14 febbraio 2017

libri – CAINO


ELISABETTA CAMETTI
CAINO
2016, Cairo Editore
pag. 477, euro 18,90

libri06FBÈ stata definita “la signora italiana del thriller” per i suoi trascorsi letterari, che hanno conquistato i lettori più esigenti, in Italia e all’estero. La vivace immaginazione, l’ambiziosa costruzione della trama, la lucidità progettuale di ciascun personaggio si cristallizzano in tutti i romanzi di Elisabetta Cametti, e in particolare in “Caino”, che Cairo Editore non si è lasciato sfuggire.

In questo caso, Caino non è il fratello di Abele, ma è il soprannome che viene attribuito a un killer di cui non si conosce ancora l’identità. Ma, come il primo assassino della Bibbia, è colui che non si è mai pentito e non ha mai chiesto perdono a Dio. Il Caino di Cametti commette assassini efferati, le sue vittime sono belle ragazze bionde. A differenza di Buffalo Bill, protagonista de “Il Silenzio degli innocenti”, che scuoiava le sue vittime, Caino, dopo averle spellate, le trucca perfettamente. Poi le riconsegna al mondo, come opere d’arte. C’è qualcosa nel suo modus operandi di fanciullesco e ingegnoso, ma nello stesso tempo tragico. La sua una personalità turbata dalla ricerca della perfezione e dell’eternità, cui anela, ma che non riesce a raggiungere.

Gli indizi che Caino ama fornire sono studiati da molto tempo e con precisione, come se si trattasse di una vendetta architettata con genialità. Gli enigmi sono veri rompicapo e, una volta risolti, diventano tasselli all’interno di un puzzle, che sembra composto da più mani. Chi si nasconde dietro a Caino e al suo parco degli orrori?

Chiamata a investigare su quale collegamento esista tra le vittime scuoiate, i leoni di pietra della Public Library di New York e il numero 29 è una fotoreporter famosa in tutti gli Stati Uniti: Veronika Evans. Molto comincia quando Veronika vola in Groenlandia per evadere da brutti ricordi e da un disturbo compulsivo ossessivo, che i medici attribuiscono a un’infanzia annientata dalle troppe regole e un’adolescenza con gravi responsabilità addossatele dal padre. Ma nemmeno una rompighiaccio, sulla quale naviga, la potrà tenere lontana dal suo destino. Il passato ritorna, crudele e sanguinario. Fisher, del Detective Bureau del New York Police Department, ha bisogno di lei per risolvere un nuovo caso difficile. E Veronika accetta perché, stranamente, il contatto con la morte ha il potere di riequilibrare il suo stato emotivo. La pena, come dice anche Elisabetta Cametti, divora la pazzia.

Il disegno del serial killer e la volontà dell’autrice si incontrano in questo romanzo. Non c’è scampo per il lettore, che prima viene sedotto e poi vinto dal plot, il cui epilogo si svolgerà in una delle città più belle e misteriose del mondo: Venezia. Ma ancora non è finita. Nelle ultime pagine, Cametti semina dubbi. Mette in bocca a uno dei suoi personaggi parole inequivocabili: “È impossibile che l’immensità del mio pensiero si perda nel buio della fine.” Dunque, chi e che numero apparirà al prossimo giro di roulette?

Cristina Bellon

 

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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