2 maggio 2012
“NOI SIAMO LA RIVOLUZIONE”
Federico Fubini
Arnoldo Mondadori Editore
pp. 190, euro 17,50
“Anche nel punto più basso di una crisi, noi europei restiamo deterministi ed egocentrici: pensiamo che tutto debba evolvere verso un modello di vita simile al nostro, sebbene non siamo più tanto sicuri di quale sia il nostro modello. Quello che tendiamo a dimenticare é che all’origine di ogni evoluzione spesso non c’é il proposito di seguire un’idea precostituita ma, al contrario, una forte dose di anticonformismo”.
Questa la premessa importante, ma anche la tesi di fondo dell’ultimo libro di Federico Fubini, giornalista del Corriere della Sera che si occupa prevalentemente di economia italiana e internazionale e negli ultimi anni s’é specificamente dedicato all’analisi dei grandi eventi legati alla crisi finanziaria mondiale.
Nelle sette storie di Noi siamo la rivoluzione Fubini raccoglie, con il passo del reportage, l’esperienza dei suoi incontri con uomini e donne, nel corso di sette tappe del suo viaggio,dall’Arabia Saudita a Catanzaro, passando per il Sud della Thailandia, l’India tribale, il Buthan, il Corno d’Africa e la Tunisia. Sette personaggi che testimoniano con le loro scelte anticonformiste il desiderio di infrangere le regole consolidate, decidere di testa propria, e che pur con mille contraddizioni e non sempre nella piena consapevolezza sono portatori del germe del cambiamento.
Ecco allora la storia di Mohamed Bouazizi, l’ambulante che in Tunisia si dà fuoco davanti alla moschea, facendo scoppiare nel Maghreb l’incendio che di colpo ha spazzato via una dittatura di anni e anni. Ecco Maha o Zaki, giovani sauditi lacerati fra tradizione e modernità,che cercano di forzare la gabbia delle convenzioni sociali. O ancora il quarto re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuck, demiurgo illuminato inventore della “Felicità interna lorda” portatrice di un armonioso incontro tra passato e futuro.
Da Est a Ovest, sette piccole-grandi rivoluzioni che più di tanti saggi spiegano la complessità della globalizzazione, l’accelerazione del tempo, lo scambio delle idee fra luoghi lontani, la rapidissima veicolazione di parole d’ordine grazie ai social network. È in queste condizioni ci vuole dire Fubini, che può nascere una rivoluzione, politica, sociale o culturale, con esiti peraltro difficili da prevedere. (Daniela Muti)
questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero