6 ottobre 2021
ASSENTEISMO, INDIFFERENZA, DELUSIONE E DISTACCO
Un commento a caldo
Albertini nel 2001 e Moratti nel 2006 vennero eletti al primo turno. Il dato veramente storico è che un milanese su due non è andato a votare: oggi gli aventi diritto sono l’84% e i voti validi sono il 48% di trent’anni fa, prima della introduzione della elezione diretta del sindaco. In sostanza, il sindaco è stato eletto da un quarto dell’elettorato. E un Sindaco avveduto dovrebbe tenerne conto.
Questo assenteismo indica indifferenza, delusione, e distacco dalla politica e dalla cosa pubblica. E la stessa campagna elettorale, sommamente insulsa, non ha suscitato né attenzione né curiosità. Indubbiamente, ha pesato la mancanza di validi candidati alternativi e un risultato scontato, a causa anche della scelta del centrodestra di un candidato improponibile. Ha pesato la mancanza di una opposizione nei cinque anni trascorsi; troppi candidati all’ultimo momento, quasi fuori tempo massimo; così l’appiattimento dei “quotidiani di informazione” e la compiacenza verso la attuale giunta di potentati economici, finanziari e immobiliari. Comunque, centro destra e 5S escono fortemente ridimensionati.
Sala ha preso oltre 50.000 voti più del 2016, ma è lontano anche dai 315.000 di Pisapia del 2011 al primo turno. Ed è sintomatico che il PD guadagni poco più di 6.000 voti sul 2016, ma nei municipi 8,6,9 sia quasi stabile e nei municipi 7 e 5 perda. L’apporto maggiore a Sala viene dalle liste fiancheggiatrici (quasi 33.000 voti) che fanno perdere al PD due consiglieri.
La mancanza di opposizione è un problema democratico, aggravato da un sistema che affida al Sindaco tutti i poteri.
Luigi Corbani