11 maggio 2016

musica – UN FARFALLONE AMOROSO CHE GIRA PER CASA


UN FARFALLONE AMOROSO CHE GIRA PER CASA

La classica quinta teatrale che pende dal soffitto, una sola ma di tela trasparente, quasi un velo da sposa con dei fiori qua e là. Al centro un divano, su di un lato un tavolino e una sedia, sull’altro una mensola, sul fondo un pianoforte a coda. In fondo ci vuol poco a creare la magìa del palcoscenico tra le mura di casa o nello spazioso salotto di una libreria milanese. (Be’, poco si fa per dire …). Il resto lo fanno gl’interpreti e il pubblico. Già, il pubblico: 25, 30, forse 35 persone, sedute a semicerchio, senza più la distanza classica dalla scena, attori e spettatori in un certo senso si mescolano, i primi passano tra chi guarda con assoluta naturalezza e chi guarda sembra addirittura più coinvolto nella vicenda narrata. E la vicenda è una delle più classiche del teatro lirico, Le nozze di Figaro, ossia quell’opera che i musicologi definiscono “il più grande successo dell’intera carriera artistica di Mozart in tutta Europa”.

musica17FBQualche sera fa al MaMu, il magazzino della musica a Milano. È bastata quella quinta velata a ricreare la finzione, a restituire pur nella mescolanza “spaziale” il suo ruolo allo spettatore e quello di protagonista ai cantanti. Direi che qui prende corpo il piccolo miracolo: l’intreccio che si rappresenta diventa quasi un fatto privato di chi assiste, mi sono sentito un po’ farfallone amoroso con Figaro, un po’ Cherubino, un po’ Conte d’Almaviva, non riuscendo per ovvie ragioni a entrare nei panni di Susanna o della Contessa.Non c’è dubbio che al gioco teatrale concorrono in maniera oserei dire determinante gli interpreti. Intanto la sapienza sul fondo del “salotto” del maestro concertatore Andrea Gottfried, pizzetto e sguardo perentorio sui cantanti. E poi le splendide voci di Susanna (Elisabet Einarsdottir, impronunciabile) e del Cherubino (Tereza Hořejšovà), quella di Figaro (Filippo Rotondo); la grazia della Contessa d’Almaviva (Silvia Coia) e il temperamento del Conte (Kim Kyung Woo. NB: incontro sempre più coreani sui palcoscenici lirici italiani). Cinque voci invece delle undici previste ma è la logica riduzione imposta dal formato-famiglia.

Mi fa piacere poi rilevare che anche il melodramma entra adesso nel gioco del “teatro in casa”. La moda, se così possiamo definirla – e comunque ben venga una moda culturale – è cominciata qualche decennio fa e trova sempre più estimatori che mettono a disposizione la loro dimora, oppure il garage, la cantina, il terrazzo, ma anche il giardino, barometro permettendo. Scenografia minimalista, come dicono gli esperti del genere, e un “cappello” per raccogliere le offerte come fanno gli artisti di strada. Prima di lasciare anch’io qualcosa nella “scatola-cappello” sul pianoforte mi sono silenziosamente informato: dai cinque ai dieci-quindici euro, che è poi il prezzo minimo di un biglietto a teatro. Alla fine, come si fa in ogni buona famiglia, i padroni di casa offrono l’aperitivo, un buon bicchiere di vino, qualche tarallo, pasticcini, patatine fritte, le classiche tartine.

Le nozze di Figaro, che andò per la prima volta in scena a Vienna ben 230 anni fa, è l’”opera da camera” che porta adesso in giro l’Associazione Musicale Eufonica. Una etichetta che incuriosisce tra le ormai tante offerte del “teatro d’appartamento”. Certo, la lirica formato salotto ha bisogno di una regìa sapiente, geniale, che attinga ai simboli. Be’, al MaMu la magìa era firmata Altea Maria Pivetta. Che serata deliziosa!

Antonio Lubrano

 

questa rubrica è a cura di Paolo Viola

rubriche@arcipelagomilano.org

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


9 aprile 2024

VIDEOCLIP: LA MUSICA COME PRODOTTO AUDIOVISIVO

Tommaso Lupi Papi Salonia






20 febbraio 2024

SANREMO 2024: IL FESTIVAL CHE PUNTA SUI GIOVANI

Tommaso Lupi Papi Salonia



20 febbraio 2024

FINALMENTE

Paolo Viola



6 febbraio 2024

QUANTA MUSICA A MILANO!

Paolo Viola



23 gennaio 2024

MITSUKO UCHIDA E BEETHOVEN

Paolo Viola


Ultimi commenti