28 settembre 2016
Scrive Francesco Spadaro ad ArcipelagoMilano – Caro Direttore, ho letto con la dovuta attenzione l’inutile articolo di Walter Marossi dove afferma che la Darsena sarebbe “una boiata pazzesca!”. Per me, che ho avuto modo di scrivere su questo magazine un articolo dal titolo “Perché la Darsena è l’unica cosa seria progettata a Milano?” l’articolo mi infastidisce perché non parla, sostanzialmente, della Darsena, ma di Pisapia e della cosiddetta variegata sinistra milanese.
Se una cosa Pisapia non ha fatto è il Sindaco. Lo ha sostituito un’altra signora per qualche anno, e la Darsena si è fatta, per fortuna, suo malgrado. Si sono fatte altre cose oltre alla Darsena, Porta Nuova e CityLife fra tutte. Anche queste vicende urbanistiche sono state realizzate, nonostante Pisapia. E sono delle boiate, pazzesche. Solo che è più difficile dirlo.
Risponde il direttore – Evidentemente non è stata capita né l’ironia sottesa a tutto il pezzo né che il discorso era tutto politico e riguardava il rapporto tra la sinistra in senso lato e la rappresentazione della sua efficacia amministrativa e dei suo simboli spesso modesti.
Scrive Annalisa Ferrario ad ArcipelagoMilano – Ma quel Paolo Pomodoro che ci dice cosa dobbiamo fare sugli scali ferroviari è lo stesso che ha fatto il PII ex Fiera (le tre torri…) ed è stato consulente per il PGT cementificatore della Moratti? Da che pulpito …
Risponde il direttore – Premesso che le densità edificatorie sono determinate da decisioni dell’amministrazione e non del consulente, cambiare le proprie opinioni, ammesso che questo sia il caso, purché non sia una operazione opportunistica, è un sacrosanto diritto di tutti. In molti casi l’aver fatto parte di un gruppo di consulenti nella stesura di un progetto offre l’opportunità di meglio valutare le circostanze ed adeguare il proprio approccio.