10 ottobre 2017

libri – PASSAGGI IN SIRIA


Samar Yazbek
PASSAGGI IN SIRIA
Palermo, Sellerio, 2017
pag. 340, euro 16,00

La “primavera letteraria” di un Paese in guerra. Dalle macerie della Siria una voce si alza potente. E non è la voce di un uomo. Ma quella di una donna alawita, una delle intellettuali più impegnate ed esposte nella lotta contro la dittatura degli al-Assad. Dopo aver subito minacce e intimidazioni da parte del mukhabarat (i servizi segreti siriani) nel 2011, Samar Yazbek è stata costretta a fuggire e a rifugiarsi in Francia, insieme alla figlia.

libri33FBLa scrittrice ha scelto di raccontare la sua storia e quella dei “martiri traditi dalla rivoluzione siriana”. Alla rovina del suo Paese, Yazbek non si è mai arresa: ha fondato una Ong dedicata alle donne che hanno subito violenze di ogni tipo: bambine con arti dilaniati, ragazze violentate dai soldati del regime, madri a cui sono stati strappati i figli e li hanno riabbracciati solo morti, famiglie che si sono adattate a vivere in un mondo ostile, dove la vita quotidiana è diventata, istante per istante, una lotta alla sopravvivenza. In questa cornice cruenta e così distante dalle nostre agiatezze, le siriane continuano a lottare per la libertà, la dignità e la giustizia.

Dall’agosto 2012 al luglio 2013 Yazbek è ritornata tre volte clandestinamente nel suo Paese. I suoi sono “passaggi” sotto il filo spinato del reticolato turco che separa il confine con la Siria. Con gli spuntoni metallici che le si conficcavano nella schiena. Poi di corsa, “una volata di mezz’ora”, la distanza che bisogna percorrere per superare in tutta sicurezza il confine. E una volta in città l’incontro con il cecchino, appostato sulla torre della radio. Ospitata da famiglie accoglienti della provincia di Idlib, Yazbek cerca di trasmettere alle altre donne l’idea del vero significato della libertà. “La libertà di una donna risiede in una vita vissuta in maniera responsabile, ossia l’esatto opposto di come la società siriana considera l’emancipazione femminile, giudicata una trasgressione disordinata dei costumi e delle tradizioni”.

L’autrice raccoglie le testimonianze dei combattenti, degli attivisti e delle persone comuni. I ribelli sono costretti a combattere sia i sostenitori del regime sia quelli del Califfato, due nemici che approfittano l’uno dell’altro per rafforzarsi. E nelle ultime pagine lei stessa dice di essere svuotata di emozioni. Osserva intorno e cammina, mossa da un istinto animale. Non si chiede più se morirà. Perché lo straordinario, in Siria, è rimanere vivi.

Ci sono voluti molti mesi prima che Yazbek potesse riprendere in mano gli appunti e ripescare le interviste. Descrivere l’orrore di quello che aveva visto: l’enormità dell’ingiustizia e i massacri, i bombardamenti con barili esplosivi. E poi la difficoltà di trasmettere attraverso le parole l’odore della terra dopo l’esplosione di una bomba a grappolo, il fetore acre degli incendi, il puzzo dei morti accatastati. Ma Yazbek ci è riuscita. A noi fortunati del mondo esterno rimane l’indignazione per questo nuovo olocausto.

Cristina Bellon

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon
rubriche@arcipelagomilano.org



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


16 maggio 2023

DAL GIARDINO ALL’INFERNO

Oreste Pivetta



19 marzo 2021

L’ULTIMO TRENO

Dario Balotta









21 febbraio 2021

I NON-LUOGHI DEL CORONAVIRUS

Cristina Bellon



11 febbraio 2021

ATTUALITÀ DI UN MODELLO URBANO

Michele Caja


Ultimi commenti