30 maggio 2023

70 CANDELINE PER IL MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA

Una gloria milanese


photo courtesy of www.museoscienza.org

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Dopo un lungo e travagliato iter progettuale il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, allora Tecnica, venne inaugurato il 15 febbraio 1953, nell’edificio dell’ex Convento Olivetano di via San Vittore, semidistrutto dalla guerra e restaurato per l’occasione secondo un progetto degli architetti Portaluppi e Griffini.

L’idea del fondatore, l’ingegner Guido Ucelli di Nemi, personalità di primo piano a Milano, era quella di dotare anche l’Italia, come altri grandi paesi europei, di un Museo che avesse come missione il racconto del  “divenire del mondo”  attraverso il dialogo tra arte, scienza e tecnica e realizzasse la finalità ambiziosa di formare una coscienza scientifica nella Nazione. Un museo vivente, un ambiente attraente, capace di suscitare curiosità, divertimento, passione e interesse per la cultura nei più larghi strati del pubblico[1].

Le prime dieci sale, che ne costituiscono lo storico valore identitario, furono dedicate a Leonardo da Vinci, grande genio creativo italiano, incline a leggere il mondo con una visione unitaria e a legare inestricabilmente nella sua opera arte e scienza. Nel 2019, in occasione del cinquecentenario dalla sua morte, lo storico allestimento è stato rinnovato e le Nuove Gallerie Leonardo, frutto di studi all’avanguardia, costituiscono la più grande esposizione permanente al mondo dedicata all’artista vinciano, un punto di riferimento internazionale.

Gli oggetti espositivi della collezione non sono più immobili, ma animati grazie a installazioni immersive e innovative soluzioni multimediali, che con un arrangiamento teatrale dinamico svelano il movimento, i meccanismi e l’anatomia delle macchine e portano il visitatore a diventare protagonista e esploratore interattivo.

Il filo conduttore della visita è sia cronologico che tematico: il pubblico può vivere un viaggio – che ripercorre la formazione toscana di Leonardo fino al soggiorno nella Milano degli Sforza – e seguire i diversi ambiti di studio, ricerca e applicazione a cui Leonardo si è dedicato, dall’ingegneria militare ai fenomeni naturali, dal volo alle vie d’acqua, dall’architettura alla pittura lombarda del Rinascimento.

Le Nuove Gallerie Leonardo coprono circa 1.300 dei 50.000 mq dell’intero Museo, che propone un’offerta culturale di esposizioni tematiche, con oltre 21.000 beni storici, laboratori interattivi, percorsi educativi, opere d’arte digitali e che attira oltre 400.000 visitatori l’anno, stranieri per il 55% del totale.

Al Museo è possibile esplorare un patrimonio ricco di storia: salire a bordo del sottomarino Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale per pattugliare le acque del Mediterraneo e avvistare sottomarini sovietici; visitare il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano, che dal 1925 al 1960 ha trasportato oltre 300.000 passeggeri nei suoi lunghi viaggi attraverso gli oceani; vedere gli esiti del restauro della Tenda rossa, dove vissero i superstiti della spedizione artica del Dirigibile Italia di Umberto Nobile nel 1928; visitare l’esposizione Oltrepassare,  dedicata ai valichi e i tunnel ferroviari, e l’area Spazio, dove si possono ammirare il telescopio usato da Schiaparelli per le prime osservazioni di Marte e  l’unico frammento lunare in Italia, raccolto nel 1972 dagli astronauti dell’Apollo 17, e osservare la Terra dall’esterno della Stazione Spaziale Internazionale, grazie alle riprese con telecamere speciali per la realtà virtuale; visitare il modello a grandezza reale, che riproduce fedelmente il lanciatore Vega, che viene utilizzato per portare in orbita piccoli satelliti, gioiello tecnologico made in Italy.

Sotto la guida di un’equipe di esperti, ragazze, ragazzi e appassionati di ogni età possono scoprire quanta scienza si nasconde nella vita quotidiana, guardare la diversità delle cellule che compongono gli esseri viventi attraverso le lenti di un microscopio, svolgere attività scientifiche sperimentali nei laboratori interattivi, esplorare le potenzialità delle tecnologie digitali come strumenti per favorire l’espressione personale, individuale e collettiva e cimentarsi anche in  giochi didattici. Uno fra tutti Missione su Marte, fingendosi membri di un equipaggio che affronta un’emergenza per sopravvivere.

Grazie a eventi che ospitano i ‘top player’ della scienza internazionale, conferenze e laboratori su misura per tutte le età, la visita al Museo consente di fare esperienze all’avanguardia sui temi della robotica, della genetica, dei viaggi nello spazio, dei cambiamenti climatici e delle scienze sociali, con particolare attenzione ai temi dell’inclusione.

70 candeline è un primo traguardo storico per il Museo, che ha saputo mettere a punto, grazie a un’efficace rete con scuole, istituzioni, aziende, professionisti, studiosi e ricercatori e volontari,  strategie per innovare il metodo dell’insegnamento delle materie scientifiche, potenziare le competenze in ambito STEM, rendere più accessibile la cultura tecnico-scientifica e concorrere attivamente al progresso della cittadinanza scientifica tra le nuove generazioni e gli appassionati di ogni età.

Un traguardo che è punto di arrivo, ma anche di ripartenza per accompagnare il cambiamento, fornire le informazioni necessarie a orientarsi e a prendere decisioni consapevoli su temi che riguardano scienza e tecnologia e continuare a concorrere alla crescita scientifica e civile della popolazione.

Rita Bramante

[1] AA. VV., Guido Ucelli di Nemi (1885-1964). Industriale, umanista, innovatore, Hoepli, 2011

 



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