15 maggio 2018

libri – LA COLPA di Ghirghis Ramal


Ghirghis Ramal
LA COLPA
Dea Planeta Libri, Milano, 2018
pp. 432, euro 16,00

libri18FBPiovigginava da ore sul chilometrico viale che collegava praticamente in linea retta la periferia nord di Milano al Duomo”. Con queste parole si alza il sipario e sul palco di questo romanzo i personaggi iniziano a muoversi. Sulle strade della periferia nord non incontreremo un milanese, ma un egiziano: Mustafa Jamal, nato al Cairo, gessista, che ha appena intascato un gruzzolo di 16 biglietti da 50 euro. E mentre cammina sotto la pioggia, quasi un miracolo per lui, pensa al debito con i suoi fratelli Mohemen e Tawfik, e si chiede perché quel denaro, che gli è costato tanta fatica, non può spenderlo per se stesso.

Dei tre fratelli, Tawafik fa lo spacciatore, gli altri due lavorano in un cantiere edile a chiamata. Mohemen, il più piccolo, è un bravo ragazzo sposato e padre di famiglia, mentre il maggiore, Tawafik, vive un rapporto complicato con un pianista italiano, che ha molti più anni di lui e che lo aiuta non solo economicamente. Sarà il matrimonio di Mustafà, combinato dalla famiglia egiziana, che porterà a un delitto inevitabile, incendiando di suspense tutta la trama.

Il ritratto, che progressivamente si delinea, è quello di tre fratelli divisi tra gli stili di vita dell’Occidente e le radici culturali e religiose del Paese da cui provengono. L’argomento è di assoluta attualità, considerando che nel romanzo si racconta di un attentato terrorista islamico in un supermercato milanese durante un Natale. Magari il prossimo. Il protagonista dell’attentato è un ragazzino di tredici anni. Un dato di fondo reale, in linea con la cronaca. Eppure così innaturale, a pensarci.

Un romanzo di contraddizioni, dunque. E di mistero, partendo dall’identità dell’autore, che sceglie un nome arabo, come pseudonimo, per dare una firma alla sua penna cristallina e precisa, quando tratteggia i personaggi, intrecciando la loro vita privata con quella pubblica, su uno sfondo politico, talvolta eccessivo. L’identità dell’autore rimane un mistero anche per la casa editrice, Dea Planeta, che ha ricevuto il dattiloscritto in forma anonima. L’unica certezza è che l’autore -o l’autrice- è un narratore che conosce bene il mondo egiziano e non ha fretta di arrivare alla conclusione, ricalcando un modello di sviluppo della trama tipica dei romanzi dell’Ottocento.

Evitando qualunque stereotipo, Ghirghis Ramal si destreggia a descrivere le incoerenze della vita, credibili perché aderiscono al vero e lontane da modelli preconfezionati, da quello che noi ingenuamente crediamo di sapere o intuire.

 

Rubrica a cura di Cristina Bellon
rubriche@arcipelagomilano.org



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