6 febbraio 2018
Francesco De Filippo e Maria Frega
PROSSIMI UMANI
Giunti, Firenze, 2018
pp. 208, euro 14,00
Sociologa lei, scrittore e saggista lui. Maria Frega e Francesco De Filippo, in questo saggio, edito da Giunti, hanno intervistato scienziati autorevoli, promotori della quarta rivoluzione industriale, che ci porterà a ottenere una vita più lunga e migliore. Un libro che nasce dall’urgenza di parlare di futuro a medio termine con chiarezza, descrivendo in maniera più ampia possibile quale potrebbe diventare la società che stiamo costruendo in questi anni.
La fantascienza, oltre a divertirci, ci ha sempre insegnato molto. Ci ha costretto a riflettere su nuove visioni e prospettive, soprattutto nell’ambito tecnologico. Scenari fantastici, lontani dalla nostra quotidianità, ci hanno fatto sognare. Riflettendo, ci rendiamo conto che la scienza di oggi è molto più avanti della fantascienza creativa di qualche anno fa. Del resto, sapevamo da decenni che prima o poi ci saremmo arrivati. Ora ci siamo.
Se il Novecento è stato il secolo della fisica, il nostro è il secolo delle neuroscienze e della genetica, partendo dalla capacità di riscrivere uno o più capitoli del patrimonio genetico contenuto nelle nostre cellule alla comprensione delle leggi che regolano il mondo intorno a noi e gli spazi siderali ancora da scoprire. Sviluppi tecnologi che, associati ai progressi genetici, ci permetteranno di capire l’essere umano nella sua interezza: pensiero e corpo.
Correggere il tratto di Dna che si desidera, oggi si può fare. Porterà ad annientare le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer o la sclerosi laterale amiotrofica e la SLA. Saremo capaci di riparare o sostituire molto del nostro corpo. Però manipolare il patrimonio genetico potrebbe diventare anche un pericolo con importanti conseguenze sociali e problemi etici e religiosi. Dopo la pecora Dolly, le scimmiette Zhong Zhong e Hua Hua, cosa aspettarsi? Un pianeta difficile, nel quale eventuali esseri umani “modificati” potrebbero sopraffare il vecchio Homo Sapiens.
Molte trasformazioni stanno avvenendo. Siamo rintracciabili in qualunque momento, anche con gli smartphone spenti. Nella finanza e in ogni campo, stiamo delegando agli algoritmi una quantità enorme di decisioni, dalle più ludiche (dove andare in vacanza, quale libro leggere, con chi uscire a cena) alle più rischiose (diagnosi mediche, strategie manageriali, decisioni politiche). Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, ci parla delle sue preoccupazioni rispetto al divario adulti-bambini per mentalità e capacità di destreggiarsi con i nuovi dispositivi digitali.
Cosa accadrà tra vent’anni? Avremo una lunga vita virtuale ma sempre meno reale, abiteremo in gigantesche aree metropolitane, ci serviremo degli asteroidi come fonti di materie prime, sapremo di più sulla materia oscura e sull’Universo, saremo in grado di rigenerare alcuni organi del corpo umano, consumeremo su larga scala prodotti biomi metrici, saremo coadiuvati dagli umanoidi nella vita quotidiana, e finalmente sbarcheremo su Marte… Molto di buono c’è. Basta avere un controllo. Ci chiediamo dunque se saranno fortunati quelli che nascono oggi. “Il futuro” come dichiara nel saggio il genetista Edoardo Boncinelli “sta sulle ginocchia di Giove. Per altri venti, trent’anni sì; oltre non lo so”.
Cristina Bellon
Questa rubrica è a cura di Cristina Bellon
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