30 novembre 2016

la posta dei lettori_30.11.2016


Scrive Ferdinando Mandara a proposito del voto al referendum – L’articolo di Luca Beltrami Gadola offre molti spunti interessanti, che sarebbe però troppo lungo commentare.
Mi limito alla frase “Da che parte mettiamo i voti di chi non va alle urne per protesta contro un quesito referendario pasticciato e confuso che sembra fatto apposta per allontanare il voto di testa e non di pancia?”. Ho sentito alcuni sostenere che questioni istituzionali complesse non dovrebbero essere sottoposte ai cittadini (nonostante la Costituzione lo prescriva in caso di approvazione a maggioranza non qualificata e conseguente richiesta di referendum) perché essi non sono quasi mai in grado di valutare adeguatamente.
E si può anche sostenere eventualmente che il merito e/o la formulazione della riforma sono pasticciati e confusi: ma il quesito scritto sulla scheda (che lo si giudichi corrispondente o meno al contenuto della riforma) è in se stesso molto semplice e molto chiaro. Non certo tale da allontanare chi vuole votare “di testa”. Invece chi è portato a votare di pancia temo che lo faccia comunque, a prescindere dalla chiarezza e semplicità del quesito. Sono invece d’accordo sul fatto che – mentre le motivazioni sono irrilevanti ai fini del risultato concreto (vittoria del Si o del No) – certamente è importante l’analisi a posteriori delle motivazioni: soprattutto se ci sarà qualcuno in grado di farla in maniera convincente e non preconcetta.

Scrive Annalisa Ferrario a proposito dei militari in città – Giustissime le considerazioni di Eleonora Poli su via Padova. Ne aggiungo altre, più “tecniche”: siamo proprio sicuri che i militari, addestrati all’annientamento dell’avversario e non all’ordine pubblico, siano le figure più adatte a garantire la sicurezza in ambito urbano? Poliziotti, vigili e carabinieri sono addestrati all’equilibrio, a valutare le situazioni, a ridurre il danno per la collettività; i militari a rispondere rapidamente con la massima efficacia.
E quindi quando vedo quei soldati con il dito sul grilletto del mitragliatore in piazza Duomo, spesso mi chiedo: e se succedesse davvero qualcosa? Cosa fanno, iniziano a sparare ad altezza d’uomo? Speriamo non succeda mai niente, non vorrei che qualche improvvido politico fosse costretto a pentirsene amaramente…

 



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