30 settembre 2015
ELISABETH KOLBERT
LA SESTA ESTINZIONE – UNA STORIA INNATURALE
Neri Pozza Editore
Vicenza, 2015
pp. 377
L’Autrice, premio Pulitzer 2015, è l’esperta di cambiamenti climatici e riscaldamento globale per il New Yorker. Ma la sua ultima opera non può certo definirsi un’ulteriore Bibbia del catastrofismo ecologico. Al contrario, nelle quasi 400 pagine, il lettore viene condotto nei luoghi più disparati del pianeta: dal Castello Aragonese di Ischia, alla Grande Barriera Corallina al largo dell’Australia, alla foresta pluviale amazzonica, alla cordigliera delle Ande e altre, seguendo un percorso apparentemente casuale, fascinosamente romanzesco ma intessuto da ricchissimi riferimenti scientifici, sostenuti da un’imponente bibliografia di quasi 50 pagine.
La vicenda da cui parte la Kolbert inizia in un piccolo angolo dell’Africa Orientale circa duecentomila anni fa, con la comparsa di una nuova specie animale. È una specie non dotata di particolare forza fisica e neanche di alti tassi di fertilità. Tuttavia i suoi membri, mostrando un singolarissimo ingegno attraversando fiumi, altopiani, catene montuose, foreste, cacciando altri mammiferi.
Il primo punto di arrivo è l’Europa, dove incontrano creature simili a loro e in breve tempo le sterminano. Si misurano con altri animali, incontrati lungo il cammino, che sono anche quaranta volte più gradi, enormemente più forti ma incapaci di riprodursi con rapidità: enormi felini, orsi giganteschi, tartarughe grandi come elefanti. Vengono tutti spazzati via. Divengono progressivamente più audaci attraversando i mari e raggiungendo isole abitate da creature che fino a quel momento erano abituate all’isolamento totale, determinandone la sparizione.
Grazie poi a quel particolare ingegno, di cui si parlava dianzi, riescono ad aumentare notevolmente la capacità di riproduzione arrivando in poche migliaia di anni a una frequenza così impressionante che la vita dell’intero pianeta ne risulta pienamente modificata al punto che foreste immense vengono abbattute, fiumi vorticosi vengono regimentati e numerosi organismi vengono trasportati da un continente all’altro.
Alla fine il nuovo inquilino della terra scopre riserve sotterranee di energia, sempre nuove e importanti, modificando così in maniera profonda la composizione dell’atmosfera e, con essa, gli equilibri climatici e chimici degli oceani, tantoché innumerevoli specie animali e vegetali vengono costrette a migrare verso i poli, mentre altre si ritrovano circondate da deserti.
La specie che ha alterato in tal modo la vita del pianeta ha trovato a un certo punto della sua storia anche un nome per se stessa: homo sapiens, e, a dispetto dell’aggettivo autoimposto ha causato, tra le tante, cinque grandi catastrofi che hanno meritato il nome di “Big Five”.
Il libro ripercorre la storia dei “Big Five” e getta luce sugli indizi di un altro allarmante evento che gli esseri umani stanno producendo. L’Autrice afferma che è ancora presto per dire che ciò che sta accadendo sia comparabile, per forza e portata, ai “Big Five” ma non c’è dubbio che questo sia in corso. Ad esso la comunità scientifica ha dato il nome, ben poco rassicurante, di Sesta Estinzione.
Paolo Bonaccorsi
questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero