24 agosto 2020
PICCOLI APPUNTI PER BEPPE SALA O PER UN NUOVO SINDACO
Le elezioni si avvicinano
24 agosto 2020
Le elezioni si avvicinano
La mia posizione sul comportamento del Sindaco è sempre stata critica, dunque spererei in una sconfitta elettorale e non in un’uscita di scena senza conseguenze politiche. Beppe Sala dovrebbe essere sconfitto alle urne oppure che portasse a termine ciò che ha iniziato e che dimostrasse di saper guidare una Milano spaventata e pericolosamente in bilico, ancora in emergenza sociale, economica per le famiglie, e sanitaria per la quale dividere le responsabilità con Regione Lombardia, ma Lui è un manager che s’intende di politica e sa quando deve uscire dalla scena.
Noi critici dell’operato di questa Giunta, dobbiamo tuttavia dimostrare di essere capaci di sostenere una nuova possibilità per Milano, esprimendo un candidato all’altezza della situazione. Sala voleva fare il Manager di Milano o forse doveva farlo, e quello che doveva l’ha fatto senza troppi scrupoli su chi fosse il partito di riferimento.
Ha preparato la strada ai players giusti, ha fatto le manovre che andavano fatte per le partecipazioni del Comune di Milano (vedi Milano-Serravalle e Milano Tangenziali) e l’avvio di grandi opere metropolitane come la metropolitana di Monza. Il consolidamento delle attività di M4 dopo la crisi Astaldi e l’avvio dei tavoli di discussione degli Scali Ferroviari, tenendo a bada il “gota milanese” più critico e proteggendo ATM/MM sulla questione della gestione futura dei trasporti milanesi.
Il consolidamento del processo finanziario di Mind e Cascina Merlata / Stephenson, la gestione della questione “periferie” che andava fatta cercando di accontentare l’elettorato con delle visioni, niente più. La grande operazione San Siro, sospesa strategicamente, insieme alla questione Ippodromo e poi la grande illusione dei navigli, un’operazione di “ombreggiamento” per tenere occupata l’intellighenzia di sinistra sui temi dell’ecologia e della Milano a trazione turistica per muoversi meglio in altro. Erano attività necessarie? Pensando a come si muove un certo mondo, temo di sì, ma noi umili cittadini si ha la sensazione della fregatura.
Quale futuro?
Milano deve essere guidata bene e chi intendesse farlo dovrebbe avere certe caratteristiche e solide basi su cui appoggiarsi, non è possibile oggi una Milano senza una personalità in grado di sostenere un ruolo cosi importante in un momento come questo in cui tutto è in discussione. Milano ha un futuro incerto, deve essere ricostruita e ricompattata socialmente, ma anche portata a compimento come città europea e metropolitana oltre che mantenere le sue peculiarità per non perdersi.
Tutto questo la rende una metropoli molto difficile da governare, e l’uomo dovrebbe essere capace di riallacciare il tessuto urbano oggi sfilacciato e trascurato da Beppe Sala, attento prevalentemente ai tavoli della finanza più che al “vulgo” e periferico frastuono de l‘umano vivere.
Certamente per “il fare” servono le risorse, non c’è dubbio, ma non si può muovere solo l’economia alta, pensando che essa possa avere un effetto “cascata” sempre e comunque, se non si hanno certe sensibilità. Un uomo che sappia camminare sulla traccia della continuità per non dover rifare, come spesso è accaduto, andando anche a correggerne le derive e se necessario ritracciarne i contorni e le deviazioni. Un uomo ragionevole che sappia ascoltare e mediare con fermezza, pensando che ogni scelta grava sui più deboli, sugli ultimi cittadini milanesi che hanno sacrificato la loro vita lavorando, per rendere la città quella che oggi è.
Serve aiuto? Noi cittadini partecipativi e attivi ci siamo e ci aspettiamo di essere in tanti a volere una Milano competitiva e competente con a capo un uomo nuovo capace e autorevole, in grado di dare buoni esempi, consigli utili e competenti anche in termini di Sanità e organizzazione della sicurezza del lavoro, anche nel restituire le opportunità ai cittadini con nuovi sistemi di vita, iniziando dai luoghi di lavoro più svantaggiati e dagli argomenti difficili e mai affrontati definitivamente, soprattutto dovrebbe essere pragmatico e con i piedi per terra, quella terra su cui appoggiare una Milano sobria e solida, anche allegra ma senza eccessi, certamente affascinante com’è sempre stata ma non ubriacata d’assurdo, quel che Carmelo Bene sapeva spiegare bene.
Beppe Sala farà il suo gioco, guardando anche alle nuove alleanze politiche del suo PD con il M5S che non lo ama. Immagino debba lasciare la zona per le manovre necessarie e forse riprendersi quel ruolo che sa fare meglio: Il manager.
Gianluca Gennai
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