17 maggio 2017
Scrive Eugenio Galli sui “Civici” Milanesi – Caro Beltrami Gadola, dice bene nel Suo ultimo editoriale. Proprio bene. La mia amarezza è nata con Pisapia, che avevo anche pubblicamente sostenuto nel 2011. Un galantuomo, che però mi ha fatto sentire tradito, su alcuni temi che sarebbero stati fondamentali per Milano, improntando un cambiamento durevole e positivo che invece è mancato. Ho cercato di dirlo in molti modi. Purtroppo inutilmente. Le sordità degli amici sono le più deprimenti. A che, a chi giova scoraggiare la partecipazione civica autentica? Ad avere le mani libere, probabilmente. Auguri a tutti noi.
Scrive Luigi Cairoli sui “Civici” Milanesi – Caro direttore, il 10 maggio hai scritto un ottimo articolo, ché il “civismo” è cosa bellissima. Ma … non bastano ad “affermarlo” intellettuali come te. Sempre più rari. Altri, pur passati i novanta, “tengono ancora famiglia”. Perché il civismo possa davvero contare bisogna non aver timore di battersi quando è il momento. Appoggiando le “vere” liste civiche. Quelle guidate da persone oneste e trasparenti. Le necrosi dei vecchi partiti sono evidenti e le ideologie sono scomparse.
“Arancioni” delusi da Pisapia? Sono bastati pochi mesi per deluderli quasi tutti. Molti – i più entusiasti – non si sono più impegnati. Alcuni, addirittura, non hanno più votato. I peggiori sono andati con i piddini peggiori sperando in una poltroncina o in un “favoricchio”.
I cinque consiglieri comunali arancioni pare si stiano facendo valere con Sala, uomo dall’incerta ideologia. Vedremo …. Pisapia vuole risorgere portando a Renzi quel che rimane della sinistra. Non è più credibile, ha fatto il suo tempo. Sei anche tu tra coloro che ritengono Grillo il pericolo pubblico numero uno? Se lui e i suoi hanno sbagliato l’hanno fatto – almeno finora – per inesperienza e in buona fede.