7 giugno 2017

I PALETTI DEL SINDACO SALA

Non far finta che sia "normale"


La settimana scorsa il sindaco Sala ha detto una cosa sacrosanta: “Chi si candida a qualunque competizione elettorale deve dimettersi prima dalla Giunta”. Ovviamente se qualcuno non si dimette spontaneamente il sindaco può sempre revocargli la delega e dunque non c’è scampo. Mi domando se lo stesso discorso possa valere anche per i consiglieri comunali, nei confronti dei quali il sindaco non ha invece alcun potere: per alcuni di loro si tratterebbe esclusivamente di un discorso di dignità personale. Merce rara.

01editoriale21FBCome ho già detto, non ho nessuna simpatia per chi molla lo scranno di assessore per andarsene a Roma o in Regione, anche se questa è meno distante dal punto di vista del proprio insediamento politico.

Capisco il sindaco che, proprio perché viene dal mondo manageriale, penso provi la stessa irritazione del capo di un’azienda che viene a sapere di qualche dirigente che sta mandando in giro un curriculum. Qualche volta per un capo d’azienda è una buona notizia, ti evita un difficile licenziamento: forse anche per il sindaco.

Questo esodo volontario mette in luce però un problema vero e che onestamente non saprei come risolvere se non affidandomi al senso di responsabilità di chi ricopre ruoli istituzionali sia per sola delega, gli assessori, sia per mandato, i consiglieri comunali. Nel caso di assessori che debbano la loro posizione in Giunta a un successo elettorale a livello di Consiglio comunale la questione è ancora più delicata perché sono in qualche modo “assessori eletti”. Detto per inciso l’ingresso in Giunta per chi sarebbe stato comunque eletto in Consiglio è una via senza ritorno: se il sindaco si dimette, la Giunta cade e gli assessori e i consiglieri vanno tutti a casa. I rischi del mestiere.

Mollare lo scranno di assessore, in particolare a mandato inoltrato, in particolare per gli assessori in qualche modo “eletti”, è una sorta di tradimento nei confronti di chi ha dato loro fiducia nell’urna e di chi ha fatto la loro campagna elettorale. Questi ultimi, una cerchia ristretta, nel caso l’esodo dal “locale” portasse a un ingresso in Parlamento, potrebbero considerarlo un successo del loro leader, pensando di essere trascinati in qualche modo nella sua scia. Le logiche di chi fa politica sono complesse ed è difficile decrittarle.

Resta comunque il fatto che abbandonare una Giunta a mandato largamente avviato, vuol dire interrompere un’attività in qualche caso legata a un progetto “cardine” del programma elettorale che ha portato un gruppo politico a diventare maggioranza di governo della città: quest’abbandono potrebbe persino nascondere un modo di defilarsi per il timore di un insuccesso personale o dell’intera Giunta.

Nel nostro Paese i meccanismi elettorali, le relative leggi e in particolare quella ora in discussione in Parlamento, sembrano fatte apposta per allontanare gli eletti dagli elettori ma questa distanza lascia indifferente la classe politica come se il mondo istituzionale fosse altra cosa dal mondo reale con i suoi problemi, le sue ansie, le sue aspettative, le sue delusioni e questi esodi ne sono una manifestazione palese.

Ci sarebbe una sola ragione per rendere meno sgradevole queste corse verso un altrove: se chi imbocca un nuovo percorso politico lo facesse anche in nome di una strategia per rendere il luogo del suo elettorato, in questo caso la città di Milano, un “soggetto politico” e non un “oggetto di politiche”, come sta avvenendo invece per la gestione del futuro degli scali ferroviari.

Ma chi si appresta a partire per Roma ha questo in testa? Ne dubito.

Luca Beltrami Gadola



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


23 aprile 2024

L’ERRORE DI CAMBIAR NOME ALL’URBANISTICA

Luca Beltrami Gadola



9 aprile 2024

MILANO PREDONA

Luca Beltrami Gadola



19 marzo 2024

MILANO E IL CAPITALISMO RELAZIONALE

Luca Beltrami Gadola



5 marzo 2024

COMUNE DI MILANO: PSICOTERAPIA DI GRUPPO

Luca Beltrami Gadola



6 febbraio 2024

UNA GRETA THUNBERG PER L’URBANISTICA MILANESE

Luca Beltrami Gadola



23 gennaio 2024

NECESSE EST

Luca Beltrami Gadola


Ultimi commenti