18 gennaio 2017

la posta dei lettori_18.01.2016


Scrive Marco Granelli su Area C in replicaCaro signor Antonini, la Giunta ha approvato le nuove regole riguardanti l’Area C – che saranno in vigore a partire dal 13 febbraio – con l’obiettivo di ridurre il traffico in centro città, il congestionamento, l’inquinamento e migliorare la mobilità nella cerchia dei Bastioni, attualmente molto sollecitata anche per la presenza dei cantieri per la costruzione della linea 4 della metropolitana. Priorità quindi alla qualità della vita e alla salute. Si tratta di regole che tengono conto delle esigenze raccolte durante una serie di incontri che abbiamo tenuto nelle scorse settimane con il Consiglio comunale e il Municipio 1 e con le categorie produttive e commerciali coinvolte. Le regole tengono anche conto della quantità di emissioni nocive che le auto emettono per questo abbiamo esteso il pagamento e nuove categorie di veicoli. A questo indirizzo http://www.muoversi.milano.it/web/portale-mobilita/-/mobilita-area-c-le-nuove-regole-a-partire-dal-13-febbraio-2017 può trovare regole e le deroghe pensate per questa fase sperimentale che durerà fino a ottobre 2017.

Ovviamente – è quasi superfluo dirlo – nessuna volontà di “spremere” chi abita in centro, anzi, è vero il contrario: i primi beneficiari (e i primi a richiedere interventi di decongestionamento) sono proprio coloro che abitano in centro, i quali per muoversi hanno già a disposizione una rete di trasporto pubblico tra le più sviluppate in Italia e che ancora stiamo sviluppando con enormi investimenti. E che ne facciano abbondante uso lo confermano i dati, che dicono che i residenti neppure usano per intero la quota di ingressi gratuiti in Area C a loro disposizione. Senza voler minimizzare i problemi, la nostra linea è molto chiara: sviluppo di metropolitane, tram, autobus, bici, car e bike sharing contro congestione e inquinamento a favore della qualità della vita dei milanesi e di chi lavora in questa città.

Risponde Martino Antonini – Ringrazio Marco Granelli. La risposta è puntuale nei temi e problemi. Davvero. Rimane però il “problema-spicciolo”: se una persona lavora a 20 o 25 km; deve usare in parte l’auto; oppure deve fare settimanalmente la spesa (coi borsoni non trasportabili in mezzi pubblici ) si trova di fronte al numero degli ingressi. Su 365 giorni/anno si tolgano 104 di sabato-domenica (=261 giorni). Si tolgano i tempi festivi ed estivi centrali: è ragionevole e di buon senso dare 40 ingressi ? e gli altri a che prezzo? Le chiedo il suo parere di livello come la prima risposta (che è ineccepibile, veramente!). La ringrazio.

Scrive Elena Morgante su scuola e integrazione – A integrazione di quanto letto nell’articolo di Diana De Marchi sulla preziosa integrazione vera che si realizza nelle suole di base delle periferie vorrei aggiungere e mettere in evidenza che questa opera è magistralmente integrata nelle periferie anche dalle parrocchie e dai relativi oratori grazie alle energie profuse dai parroci e da tutti coloro che con loro collaborano. Mai come in questo periodo sono a tutti gli effetti, sotto questo profilo, dei deserti fioriti.

E paradossalmente sono anche luoghi di aggregazione per i bambini di famiglie di religioni diverse da quella cattolica. Su questo punto sarebbe interessante una riflessione che forse sfata dei luoghi comuni e va controcorrente. Spesso si parla degli altri, dei diversi, ancora in minoranza, senza accorgerci che è la riscoperta e valorizzazione dei fondamentali della nostra società italiana e cristiana che è in grado di accogliere includere e aprire un confronto veramente rispettoso del pluralismo e della diversità de gli altri che, culturalmente, anche su questo sono diversi.

Scrive Isabella Barato su scuola e integrazione – Ringrazio Diana De Marchi per il suo appassionato intervento che ha messo in moto in me una fantasia che disegna la messa in pratica di quanto auspica. La comunicazione, la circolazione delle ‘buone pratiche’, il racconto delle esperienze vissute negli aspetti positivi ma anche le criticità. Come fare per sapere ciò che ogni scuola e ogni insegnante vive quando ci sono in classe alunni non italiani? Quali interventi, come si attuano, ecc. Quali risorse interne agli istituti scolastici o esterne si attivano? Perché tutto questo circoli, si diffonda, come si fa? Ne vogliamo parlare o ci sono già iniziative strutturate e costanti su queste problematiche ?

Scrive Donata Schiannini sulle periferie creative – Bello l’articolo e proprio perciò vorrei correggere un’inesattezza e fare una precisazione politica. L’inesattezza è che la cascina Turo sia stata sede del Governo provvisorio di Lombardia, leggenda metropolitana che nasce forse dall’essere intestato a quel Governo provvisorio il piazzale nel quale la Cascina si trova (targa stradale tra l’altro con date sbagliate): la sede in realtà era a Palazzo Marino. Più grave la precisazione politica: in zona, ormai Municipio, 2 abbiamo (io abito in via Padova) un presidente che si chiama Samuele Piscina, leghista estremista che non finanzierà mai iniziative volte all’integrazione, dato che gli stranieri li vuole solo mandare via. Abbiamo davanti anni di vita molto dura, noi democratici (non per forza nel senso di Pd) di questa parte della città; naturalmente combatteremo, vediamo come andrà.

Scrive Andrea Vitali sull’impatto dei grandi progetti – Condivido quanto scrive Paolo Borghese sulla necessità di collegare (o almeno coordinare) quanto è stato fatto sull’area di Porta Nuova con la stazione Garibaldi. Piazza Freud è uno scandalo,che non si sia pensato a una sistemazione contestuale è indice dei limiti con cui sono stati impostati e portati ad attuazione i “grandi progetti”. Sulla qualità di questi ultimi avrei però qualcosa da obiettare. Fermo restando che è stato giusto e sacrosanto superare lo sconcertante immobilismo che sotto le amministrazioni “progressiste” aveva bloccato per troppo tempo la trasformazione dell’area ex Varesine, siamo davvero sicuri che il risultato sia positivo?

Piazza Gae Aulenti, con le sue fontane che tanto ricordano un lungomare adriatico, può anche solo ricordare quello che nella tradizione italiana si chiamava “piazza”? E poi certo, alla gente gli edifici piacciono perché sono stati fatti con materiali pregiati e con grande dispendio di risorse (l’edilizia per poveri è meno rutilante), ma davvero riteniamo che sia un processo virtuoso quello che prima ha portato alla vendita (non si sa bene come, e come determinando il prezzo) dei diritti edificatori comunali (che erano la maggioranza, oltre il 60%) a un fondo americano (scelto come? non mi risulta ci sia stata gara) e poi da questo, scremando le plusvalenze, a un fondo arabo, per realizzare alla fine la sede di una banca, passata nel frattempo sotto il controllo dei francesi.

È un bel risultato? La città cosa ne ha guadagnato? Quattro fontane? Forse – con il senno di poi – sarebbe stato meglio (e più semplice) realizzare banalmente qui la sede della Regione Lombardia (sarebbe stata più accessibile) e fare il verde sull’ex vivaio. Ma si doveva fare la città della moda (ricordate?), e il centro congressi a Santa Giulia (ricordate?), e la grande biblioteca a porta Vittoria… quante prese in giro. Chi parla di impatto positivo dei grandi interventi a mio parere non li consce bene.

Scrive Annalisa Ferrario su Cascina Merlata – Alle valutazioni di Cesare Mocchi su Cascina Merlata, che condivido, credo che vadano aggiunte quelle sulle esternalità positive generate dall’evento Expo. Chi mai si sarebbe filato una location infelice come quella (fra cimitero e ferrovia) se non ci fosse stato l’ingente investimento pubblico che ha infrastrutturato e soprattutto reso nota e visibile l’area? E adesso si mettono a fare i pitocchi per i presunti ritardi … (come se non fossero scelte di mercato: davvero quel ricettivo l’avrebbero realizzato e venduto bene? Ma per favore….) L’impressione insomma è i presunti “danni” siano stati agitati solo strumentalmente: gli era più facile fare il commerciale del ricettivo, e questa è stata la scusa. Solo, non pensino che tutti siano dei fessi che non se ne accorgono.



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