi ultimi tempi sempre più attiva sui social, pagine cartacee e cartellonistica, nel fare propaganda per se stessa promuovendo la riqualificazione di questo o quello slargo, la piantumazione di qualche ciliegio, la pubblicizzazione di render pieni di verzura di qualche operatore privato che costruirà nei prossimi anni.

Ma quanto all’avvicinarsi della scadenza elettorale, questa promozione risponde effettivamente al dettato della nostra costituzione? In assenza di adeguate arene civiche dove condurre i competitor a sostenere il dibattito ed il contradditorio in maniera aperta e trasparente, ciò che passa pare essere invece solo mera propaganda. Il dispiegarsi di un voto libero non ha però bisogno di questa propaganda, ha bisogno di informazione! Quanto è libero (informato, consapevole, documentato) il voto che viene scientemente condizionato dalla stessa istituzione che deve essere giudicata?

E’ un dato di fatto che in cinque anni sia il Sindaco uscente ma ancor più il suo più influente assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran si siano sempre, dico sempre, sottratti ad un pubblico ed aperto contradditorio su basi di parità.

Lancio dunque a loro ed a tutti i competitor, da destra al centro-sinistra nel prossimo turno amministrativo questa semplice sfida: non sottraetevi al pubblico confronto, non accomodatevi solo dietro rassicuranti post personali o istituzionali sui piedistalli delle vostre pagine social (e di quelle sotterraneamente a voi collegate), scendete fisicamente in piazza (già ora si può), accettate di dibattere davanti alla cittadinanza su un piano di pari dignità e pari libertà di espressione.

Facciamolo tutti insieme per il bene dei milanesi e per onorare, con il nostro impegno in campagna elettorale, ciò che ci indica con chiarezza la nostra Costituzione.

Gabriele Mariani
Candidato Sindaco



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  1. Paolo BurgioChi governa deve avere cura del ben-essare dei cittadini; per questo credo essenziale che in consiglio comunale sia presente un progetto politico espressione diretta dei cittadini, in collegamento costante e traspaternte con le istanze di partecipazione, confronto e discussione che vengono dal basso. La democrazia si può praticare solo se si verificano queste condizioni e sinora, nonstante tutto, resta l’unica alternativa che abbiamo per avere cura del be-essere di tutti. Per questo ho aderito e sostengo la lista CivicaAmbientalista per Gabriele Mariani sindaco.
    13 maggio 2021 • 17:23Rispondi
  2. Maria Grazia VitielloHo letto con interesse e attenzione l'articolo e sono assolutamente d'accordo con i contenuti esposti. Purtroppo però sono sempre di più i milanesi che si affidano unicamente ai Social per la propria scelta di voto e si fanno molto facilmente influenzare proprio da quella comunicazione unilaterale e propagandistica. Difficile che la massa osservi o legga un post ad esempio su Instagram con senso critico e vada ad approfondire davvero cosa abbia fatto in pratica il Comune su una o l'altra questione. Di solito si risolve tutto con cuoricini e applausi sotto l'ennesima foto che autocelebra talvolta l'operato o peggio ancora il non operato che viene ugualmente applaudito e riempito di mielosi bacini. Purtroppo non possiamo far finta che i Social non esistano e se ci si vuole proporre come alternativa (cosa che spero con tutto il cuore) in questa importante e ormai prossima "gara" bisognerebbe giocare quantomeno ad armi pari. C'è un "martellamento" sia attraverso la stampa che attraverso i Social che lascia intendere che sia uno e uno solo il candidato Sindaco. Di questo è così convinta la maggior parte della gente che il Sindaco stesso sembra non percepire la presenza di sfidanti. Purtroppo il tempo stringe e di questo bisogna essere estremamente consapevoli. Io intanto Le auguro in bocca al lupo! Forza...vogliamo vedere e sentire il candidato Sindaco!
    3 giugno 2021 • 22:47Rispondi
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