6 ottobre 2021

È ARRIVATO BONAPARTE

Il mio commento a caldo


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Il 3 febbraio dell’anno scorso concludevo il mio editoriale così: “E ora “consigli per gli acquisti”: VOTATE SALA! Malgrado tutto perché l’ombra di una destra a Milano è ancora lunga e non si sa mai che tirino fuori dal cilindro un inaspettato coniglio, forse persino una volpe. Votatelo anche se forse avete come me un dubbio: vedi mai che Milano sia solo strumentale alla carriera personale di Sala? Votatelo perché la speranza è l’ultima a morire: la speranza che nella prossima consigliatura la musica di Sala cambi registro.”.

L’invito a votare Sala dello scorso febbraio ha suscitato molto scalpore tra i miei lettori. Da allora alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale ma sopratutto con la designazione di Bernardo a leader del centro destra, si è capito che lo scenario sarebbe cambiato: il centro destra dal suo cilindro non ha tirato fuori né un coniglio né, figuriamoci, una volpe: ha tirato fuori un criceto che gira nella sua inesistente ruota di destra.

Il 21 settembre nel mio editoriale dicevo: Il rallegrarsi di Sala per una sicura vincita e la scomparsa dell’opposizione, quella che ormai si autodefinisce “opposizione” di destra, vuol dire avere un governo della città senza opposizione. I Paesi dove l’opposizione non c’è o perché è stata uccisa, e non metaforicamente, o eliminata con i brogli elettorali o con un colpo di Stato, o si è autoeliminata, si chiamano dittature e vige il criterio cui ho accennato nel mio precedente editoriale come Führerprinzip. Vogliamo questo per Milano?”.

Troppo invocare il Führer? Certamente si ma allora pensiamo al bonapartismo.

Le mie previsioni elettorali si sono avverate: In Comune non c’è più partita.

Questo avrà delle conseguenze pesanti sui tre milanesi su quattro che non hanno votato Sala compresi gli astenuti.

Che dobbiamo fare? Queste sono le drammatiche conseguenze di una legge elettorale comunale radicalmente antidemocratica a cominciare dalla elezione diretta del sindaco e l’azzeramento del Consiglio comunale: lo dico da anni.

È troppo presto per azzardare analisi più dettagliate del voto e dobbiamo tutti riflettere prima di esporre le nostre convinzioni. Io per primo.

In questo numero di ArcipelagoMilano abbiamo offerto, a chi volesse farlo, di esprimere un giudizio a caldo, vincitori e vinti, come sempre nel tentativo di dare visibilità anche agli ignorati dalla stampa “ufficiale” e dai media più diffusi.

Una nota prima di chiudere. Nelle sue dichiarazioni “a caldo” di martedì alla TV, oltre al consueto ritornello, lui stesso lo ha riconosciuto, “sarò il sindaco di tutti”, ha aggiunto: “ascolterò tutti”.

Io credo che la stagione dell’ascolto sia finita: è il momento non di ascoltare ma di “capire” e conseguentemente “fare”. Un passo in più.

Luca Beltrami Gadola

 



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  1. Laura Elena MornaccoChe dire? In quanti abbiamo votato Sala perché "ma che alternativa c'è? " oppure" tanto vale farlo subito senza spendere soldi e fatica per votarlo fra 2 settimane "? Certo è che in pochi si
    6 ottobre 2021 • 23:32Rispondi
    • renato garoffoloCommento da brivido !
      7 ottobre 2021 • 22:37
  2. Laura Elena MornaccoDicevo: in pochi si è andati a votare. Perché? Disamore (giustificato) per la politica? Pare che soprattutto le periferie abbiano dato buca. E allora cosa? Vota la ZTL? O il vecchio discorso del diritto di voto solo a chi risponde a 3/4/5 semplici domande tipo "chi è il presidente della repubblica? " sta realizzandosi sua sponte?
    6 ottobre 2021 • 23:40Rispondi
  3. Giuseppe GattulloA mio avviso il sindaco Giuseppe Sala persona educata e capace e' stato messo li da tutti, per via della sua grande capacita' di gestire, indirizzare e smistare il business. Dopo aver gestito expo con la sua montagna di soldi, ora tocca alla montagna di soldi e interessi del business del PNRR e della trasformazione green. Dei problemi dei Cittadini e delle periferie di Milano, non e' mai fregato niente a nessuno per secoli. Pertanto guai a chi tocca il sidaco Giuseppe Sala il giocattolo e la sua macchina da soldi costruita da chi ha il potere di dire agli altri cosa devono o non devono fare. I Cittadini Milanesi hanno capito che era inutile andare a votare in quanto in ogni caso non sarebbe cambiato nulla. Peccato, perche' ritengo che se fossero andati e avesserero votato scheda bianca il segnale che avrebbero dato a questa politica sarebbe stato molto piu' forte. Giuseppe Gattullo
    7 ottobre 2021 • 10:06Rispondi
  4. Paola ColombiniNon ricordo se Sala oppure Letta ha commentato in TV che la stagione dell'ascolto non basta più, ovvero occorre fare. Quanto a Sala, bisogna aspettare la nomina della nuova giunta. Nomi, competenze, posizionamento nel cx ossia tra le appartenenze politiche che lo hanno sostenuto e rieletto (dunque i cittadini). È da qui che bisognerà ripartire per capire cosa ne sarà di Milano nei prossimi 5 anni. Quella che chiamavamo : visione.
    7 ottobre 2021 • 11:34Rispondi
  5. DanieleIo a votare ci sono andato, ho preso la scheda, in cabina l’ho aperta ho visto un foglio bianco, mi spiego, per me che non conto niente è un foglio bianco, senza alcun senso e valore nel senso che non conta nulla, se non vanno a votare tre su quattro, significa questo a mio avviso, però guardando meglio c’era l’immagine di quel democristiano della peggior specie, con il pugno alzato, quegli altri tre o quattro con il bicchiere in mano e con il braccio alzato all’acchiappar mosche, e quel poveretto, si poveretto perché schiavo delle proprie perversioni e qui ricordo secondo la storia letta, la tattica che erano i gerarchi stessi a fornire il materiale per le pervesioni, per poi ricattare il poveretto stesso, e queste cose accadono oggi a nostra insaputa, come di moda è, se l’indifferenza impera, se il menefreghismo aumenta sempre più, se l’informazione, la comunicazione sta al gioco, se io che posso fare? è l’autoassoluzione, quindi abbasso le serrande, non per proteggermi dal sole, ma per sprofondare nel buio. La mia è una semplice constatazione, non catastrofismo con il rischio concreto di passare per il solito mezzo matto, ho ripiegato il foglio bianco e l’ho riconsegnato bello bello, se l’intelligenza, gli intellettuali, gli artisti nel nostro paese stanno zitti, come potrà la tendenza modificarsi? Solo il capitale, si esprime in terza persona camuffata pure di progressismo, alla prossima.
    7 ottobre 2021 • 12:20Rispondi
  6. gianfranco pascazioSperem de no, direbbero i milanesi autentici. Anche ricordando il Bonaparte non ancora imperatore venne battuto e cacciato una prima volta da Milano nel 1799 dal generale Alexander V. Suvorov, al comando di truppe austriache e russe. Sperem, piuttosto che un Sala al secondo mandato possa agire più concretamente sfuggendo a qualche ipoteca di troppo dei grandi elettori di cinque anni fa. Speranza o illusione ?
    7 ottobre 2021 • 19:31Rispondi
    • Danielese ghem de spera, sperem, ancha se putost de spera l'è mei putost.
      7 ottobre 2021 • 23:37
  7. renato garoffoloPer me "ascolterò tutti" ha qualcosa di sinistro, un cattivo presagio, qualcosa di bieco. Mi fermo qui per ora, non vorrei essere tacciato di "gombloddo"
    7 ottobre 2021 • 22:22Rispondi
  8. Marco PompilioPenso che l’elezione diretta del Sindaco, e il sistema maggioritario che è collegato, sia una conquista democratica del 1993 tutt’oggi ancora valida. Ci dà il diritto, per chi lo vuole esercitare, di scegliere tra persone, tra visioni del futuro e soprattutto di valutare i risultati raggiunti di chi si ricandida. Bisogna certo intervenire con un correttivo per dare un po’ più voce ai Consiglieri, che oggi usando un termine calcistico quasi “non toccano palla”. Ma non tornerei a prima del 1993 quando sindaci e presidenti di provincia cambiavano anche una volta all’anno in funzione delle manovre e delle decisioni prese nei corridoi laterali delle sale consigliari (anche a quel tempo i Consiglieri contavano poco). Dal 2005 con la cosidetta Legge Porcellum votiamo ma non abbiamo la possibilità di scegliere i Parlamentari, trasformati da eletti a nominati delle segreterie di partito. Dal dicembre 2011 con il Decreto detto “Salva Italia”, attuato con la Legge 56/2014, cosiddetta Riforma Delrio, non scegliamo né votiamo Presidenti e Consiglieri delle Province e neppure delle Città metropolitane, anche questi sono diventati nominati. Se non apprezziamo la possibilità di ancora potere scegliere il Sindaco (anche se il livello dei candidati è sceso) si finirà per trasformare anche questi in nominati, come accadeva prima del 1993. La politica nazionale che apprezza i vantaggi del proporzionale non vede l’ora di eliminare un sistema maggioritario locale che disturba un assetto ormai improntato a livello nazionale alle logiche del proporzionale. Speriamo di non perdere l’ultima possibilità che ci è data di scegliere.
    12 ottobre 2021 • 10:11Rispondi
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