3 maggio 2017

libri – LA MEMORIA GENIALE


Hannah Monyer
Martin Gessmann
LA MEMORIA GENIALE. Come ricordiamo, perché dimentichiamo
Rizzoli, 2017
pag. 247, euro 20,00

libri16FBL’esergo del libro, con la citazione di Paul Valery La Mémoire est l’avenir du passé, subito ci introduce nel vivo della questione. Ovvero come la memoria sia strumento indispensabile, non per archiviare o peggio nascondere il proprio vissuto, ma per rielaborarlo costantemente e farne materia per scelte future. La celebre neuroscienziata tedesca Hannah Monyer insieme a Martin Gessmann, giornalista e professore di filosofia all’Università di Heidelberg, indaga il compito tanto complesso e delicato che ha la memoria alla luce di nuove tesi e scoperte.

Prima o poi nella vita succede a tutti: di fronte a una decisione che ci sembra impossibile da prendere, all’improvviso, quasi miracolosamente, ogni tassello trova il suo posto. Ma cos’è questa “illuminazione”? Come arriviamo alla scelta che ci appare d’un tratto semplice, la più giusta, l’unica possibile?

Gli autori, partendo da due punti di vista completamente diversi, quello dello scienziato e quello del filosofo, in modo anticonvenzionale ripensano la struttura della memoria come luogo in cui si depositano contenuti specifici o competenze in vista di un eventuale utilizzo futuro.

Lanciano un invito a invertire la nostra concezione semplicistica, rivoluzionandola, andando a verificare quanto le più recenti scoperte della ricerca sulla memoria avallino una tale inversione. Capitolo dopo capitolo, ci inoltriamo in terreni costellati di domande a cui i due ricercatori brillantemente danno risposte.

Per esempio, nel sogno si possono immaginare cose che in verità non sono mai accadute. Ma è possibile farlo anche di giorno, in piena coscienza? La domanda serve a introdurre il tema dei falsi ricordi che non sono errori casuali o normali sbagli verificatisi in circostanze sfavorevoli. Ci si può insomma autoconvincere a tal punto di qualcosa da finire per credere alla propria bugia?

E ancora, “è possibile sentire l’odore del passato?”, “Come è possibile ritrovare perfettamente lo stato d’animo di un giorno lontano?”. Marcel Proust insegna, ma la scienziata lo spiega.

Più la ricerca in neuroscienze fa luce sui temi legati alla memoria, più diventa chiaro che essa è organizzata in reti neuronali molto diverse. E così facendo attiva nuovi percorsi di indagini come l’interconnessione tra due memorie individuali, fino a configurare una “memoria collettiva”.

La vecchia idea, già accreditata dagli inizi del diciannovesimo secolo, secondo la quale a ogni area del cervello sarebbe associata una specifica caratteristica – quale l’indole, i sentimenti o l’intelligenza – ha fatto il suo tempo. Oggi veniamo a sapere che ogni funzione complessa può svolgersi solo attraverso una sofisticata interazione tra diverse regioni cerebrali.

L’analogia con il World Wide Web è perciò non solo realistica, ma apre avvincenti prospettive sulle enormi potenzialità di utilizzo del nostro cervello.

Daniela Muti

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipelagomilano.org



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