23 novembre 2016
Scrive Elio Veltri a proposito di appalti e agenzia del farmaco – Caro Arcipelago Milano, condivido quanto scrive Beltrami Gadola soprattutto nel punto in cui spiega che si decidono ribassi d’asta del 50% che poi vengono recuperati con perizie suppletive, varianti in corso d’opera ecc. che incidono negativamente oltre che sul prezzo, sulla qualità delle opere.
Una breve riflessione su quanto scrive Garattini. Nel 2006 in un libro dal titolo “Il governo dei conflitti” pubblicato da Longanesi, scritto a quattro mani con Francesco Paola, nel capitolo sui conflitti di interesse nel settore farmaceutico, mettevo in evidenza che tutta la filiera, dalla ricerca ai rapporti con le Agenzie di controllo dei farmaci, era stata sempre finanziata dall’industria farmaceutica, negli Stati Uniti più che in Europa e in Italia.
Perciò dico a Garattini che il finanziamento dell’Agenzia Euoropea, dovunque venga collocata, e anche io spero che sia scelta Milano, deve essere pubblico e severamente controllato. A questo proposito, nell’ultimo mio libro uscito in questi giorni “Non è un paese per onesti” racconto la tragedia degli emoderivati della quale mi ero occupato in consiglio regionale, i cui dati nel 2007 erano i seguenti: 500 morti di AIDS (anche bambini di 10 anni) e 2000 infettati di virus dell’epatite di cui non si sa quanti sono stati i morti. In Francia, Germania, Stati Uniti, Romania le cose sono andate nello stesso modo perché gli emoderivati erano prodotti con sangue e plasma prelevati a pagamento dalle industrie americane in Africa, nelle periferie povere delle grandi città, nelle carceri ecc. In Italia però non ha pagato nessun responsabile e un processo penale iniziato a Trento circa 20 anni fa è ancora in corso a Napoli e tutto finirà con una prescrizione.
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