14 dicembre 2019

STADIO SAN SIRO COMMEDIA IN 5 ATTI

Ma non è teatro


Atto I° – Quarantacinque anni fa l’area Tesio/Harar anni fa era davvero una “landa desolata” : scarico di macerie, collinette riparo per esibizionisti. Su richiesta dei residenti, interviene rapidamente l’assessore Ercole Ferrario, che nel giro di un paio di giorni fa rimuovere macerie e collinette e spianare l’area. Da allora l’area diviene un parcheggio, messo a disposizione di fiere, circhi, raduni religiosi e tutto quanto rifiutato da altre zone a causa del rumore e del tanfo dei circhi. Però rende economicamente …

Filippazzi

Atto II° – Costruito e demolito il palazzetto dello sport, l’area resta abbandonata per parecchi anni, mal frequentata di giorno e di notte, recintata con una orrenda cesata, che favorisce lo spontaneo insediamento di fauna selvatica (anatre, fagiani, lepri), felicemente indisturbata.

Nel corso degli anni gli appetiti dei costruttori mirano all’ippodromo del galoppo, su cui i residenti riescono, grazie alla raccolta di 12.000 firme e con l’appoggio di Italia Nostra, a far apporre un vincolo monumentale dal ministero (2004). Dieci anni dopo il Comune modifica la destinazione d’uso dell’ippodromo del trotto e delle scuderie, che diventano edificabili e appetibili per i costruttori.

Atto III° – Nuovo cantiere, per la M5: per gli abitanti, nuovo disagio per il rumore, il traffico del cantiere e la conseguente dispersione di materiale di scavo, sollevato dall’andirivieni dei camion, quasi mai coperti.

Atto IV – Inaugurata la linea Lilla, si sistema l’area del cantiere, che diventa una gradevole area verde valorizzando un centinaio di alberi già adulti.

I residenti sono contenti, ma il Comune sembra affetto da un crescente horror vacui: tutte le aree libere devono essere riempite e adesso tocca all’area San Siro: la lotta all’inquinamento e al consumo di suolo, la promessa al M.o Abbado di piantare 90.000 alberi sono solo frasi da campagna elettorale!

Atto V° – 2019: le società proprietarie di Inter e Milan vogliono rivoluzionare tutta l’area di San Siro, abbattendo il Meazza per far posto a un nuovo stadio, a ridosso delle abitazioni, perché tutto il resto dell’area possa sfruttare la legge degli stadi: una mostruosa speculazione finanziaria, secondo i suggerimenti della UEFA!

Siamo in luglio, metà dei cittadini è in vacanza e le società (e probabilmente anche il Comune!) contano di poter procedere indisturbate con i loro piani, ma …

l’Associazione Gruppo Verde San Siro, riconosciuta dal Comune come “interventore necessario”, in quanto “Soggetto che per legge ha diritto di intervenire in un procedimento fin dall’inizio del suo iter” (legge 241 del 7.8.90) chiede di poter accedere agli Atti, come suo diritto.

In agosto riceviamo la risposta. (1) Perplessi di fronte alle incongruenze e illegalità implicite nel “procedimento amministrativo inerente allo sviluppo urbanistico dell’area ex-Palasport e Stadio Meazza” rinnoviamo più volte la richiesta, tutt’oggi è inevasa (con chiaro disprezzo delle norme vigenti) .

Dalla stampa apprendiamo che i progetti proposti sono top secret anche per i consiglieri che dovrebbero scegliere tra i due. Sui quotidiani compaiono sempre più spesso foto di progetti rutilanti degni più di Las Vegas che di Milano, che non solo occupano tutta l’area attualmente adibita a parcheggio con alberghi, un centro commerciale, spa, ma che posizionano uno dei due stadi a ridosso delle abitazioni lungo via Tesio: un muro alto quasi 40 metri che si snoda lungo tutta la via (oltre 100 metri!), ignorando i proclami del Comune contro il consumo di suolo e a favore della tutela del verde (infatti prevede la distruzione di oltre 150 alberi e di un grazioso parco). Ma non è tutto: Scaroni annuncia trionfante un grande regalo: la “landa desolata” non sarà più tale bensì luogo di vita effervescente per 365 giorni all’anno!

L’allarme cresce e partono le prime lettere preoccupate. Seguono contatti con avvocati per cercare di sventare l’incubo “stadio” e “movida” : come è possibile che il Comune consenta a società private di decidere come e dove sfruttare il territorio cittadino per interessi propri, di cui lo stadio nuovo è solo un pretesto per chiare speculazioni finanziarie?

Le osservazioni sono inviate anche al sindaco e ai consiglieri comunali, affinché abbiano un’idea più realistica dello stravolgimento che il “regalo” tuttora segreto porterebbe nella zona. Già, perché le società proprietarie di Inter e Milan continuano a tenere segreti i due progetti e i costi effettivi della costruzione dello stadio rispetto ai superlauti guadagni che le società contano di intascare dai costi, opportunamente approssimativi, su cui a quanto pare non si sono soffermati né i consiglieri né la giunta né il sindaco.

Per fortuna una “semplice” cittadina questi conti li ha fatti e li inoltra ai consiglieri, giunta e sindaco insieme a una serie di domande “scomode”.(2):

Che cosa possiamo dedurre da questa “ignoranza”, se non che la Pubblica Amministrazione decide senza aver fatto i conti, tenendo per buoni quelli “disinteressati” sbandierati dalle società, o che chi ci governa è ignorante o incompetente o connivente?

Giuliana Filippazzi

 

All. 1

filippazzi allegato1 filippazzi allegato2

All. 2

Il nuovo stadio di Milano: Considerazioni di una cittadina qualunque

I numeri

Facendo riferimento ai numeri emersi dai diversi articoli pubblicati risulta che:

costo complessivo dell’opera = 1,2 miliardi di euro

Inter e Milan prevedono un introito di ca. 200 milioni/anno

Inizio guadagno delle 2 squadre dopo il 32. anno

Concessione dal Comune per 90 anni

Inizio pagamento affitto al Comune a partire dal 33. anno

Attuale affitto che le 2 squadre pagano al Comune : ca. 9 milioni di euro/anno

Affitto che Inter e Milan pagheranno al Comune : ca. 5 milioni euro/anno a partire dal 33. anno.

Calcolando:

Canone attuale per 90 anni : ca. 9 Milioni x 90anni = 810 milioni

Canone non pagato per 32 anni : ca. 9 milioni x 32 anni = 288 milioni

Canone per 60 anni al nuovo canone di 5 milioni : ca. 300 milioni

Ciò significa che solo a causa della differenza di canone incassato il Comune perderebbe 810 – 300 milioni (= 510 milioni a cui si dovrebbero sommare i 288 milioni di mancato canone) per un totale di ca. 798 milioni.

Quindi:

  1. Dove è il pubblico interesse?
  2. In base a cosa è stato calcolato il nuovo canone?
  3. Nonostante i proclami di Milan e Inter che dicono che regaleranno ai Milanesi uno stadio bellissimo e un quartiere nuovo, i contribuenti milanesi pagherebbero più della metà di quanto sbandierato come “regalo” e questo considerando solo il canone.
  4. Come intende colmare il Comune questa differenza di entrate nel bilancio comunale?

Inoltre, secondo Il Corriere della Sera di giovedì 24 ottobre, pag 5 della Cronaca di Milano, il totale che Milan ed Inter pagheranno al Comune nell’arco di 60 anni sarà di 478 milioni. Ma 5,1 milioni per 60 anni significa 306 milioni, che, se si considera che gli anni sarebbero 58 (90 anni di concessione – 32 anni senza pagare il canone) scenderebbero ulteriormente a 295,8 milioni.

Da dove vengono quindi i 478 milioni citati nell’articolo?

I progetti

I primi proclami di Inter&Milan escludevano categoricamente qualsiasi altra possibilità di realizzazione se non quella legata ai due progetti che le due squadre hanno proclamato vincitori, con la necessità di abbattere San Siro. Le ultime notizie ci informano che Inter e Milan danno invece come possibile e auspicabile il mantenimento di San Siro. Il Comune dovrebbe approvare un progetto – quello delle due società – che non ha avuto la possibilità di valutare per intero perché top secret (per quale motivo è tenuto top secret?) e che comunque non è ancora il progetto definitivo.

1. Cosa dovrebbe approvare quindi il Comune?

2. Visto che per stessa ammissione di Inter & Milan il progetto non è definitivo, Il Comune ha il diritto (e il dovere) di richiedere la modifica del progetto in base ai 16 “paletti” posti come condizione della approvazione finale di interesse pubblico (tra i 16 paletti in particolare per quanto riguarda la viabilità e la vicinanza alle case del nuovo impianto. V. salute pubblica : quando a causa del superamento dei livelli di smog vigeva il blocco del traffico in tutta Milano tranne a San Siro, dove i residenti non potevano circolare in macchina ma si ritrovavano intossicati dai gas di scarico delle macchine dei tifosi ….

3. Una volta data l’approvazione per “interesse pubblico”, quale influenza avrebbe il Comune per far sì che effettivamente il progetto rientri in quanto approvato e che non venga invece stravolto o modificato in corso d’opera a favore di interessi privati?

3. Avrebbe il Comune il diritto di revocare l’assenso dato in nome del pubblico interesse?

Considerazioni dal punto di vista legale

La gestione della costruzione del nuovo stadio e relative parti non sportive, considerando l’importo in gioco e il fatto che il terreno sia di proprietà comunale, è regolato in base al Codice degli Appalti?

Chi sarebbe il committente?

In base al Codice degli Appalti o comunque delle correnti norme, chi sarebbero i responsabili incaricati di accertare il corretto svolgimento delle opere e di rispondere sia penalmente sia civilmente in caso di non conformità?

In che modo intende il Comune tutelarsi (e tutelare i cittadini) in caso di ritardi e inadempienze?

[Diversi consiglieri hanno concordato che è incredibile non poter visionare il progetto per intero e dover quindi dare un assenso “al buio”: dal punto di vista legale è consentita una tale richiesta da parte delle due squadre?

E’ accettabile che si abbia eventualmente un solo giorno per visionare il progetto (750 pagine e per di più incompleto di tanti dati)?]

Infine: dopo 90 anni, chi sarà il proprietario di tutti gli edifici costruiti?



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  1. Andrea GiorcelliIl calcolo della perdita rispetto al mantenimento dello stadio attuale è sbagliato, perché i 288 milioni, essendo appunto non pagati, sono già esclusi dagli introiti di soli 300 milioni del nuovo stadio, pertanto ammonta a 510 milioni e non 798, come scritto.
    18 dicembre 2019 • 11:47Rispondi
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