18 aprile 2023

MILANO 30 UNA VERA RIVOLUZIONE?

Saper leggere i dati


Copia di rification (9)

Nelle ultime settimane si è parlato molto del progetto di introdurre nella maggior parte delle strade di Milano il limite di velocità di 30 km/h. Senza voler entrare in alcun modo nella discussione politica, mi sono posto una domanda tecnica: ma è una vera rivoluzione? Cosa cambia effettivamente rispetto ad adesso? Da ingegnere appassionato di dati, ho deciso di fare un’analisi sull’ uso della rete di Milano sfruttando le informazioni derivate dai big data di TomTom, di cui la mia società CitiEU | CitiME è rivenditore.

 “A quanto si viaggia” adesso? L’ analisi parte dal desidero di capire quali sono le velocità “tipiche” attuali, nell’ arco di una giornata feriale, per varie ore della giornata. In pratica mi interessa poter rispondere a queste domande: sulla rete di Milano, a quanto si viaggia attualmente? Cosa avviene di giorno? E cosa avviene di notte? I dati TomTom permettono di effettuare proprio queste valutazioni. Insieme ad un collega esperto nell’ uso del portale TomTom (Luigi Sanfilippo) abbiamo preso i dati raccolti nei giorni feriali del mese di Ottobre 2022, suddivisi per ore singole, e sull’ intera rete stradale del Comune di Milano. Abbiamo quindi analizzato la rete, dalle strade minori (le strade pedonali o i parcheggi privati, ad esempio) fino alle tangenziali.

Ebbene, i risultati ottenuti sono molto interessanti e si possono evidenziare degli elementi chiave:

  1. Nell’ ora più trafficata della mattina (dalle 8U00 alle 9U00) quanti sono gli archi dove già ora la mediana delle velocità è inferiore ai 30 km/h? oltre il 72%!brignone1
  2. E di notte (dalle 22U00 alle 23U00), quanti sono gli archi dove già ora la mediana è inferiore ai 30 km/h? Oltre il 65%!brignone2
  3. Se alziamo il limite dell’ analisi a 35 km/h, oltre lʼ81% della rete già presenta queste condizioni di marcia di giorno e oltre il 74% di notte!
  4. Se alziamo ulteriormente il limite dell’ analisi a 40 km/h, oltre l’88% della rete già presenta queste condizioni di marcia di giorno e oltre l’82% di notte.
  5. Infine, osservando lʼ85° percentile delle velocità (una velocità “alta”, che non viene mai superata dallʼ85% dei veicoli) si nota che nella stragrande parte delle strade (archi TomTom di classe funzionale 3, 4, 5, 6 e 7 – in pratica tutte escluso le strade di grande scorrimento), la velocità è sempre minore di 50 Km/h nelle ore diurne. #TomTom International BV – Move Portal
    Quali vantaggi (o svantaggi) potrebbero quindi derivare da una limitazione diffusa a 30 km/h? I tempi di viaggio complessivi probabilmente non cambieranno molto: già adesso si viaggia intorno ai 30/35 km/h.brignone3

E diciamo la verità: l’ esperienza quotidiana di chi si muove a Milano ci porta a dire che le velocità medie dipendono molto dal tempo perso ai semafori, più che dalla velocità di marcia vera e propria. Ma se già ci si muove “piano”, perché imporre un limite? Una mia prima riflessione è di tipo “comportamentale”: avere un limite imposto “basso” potrebbe portare ad un comportamento di guida meno “isterico”, con meno accelerate e frenate, mantenendo una marcia più fluida. Questo può portare a ottenere vantaggi importanti in tema di sicurezza e incidentalità: è ben noto che muoversi a velocità basse in ambito urbano diminuisce significativamente la pericolosità degli incidenti. L’ analisi fatta mi ha sorpreso: sebbene avessi delle “sensazioni”, non mi aspettavo certamente percentuali così consistenti di rete stradale con condizioni di marcia mediamente già intorno ai 30/35 km/h!

Certamente ho avuto l’ ennesima conferma importante: non è più ragionevole basare decisioni su “sensazioni”. Dati come quelli prodotti da TomTom sono facilmente accessibili ed estremamente utili per avere una chiara comprensione dei fenomeni e, quindi, basare le proprie decisioni, tecniche o politiche, su informazioni certe!

E voi, cosa ne pensate?

Alberto Brignone



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