5 dicembre 2017

la posta dei lettori_06.12.2017


Scrive Annalisa Ferrario a proposito della vendita delle aree di via Melchiorre Gioia – Mi ha un po’ stupito che nessuno abbia commentato la vendita dell’area comunale di via Melchiorre Gioia avvenuta nei giorni scorsi. Dunque, riassumo un po’ la vicenda:
– l’area attualmente è un parcheggio, peraltro molto utilizzato, situato fra l’ex Inps, il palazzo degli uffici comunali (in via di ristrutturazione) e la Regione Lombardia
-in sede di variante per la zona direzionale Garibaldi-Repubblica (Porta Nuova) qui vennero collocati i diritti volumetrici per funzioni di interesse pubblico aggiuntivi a quelli per funzioni private (un indice 1,0 mq/mq aggiuntivo allo 0,65 di base); questo indice poteva essere usato ad esempio per la famosa “città della moda” (mai realizzata peraltro) o per realizzare un Polo Istituzionale fra Regione, Provincia e Comune
– la Regione ha effettivamente realizzato la sua quota di Polo Istituzionale con il nuovo Palazzo di Lombardia
– con successiva variante si è precisato che nel Polo Istituzionale di competenza del Comune di Milano potevano essere presenti anche uffici privati, considerando la ragione sociale di Enti come Amat che di fatto costituiscono uffici di servizio al Comune, pur essendo di ragione privata.

Fin qui, tutto bene.

Il 3 agosto di quest’anno appare un avviso d’asta per cui l’area prevista come Polo istituzionale comunale viene venduta tutta come uffici privati, senza peraltro cambiare la denominazione di PGT, che resta quella di “Polo Istituzionale”. La gara guarda caso viene indetta il giorno prima che scada il diritto di prelazione dell’operatore che ha realizzato tutti gli interventi di Porta Nuova e che guarda caso sarà l’unico partecipante (e vincitore) della gara stessa.

Come fatto positivo, diciamo che sono stati fatti dei passi avanti, visti che i diritti volumetrici comunali per l’area di Porta Nuova a suo tempo gli erano stati venduti senza gara (con prezzo stabilito come?), in barba a qualunque principio di legge. Stavolta almeno una parvenza di gara c’è.

Ma la domanda vera è: perché il Comune ha rinunciato ad attuare il cosiddetto Polo Istituzionale? Non era una buona idea riunire gli uffici comunali in una zona ben accessibile, vicina alla Regione Lombardia? E magari fare lì anche la sede della nuova Città Metropolitana? Non sarebbe stato comodo anche per i cittadini, invece di dover andare in giro per tutta la città, in posti magari poco accessibili? Niente, nessuna spiegazione. E il bello è che comunque l’esigenza è sentita, si parla di fare il nuovo palazzo degli uffici comunali in qualche scalo ferroviario. Chissà, magari lo qualificheranno come opera di interesse pubblico aggiuntiva, magari a scomputo oneri; e poi se la venderanno, probabilmente, visto che l’unica ratio che sembra muovere il Comune pare essere questa.

Se cose di questo genere avvenissero in qualche capitale del Terzo Mondo, ci scandalizzeremmo. Diremmo: poveretti. Ma visto che avvengono nella modernissima Milano, nessuno ne parla.

 

Scrive Giancarlo Migliore a proposito dell’articolo di Oreste Pivetta sull’Ema – Mi dispiace, ma leggendo l’articolo non posso che pensare come siamo sempre pronti a criticarci da soli e vedere sempre e solo il lato negativo. Io non sono un sostenitore della lega, né del centrodestra, ma non posso che riconoscere in alcuni argomenti dell’articolo il vecchio modo un po’ snob, di parte e sicuramente polemico che mi ha fatto perdere l’amore negli ideali in cui sono cresciuto. Milano è arrivata davanti a tutte le città europee candidate, alla pari con Amsterdam ed ha perso solo al ballottaggio. Sono molto dispiaciuto ma orgoglioso. Il sindaco di Amsterdam si è detto orgoglioso che Amsterdam abbia dimostrato di non essere solo e più la romantica città dei canali, dei caffè particolari e dei musei , ma di avere la capacità di attrarre persone e società internazionali e le loro famiglie, pur mancando loro il bel tempo!! E che ora continueranno negli sforzi di attrarne altre. Al di là delle osservazioni sugli slogan dei manifesti e di chi fosse presente al momento della estrazione (probabilmente anche corrette), converrebbe a tutti i milanesi di destra, centro o sinistra (o comunque si vogliano definirsi) cercare di capire che cosa sia stato apprezzato e su cosa si possa ancora migliorare Comunque proseguire nella promozione a tutti i livelli e tutti insieme di Milano, visto gli sforzi di migliorare la città in questi ultimi anni, ed il riconoscimento di visitatori di livello economico-culturale, soprattutto nuovi (asiatici e di altri continenti) che ci ha riportato in vista sulla mappa mondiale. Ovviamente il mio DNA ritiene che sia fondamentale lavorare comunque per soddisfare le necessità primarie di tutti i cittadini milanesi (i milanesi per definizione hanno origine da 1000 città e paesi). Ma il volano e le risorse si possono aumentare solo se si riesce a rendere insieme di nuovo Milano sede preferita per le società internazionali per l’Europa o almeno per una parte di Europa e Paesi limitrofi, un centro di interesse e qualità di vita per tanti (associazioni, enti internazionali, studenti, turisti, lavoratori). Certamente vi sono anche moltissime altre cose da fare, ma sarebbe comunque un peccato abbandonare il lavoro fatto fino ad ora, per un “nuovo inizio” o il ritorno ai piccoli litigi condominiali tra pseudo partiti.

 

Scrive Andrea Vitali a propositi del Centro tecnico di Inter nella ex Piazza d’Armi – Se c’è qualcosa di bello e di chiaro nell’Ovest milanese è proprio la “collana” di grandi parchi che da Trenno e via via per Boscoincittà e Parco delle Cave scendono verso l’asta del Naviglio Grande. Piazza d’Armi è una naturale “perla” di questa collana, perché sprecarla per le strutture dell’Inter? Possibile che non ci siano altri spazi? Spero almeno che il consenso non sia “unanime” su questa scellerata idea.

 

Scrive Ernesto Giorgetti a propositi del Centro tecnico di Inter nella ex Piazza d’Armi – Mi ha molto meravigliato il consenso veloce ed unanime da parte di Palazzo Marino alla proposta di insediamento nell’area di Forze Armate e Piazza d’Armi di tutto il complesso di impianto sportivo di FC Inter. Ero rimasto all’ipotesi di pochi mesi or sono dell’insediamento di un grande intervento Residenziale, 4000 alloggi,ed un grande Parco pubblico di più di 20 ettari. Penso che la proposta fosse stata fatta con il supporto degli uffici tecnici urbanistici del Comune in un iter di raccolta del consenso cittadino e locale. Tutto si cambia e arrivano 20 campi da calcio più strutture di ogni genere a favore di FC Inter. Quale è la ratio di questo sostanziale cambiamento di indirizzo? Le due ipotesi di insediamento sono così intercambiabili? A cosa serve l’Assessorato all’Urbanistica? Quali sono gli indirizzi per il bene pubblico della pianificazione urbanistica? C’è un genius loci per una così vasta area che possa suggerire un indirizzo più utile per Milano? C’è solo l’area urbana a disposizione per questo insediamento o vale la pena di cercare anche nell’area metropolitana?

Ha ragione LBG ad affermare che la politica non c’è più..ma anche l’urbanistica non è che se la passi molto bene. Questa operazione non mi sembra si possa inserire nell’abusato inglese del “work in progress” per Milano quanto piuttosto nel più lombardo “chi vosa pussè la vacca l’è soa”.



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