23 novembre 2016

libri – MILANO QUARTIERI DI POESIA


QUARTIERI DI POESIA
Milano in una galleria d’immagini e di voci
Meravigli Edizioni 2016
pag. 142, euro 15,00

 

libri38fbUn connubio interessante quanto insolito quello tra arte e poesia, nato a Milano e per Milano, dalla rassegna “Quartieri di Poesia”, grazie all’iniziativa promossa dalla Galleria d’Arte Previtali, da sempre attenta alla realtà metropolitana come metafora della contemporaneità. Dal fortunato progetto ne è nato un libro, a cura del poeta Maurizio Cucchi, che raccoglie le testimonianze personali di 12 poeti che a Milano sono nati e cresciuti o semplicemente che della città o di un particolare quartiere, hanno fatto esperienza fondante. È la città più segreta e sensibile che scorre nelle voci poetiche e nelle immagini che l’accompagnano, mettendo in scena una geografia di ricordi e di inedite visioni.

I poeti a Milano: i poeti e i loro quartieri, tra passato e presente. Ecco la periferia dolcemente trasognata di Vivian Lamarque che descrive la montagnetta del ruff, cioè quella di San Siro, ed esplora il quartiere QT8, dove è vissuta a lungo, quasi respirando aria di campagna. La centrale Porta Venezia, a ridosso di Corso Buenos Aires, è la zona che la veneziana Patrizia Valduga ha fatto propria nel ricordo del lungo e felice sodalizio personale e letterario con Giovanni Raboni che in quel quartiere era nato e aveva sempre vissuto.

Un itinerario che si dispiega su quattro vie lo racconta Giancarlo Majorino, ripercorrendo la propria storia familiare da via Archimede a via Melloni, a via Barbavara fino alla tranquillità periferica del Lorenteggio, “villaggio-entro la città”, dove vive ormai da anni. Luoghi tutti ancora in qualche modo deposti nella sua memoria tra azioni e pensieri, stabilità e movimenti, il vissuto di una vita intera.

La Milano di Milo deAngelis parte dai luoghi eleganti della sua infanzia e giovinezza, tra viale Majno, corso Venezia e i Giardini Pubblici, ma via via si espande, volgendo verso una città più dimessa e popolare come quella della Bovisa, dove ancora oggi si respira un’aria di primo Novecento con mille testimonianze di paesaggio industriale, dalle fabbriche dismesse alle fattorie dall’ampio cortile al centro. La stessa Bovisa vissuta tra il 1952 e il 1957 da Maurizio Cucchi e fonte di ispirazione per i versi memorabili che il poeta gli ha dedicato nella raccolta Malaspina.

Cucchi scrive anche della Milano dei suoi anni Sessanta, e fa rivivere quello che per molti fu un “formidabile decennio” con i celebri luoghi d’incontro, i personaggi di cultura trasversale, la mitica Darsena tra passato e presente.

Cultura storica e cultura attuale si mescolano mettendo sempre la città al centro, come nelle parole del giovane Alberto Pellegatta; con lui leggiamo i cambiamenti del suo quartiere l’Isola, dove le lussuose residenze di Lucien Lagrange hanno ormai innescato un processo di gentrification, ma ancora si conserva un nobile senso del lavoro e della cultura con il Teatro Verdi, le gallerie d’arte, i liutai, i lattonieri e con un numero di librerie superiore alle media cittadina.

<…
Chi è nato vicino a questi posti
Non gli passa neppure per la mente
Come è utile averci un’abitudine

Le abitudini si fanno con la pelle
Così tutti ce l’hanno se hanno pelle
…>

( Da La ragazza Carla di Elio Pagliarani)

 

Daniela Muti

questa rubrica è a cura di Cristina Bellon

rubriche@arcipelagomilano.org

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


16 maggio 2023

DAL GIARDINO ALL’INFERNO

Oreste Pivetta



19 marzo 2021

L’ULTIMO TRENO

Dario Balotta









21 febbraio 2021

I NON-LUOGHI DEL CORONAVIRUS

Cristina Bellon



11 febbraio 2021

ATTUALITÀ DI UN MODELLO URBANO

Michele Caja


Ultimi commenti