22 ottobre 2020

ANCORA SENZA MUSICA

Un appello ai miei lettori


L’ultima volta in cui ho scritto su queste colonne, esattamente un mese fa, esordivo dicendoFinalmente – sia pure in modo traballante – è ripresa la stagione musicale milanese che fu bruscamente interrotta ai primi di marzo. Mal me ne incolse … tutto cancellato, e chissà mai quando potremo riascoltare un po’ di musica dal vivo!

Credo che per chi come noi (presumo che i miei quattro lettori la pensino come me) la musica l’ascolta quasi esclusivamente dal vivo, e magari con costante frequenza, soffrirà molto in questo lugubre periodo. Sento che il virus, più che farmi paura (molto poca, a dir la verità), ha un effetto deprimente e abbassa drasticamente l’umore. Giornate senza musica è come dire giornate senza sole, senza sorrisi, senza emozioni. Tutto diventa piatto e grigio.

Anche volendosi rassegnare ad ascoltare musica registrata, accade che i dischi e i CD che si trovano in casa li abbiamo già ascoltati più volte, ma sappiamo bene che “ascoltare” – nel vero senso della parola – un brano musicale vuol dire anche e soprattutto scoprirne una nuova interpretazione. È spesso piacevole rileggere un bel libro, rivedere un vecchio film, tornare in pinacoteca a osservare per l’ennesima volta lo stesso capolavoro, ma non è confrontabile con la meraviglia e la freschezza di un nuovo ascolto, di una nuova lettura, della scoperta di una nuova opera. E chi come me porta sulle spalle un cospicuo numero di anni, ha ben poca voglia e ancor più scarse capacità di mettersi a smanettare sul computer per cercarvi opere o concerti.

Questa lunga premessa si è resa necessaria per avanzare una proposta inusuale ai miei lettori. Vorrei ricevere da loro (magari con un semplice link) l’indicazione di un brano musicale – una Sonata, un Quartetto, una Sinfonia… – rintracciabile in rete e particolarmente interessante, sul quale valga la pena aprire un confronto di idee: accoglierei il suggerimento, l’ascolterei volentieri e sarei poi lieto di aprire con i lettori un dibattito critico su quella esecuzione. Potrebbe nascere, per ingannare il tempo del nuovo probabile confinamento, una simpatica discussione sulla interpretazione musicale e forse anche diventare un gioco appassionante.

Dunque aspetto proposte e dò appuntamento ai miei lettori alla prossima uscita del giornale – che come si sa è ufficialmente diventato mensile (esce il primo mercoledì del mese) ma spesso esce anche qualche numero intermedio – sperando che il gioco funzioni.

Intanto però rilancio io una diversa provocazione, quella dell’artista spagnolo Eugenio Ampudia che quattro mesi fa, in pieno confinamento, ha “aperto” la stagione dell’opera del Gran Teatro del Liceu di Barcellona con un Concierto para el Bioceno eseguito per un pubblico non di esseri umani, ma di 1.292 piante! Il link sotto l’immagine permette di vedere anche un filmato dell’evento…

A presto.

Paolo Viola



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  1. Eduardo SzegoComplimenti per l'iniziativa di dar vita ad un "convivio" musicale a distanza ( ormai è quasi tutto a distanza!), a cui sono invitati a partecipare i lettori di Arcipelago Milano appassionati di musica, per dibattere su esecuzioni segnalate da ciascuno di noi all'attenzione degli altri partecipanti al convivio stesso. Partecipo volentieri a questa iniziativa che ci consolerà un po' della mancanza di concerti dal vivo. Devo però fare una premessa, prima di proporre dei brani , e cioè che io ascolto solo dischi di registrazioni dal vivo e, assai più DVD pure dal vivo, perché in essi si può ancora cogliere il pathos che c'è sempre in ogni esecuzione, buona o meno buona che sia, laddove la semplice incisione è asettica, nata in uno studio di registrazione , frutto di taglia e cuci mirati più al raggiungimento di un perfezionismo tecnico, ma spogliata della partecipazione emotiva degli interpreti . Ho fatto questa premessa per dire che da parte mia proporrò al convivio solo registrazioni dal vivo, con o senza video. E comincio subito proponendo la terza sinfonia di Mahler diretta da Abbado con l'Orchestar di Lucerna il 18 agosto 2007. Io c'ero e la considero in assoluto la mia più coinvolgente esperienza musicale , e non solo. Ricordo il silenzio prolungato del pubblico alla fine dell'esecuzione, come fossimo tutti storditi, ipnotizzati, increduli come capita di fronte ad un evento abnorme e insolito, e infatti si usa l'aggettivo "ammutolito". Qualche anno dopo quel concerto di Lucerna, mi capitò del tutto casualmente di ascoltare alla radio mentre guidavo, uno di quei preziosi commenti che talvolta ci elargisce Rai3, in cui il critico musicale parlava della assoluta eccezionalità proprio di quella particolare esecuzione. La registrazione in video la si può rintracciare in U-Tube semplicemenet digitando in Internet "terza sinfonia di Mahler , Abbado, Lucerna. Ascoltatela e poi se vorrete ne parleremo. Buon ascolto Eduardo Szego
    7 novembre 2020 • 12:29Rispondi
  2. Paolo ViolaGrazie a Eduardo Szego per aver accolto il mio invito. Non ho ancora trovato il tempo di ascoltare quella sinfonia (che non amo in modo particolare ma spero di ricredermi!) e lo farò sicuramente in tempo per la prossima uscita del giornale. A presto, dunque, per ragionarci e magari discuterne con i lettori che l'avranno nel frattempo ascoltata.
    15 novembre 2020 • 17:19Rispondi
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