24 gennaio 2018

libri – 50 sfumature di violenza di Barbara Benedettelli


Barbara Benedettelli
50 SFUMATURE DI VIOLENZA
Prefazione di Maria Rita Parsi
Cairo, Milano, 2017
pp. 218, euro 14,00

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Smettiamola di pensare che esistono solo violenze contro le donne. Sempre più uomini, durante l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta sono vittime di vessazioni, traumi fisici e psichici, tormenti, ricatti, stalking selvaggio e calunnie feroci da parte di donne rapaci. Una verità scomoda, ma oggettiva, della quale i primi a vergognarsi e a non denunciare le violenze domestiche sono proprio gli uomini.

Barbara Benedettelli, editorialista, scrittrice e attivista per i diritti delle vittime affronta questo delicato argomento nel suo ultimo saggio-inchiesta, pubblicato da Cairo Editore. E lo fa partendo dalla sua storia, uno specchio attraverso il quale osserviamo la figura riflessa dell’autrice e della sua realtà personale, in cui vengono delineate quattro generazioni vicine eppure così distanti, in un mondo che cambia a una velocità sconvolgente, in una famiglia che diventa sempre più fragile e indefinita.

“Non c’è niente di più difficile che il rapporto con il prossimo” dichiara l’autrice. Il male che c’è in ciascuno di noi non risparmia le relazioni affettive e vede nel ruolo di carnefici anche le donne. Anche se le massicce campagne di sensibilizzazione partono tutte da un assunto: le donne, a causa della minore forza fisica, della dipendenza economica, e spesso emotiva, sono le vittime. Tant’è che nel pensiero di massa “se l’uomo maltratta, tenta di uccidere o uccide la donna è sempre perché vuole possederla fino alla morte, mentre se la donna uccide o tenta di uccidere il compagno è sempre per difendersi dai soprusi o per liberarsi dall’oppressore.”

La verità è un’altra. E finché non sarà riconosciuta dalla società e dalle istituzioni impedirà alle vittime maschili di avere tutela, dignità e giustizia. Perché non possiamo parlare di maschicidio dando a questo neologismo la stessa importanza socio-politica che ha il femminicidio? Guardiamo ai fatti. L’autrice ha intervistato Patrizia Montalenti, presidente del Centro Antiviolenza Persone Maltrattate Uomini e Donne Ankyra di Milano, uno dei primi e pochi centri italiani a sostenere anche le vittime maschili, attraverso una serie di interventi che si avvalgono anche di professionisti (psicologi, terapeuti, avvocati). Il 99% di persone accolte sono uomini. E il 90% vogliono salvare la relazione, per tutelare soprattutto i figli. I soggetti hanno subito violenza psicologica e anche fisica. E, cosa che nessuno si aspetta, hanno subito anche violenza sessuale, che ovviamente si differenzia da quella subita dalle donne, perché si tratta di un abuso legato allo svilimento delle prestazioni.

Nel 2012, sulla Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza è stata presentata un’indagine sulla violenza maschile realizzata da un team di ricercatori, in collaborazione con l’Università di Siena. Sono stati intervistati 1058 uomini italiani, perlopiù separati, dai 18 ai 70 anni. Il risultato fa venire la pelle d’oca. Circa il 60% degli intervistati ha subito vessazioni quali: spinte, graffi, morsi, capelli strappati, lancio di oggetti, schiaffi, calci, pugni, tentativi di folgorazione con la corrente elettrica, mani schiacciate dalle porte, spinte dalle scale. Nell’indagine sono presenti anche umiliazioni, offese in pubblico, critiche per difetti fisici, minaccia di fare del male a persone care e ad animali domestici, oppure distruzione o danneggiamento di beni propri.

Il saggio ha un suo modo peculiare di mettere in evidenza il tragico nella vita quotidiana, e il dilagare di uno strapotere femminile che, nell’interpretazione di un amore malato, castra i maschi, già peraltro vittime delle donne sin da bambini, che sono costretti a sottomettersi per non morire.

Cristina Bellon

Rubrica a cura di Cristina Bellon
rubriche@arcipelagomilano.org



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