2 aprile 2021
IL SAPERE INFORMATICO
Una professione? Un mestiere? Dei dilettanti?
Il plateale e profondo fallimento dell’operato di Aria, l’Agenzia informatica della Regione Lombardia, aldilà dei danni d’ogni genere che ha causato, ivi compresi decessi dell’ordine delle centinaia di over 80 ( che qualcuno gli imputerà si spera), potrebbe costituire il felice innesco di una rivolta, pacifica ma non per questo meno radicale e decisiva, contro l’orda di sedicenti informatici che sempre più stanno condizionando al peggio la nostra vita; se poi sono informatici leghisti e per giunta impiegati in Regione Lombardia allora siamo all’inviluppo dei minimi, con i risultati sotto gli occhi di tutti.
Ci spieghiamo: la rapida e sempre più diffusa penetrazione dell’IT(information technology), in quasi tutti gli ambiti della nostra vita ha fatto emergere una domanda esponenziale di tecnici informatici di gran lunga superiore all’offerta esistente per cui si ha l’impressione che abbia avuto inizio una formazione veloce e a persone perfino mancanti della cultura minima per assorbire compiutamente nuove nozioni.
Alludiamo agli informatici di quarta, quinta categoria e fors’anche più bassa, i fuoriusciti da corsi serali, probabilmente in DAD, di Cormano o Sesto San Giovanni, o cose simili, i drogati di ID e soprattutto Password, cookies, privacy, che quasi solo quello sanno impostare, per ogni e qualsiasi operazione; ormai ci vuole la password per andare alla toilette!
Oltre alla rottura di scatole e nervi, c’è anche la quantità di dati personali che ci viene imposto di rilasciare, alla faccia della privacy, per cui se compriamo un pallone via Internet, nel giro di qualche giorno siamo tempestati di mail da decine di siti che vendono articoli sportivi, e così via. L’informatica che avrebbe dovuto semplificarci la vita, ce la sta invece complicando. Per non parlare delle App, che sarebbero utilissime ma che per accedervi bisogna superare la corsa ad ostacoli di “apri” , “ottieni”, “scarica” e a quel punto … tac la password!, la metti e appare la scritta “password non corretta”, ma come? se è la prima volta che cerco di entrare come può essere non corretta, ho messo quella collegata al mio indirizzo mail che mi avete chiesto ( perché poi devo dare il mio indirizzo mail per scaricare una App? per essere ceduto a società che li rivendono per scopi pubblicitari e commerciali!). E così via.
Sia chiaro che nessuno c’è l’ha con gli informatici e l’informatica tout court, ma distinguiamo. Ci sono gli informatici di prima categoria, quelli che progettano i programmi base dei computer, via via fino alle schede dei nostri cellulari e cose del genere, che sono dei veri geni; poi gli informatici che progettano programmi ed algoritmi per le gestioni più complesse quali le spedizioni spaziali, altri veri geni, poi quelli che creano i programmi per la gestione del Servizio aereo, navale, porti ed aeroporti, e tante situazioni simili.
Quelli sì che hanno non solo semplificato la nostra vita ma favorito il progresso essendo essi stessi il progresso. Ma liberiamoci con un’azione seria e diffusa di quella grande massa di sedicenti informatici, incapaci e impreparati, di cui abbiamo un esempio emblematico negli informatici della società regionale Aria. Non si ha idea ma è intuibile il danno che arrecano alla economia oltre che alla nostra salute psicologica e non solo. Si istituisca ad esempio un serio difficile esame di Stato per gli informatici. Se già esiste va totalmente riformato e sarebbe un primo passo per aumentare il livello qualitativo di questi professionisti.
Eduardo Szego
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