26 luglio 2017

libri – LEGGERE IN VACANZA


Vincent Azoulay
PERICLE. La democrazia ateniese alla prova di un grand’uomo
Einaudi, Torino, 2017
pag. 300, euro 30,00

libri28FB

Luca Falsini
PROCESSO A CAPORETTO. I documenti inediti della disfatta
Donzelli, Roma 2017
pag. 225, euro 28,00

libri28

È tempo di vacanza. Ma è anche un momento per riflettere. La mia proposta è una full immersion nella storia, dal 450 a.C. al 1917 d.C, a partire da Pericle fino ad arrivare a Cadorna e Badoglio. L’evoluzione del pensiero umano in più di duemila anni potrà giovare a tutti in quest’epoca, in cui urge il bisogno di uno sguardo lungo sul passato, che solo gli storici possono offrire. La storia è stata da tempo relegata alla sola funzione di narrazione di eventi trascorsi, eppure è una risorsa necessaria per orientarsi nei nostri tempi problematici.

Pericle è il saggio di Vincent Azoulay, professore di Storia greca all’Université de Paris-Est Marne-la-Vallée. Non mancano certo le biografie di Pericle. Ma non si tratta di opere eccellenti, così come non è eccellente neppure la più importante fra quelle tramandate dall’Antichità, a cura di Plutarco di Cheronea.

Il compito del biografo moderno è dunque più arduo, ma Vincent Azoulay, con quest’opera innovatrice, ci riesce, vincendo anche un prestigioso premio. Pericle, rivelato da un busto di epoca romana, ha il raro privilegio d’incarnare da solo un “secolo intero”, condensando intorno al suo nome l’apogeo di Atene e il fiorire della prima democrazia della storia. Azoulay descrive l’impassibile uomo di stato e il Pericle godereccio, la cui carriera erotica è costellata da scandali. Ma non si limita a questo: l’autore struttura la sua “odissea biografica” intorno a una serie di problemi.

Esordisce ricordando in che modo il giovane Pericle ha fatto i conti con la sua famiglia di origine, illustre, ma di dubbia reputazione. Descrive il rapporto tra Pericle e le basi militari e retoriche del suo potere politico e in che misura Pericle è stato responsabile dell’imperialismo ateniese. E infine tratteggia le interazioni di Pericle con familiari e amici e analizza il suo rapporto con gli dèi della polis dell’Atene democratica. La vita dello stratega testimonia di un fragile equilibrio tra il persistente prestigio delle élites e il progressivo dominio del popolo. Con chiarezza magistrale e finezza interpretativa, Azoulay propone un nuovo sguardo su un soggetto tra più discussi della Grecia classica.

Tra i misteri oggetto di studi storiografici c’è sicuramente la sconfitta militare più dolorosa che l’Italia abbia subito. Il saggio di Luca Falsini Processo a Caporetto riafferma l’importanza della disfatta di Caporetto non solo nella storia della Grande Guerra, ma come fattore di accelerazione dei processi autoritari che avrebbero portato all’ascesa del regime fascista.

Gli anni che vanno dal 1914 al 1918 rappresentano un terreno privilegiato di esperienze che a sua volta si è trasformato in un fondamentale laboratorio di studi, soprattutto se da un baule sono emerse, per la prima volta, le carte segrete e inedite dell’Inchiesta avviata dalla Commissione istituita dal governo di Vittorio Emanuele Orlando. Si tratta di appunti e commenti personali scritti dai componenti della Commissione e di bozze preliminari di giudizi secretate e stralciate dalla relazione ufficiale.

Falsini, dottore di ricerca in Storia contemporanea e segretario parlamentare alla Camera dei deputati, ha potuto per primo studiare questi documenti nella loro integrità. Ne ha tratto nuovi elementi di valutazione dei fatti, che attribuiscono responsabilità sia agli uomini di governo sia ai generali al comando: Cadorna, Cappello, Badoglio e Cavaciocchi. All’origine della disfatta non ci fu la scarsa risolutezza del nostro esercito. Né, soprattutto, vi fu tradimento.

Emergono invece colpe e incapacità che la Commissione aveva a suo tempo evidenziato, ma che per opportunità politiche vennero taciute. Nuovi elementi illuminano così i cieli della notte del 24 ottobre 2017, nella conca a ridosso di quel piccolo centro del Friuli, dove l’attacco sferrato dalle truppe austro-tedesche lasciò annichilito l’esercito italiano, che fu costretto alla ritirata. Ma la guerra italiana non fu sono crisi, sconfitta e diserzione. “La guerra italiana”, come ricorda l’autore “fu una guerra combattuta con valore, fino alla vittoria”.

Cristina Bellon

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon
rubriche@arcipelagomilano.org



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