13 giugno 2017

libri – LA REGOLA DEI PESCI


Giorgio Scianna
LA REGOLA DEI PESCI
Torino: Einaudi 2017
pag. 191, euro 17

libri22FBEra già molto difficile; adesso capire gli adolescenti diventerà difficilissimo. Colpa di una velocità asimmetrica che crea un divario sempre più ampio tra adulti, che puzzano di naftalina, incapaci di trasmettere ideali, e giovani sottoposti a stimoli nuovi. Impensabili e letali.

Il romanzo di Giorgio Scianna nasce da un’angoscia reale, dopo aver ascoltato la conferenza di uno psicologo che si occupa di adolescenti, incantati e stregati dai video di propaganda dell’Isis. Che cosa spinge i nostri ragazzi ad ammirare quella causa folle e sanguinaria? Forse la dedizione di uomini in nero disposti a morire? Oppure il desiderio di credere in un’idea di futuro, che noi adulti stiamo cancellando, o in una speranza per cui valga la pena darsi da fare?

Troppo lontani sono i ricordi delle due guerre mondiali. E noi, generazione del boom economico, siamo riusciti a spezzare la catena di memorie, pensando di costruire un presente senza radici e un futuro nebuloso, privo di coscienza politica e sensibilità storica. La regola dei pesci vuole essere un messaggio chiaro di come il malessere di vivere sta dilagando nelle nuove generazioni, che tra pochi anni governeranno il mondo.

Con una scrittura cristallina e capace di catturare l’attenzione del lettore, Scianna ci introduce nella trama con la descrizione di quattro banchi vuoti, in fondo alla classe: la V C del Liceo di Scienze Umane Tommaseo. Inizia la scuola e degli unici quattro maschi della classe non si sa nulla. L’ultima notizia risale al 22 luglio, quando erano in vacanza in Grecia. Di loro è rimasto solo un trolley pieno di roba leggera, che forse non hanno dimenticato. Semplicemente, dove dovevano andare, non serviva più.

La loro prima vacanza da maggiorenni. La prima estate insieme. “Eravamo un solo corpo. Non saremmo mai stati così in quei giorni se non avessimo saputo, sentito, che quella era la vigilia di qualcosa che non conoscevamo ancora ma che era lì lì per arrivare”. Tra di loro un patto segreto, che nessuno può rivelare. Nemmeno Lorenzo, che ha la colpa di essere tornato. Lui, zoppo, non ce l’ha fatta a seguire il “branco di pesci” che inseguivano il loro destino.

Il suo è stato un viaggio all’indietro. E poi, a casa: gli interrogatori, l’accusa per il reato di associazione in terrorismo internazionale, il dolore delle famiglie, l’incomprensione degli psicologi, il giudizio degli insegnanti e delle compagne di classe. E il silenzio, per sigillare il patto con gli amici, oltre alla sofferenza di non essere capiti.

Pagine intense sull’età dell’adolescenza, sulla voglia di misurarsi con il mondo e con se stessi, quando la sete di avventura si trasforma in una fuga alla ricerca di emozioni forti o nell’illusione di aver trovato una ragione di vita. Un grido d’aiuto che deve essere ascoltato, da tutti.

Cristina Bellon

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipealgomilano.org



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


16 maggio 2023

DAL GIARDINO ALL’INFERNO

Oreste Pivetta



19 marzo 2021

L’ULTIMO TRENO

Dario Balotta









21 febbraio 2021

I NON-LUOGHI DEL CORONAVIRUS

Cristina Bellon



11 febbraio 2021

ATTUALITÀ DI UN MODELLO URBANO

Michele Caja


Ultimi commenti