30 gennaio 2018
Scrive Lorenzo Boscarelli a proposito dell’articolo ANAS “SI FA” F.S. – FERROVIE E STRADE: L’articolo di Carlo Ferri contiene banali errori materiali quando fornisce i dati di bilancio 31/12/2016 di ANAS S.p.A. Inoltre omette, parlando di FS, a cui attribuisce capacità di generare reddito, il fatto che FS riceva ogni anno alcuni miliardi di contributi dallo Stato. Non è per nulla in grado di generare reddito. A me sembra che l’unione FS-ANAS abbia come conseguenza deleteria un aumento della opacità delle operazione che le due entità continueranno a compiere, alcune delle quali (vedi l’assenso di ANAS agli aumenti ingiustificati delle tariffe autostradali) a danno dei cittadini utenti. In proposito a quest’ultimo tema allego un articolo del professor Giorgio Ragazzi che merita di essere letto.
Cordiali saluti
Risponde Carlo Ferri: Egregio lettore, premesso che condividiamo pienamente, l’ articolo di G. Ragazzi, uscito sul Fatto Quotidiano del 31/12/2017, con il titolo “Autostrade, Delrio ci spieghi i rincari più assurdi di sempre“, da lei segnalatoci. Al contrario non concordiamo con lei quando afferma: “l’ articolo di Carlo Ferri contiene banali errori materiali di bilancio al 31/12/2016 di Anas S.p.A. . Inoltre omette, parlando di FS, a cui attribuisce capacità di generare reddito,” …
Per sua opportuna conoscenza, i dati richiamati, nel pezzo, con il titolo Anas “si fa” F:S. , sono dati Ufficiali della società riportati nel suo bilancio al 31/12/2016 e approvati rispettivamente da: assemblea dei soci, consiglio amministrazione, collegio Sindacale, dirigente preposto , Corte dei conti ed in ultimo certificato dalla società di revisione Ey S.p.A., In oltre a proposito di società che generano reddito scrivo: “i ricavi e la produzione giustificano parzialmente la struttura e parte degli investimenti” e a seguire: “E’ superfluo sotto lineare che senza trasferimenti Statali tale società, non sarebbero in grado, di realizzare importanti nuove opere, né di apportare significativi interventi manutentivi rispetto ai rispettivi sistemi infrastrutturali in quanto generano pochi ricavi, e quindi non autosufficienti) con scarsa capacità di porsi sul mercato come soggetti imprenditoriali.”.