7 marzo 2023

IL NUOVO (?) CORSO DEL PD: ELLY SCHLEIN

Staremo a vedere. Molte speranze


 copertine am (5)

“Io sono Giorgia!”/“E io sono Elly!”/“Sono una donna”/“Io sono una donna e amo un’altra donna”/“Sono una madre!”/“Io non sono una madre, ma non per questo sono meno donna”/“Sono cristiana”/“Io ho radici ebraiche, ma non sono religiosa”. Si potrebbe continuare, ma penso che il giochino sia divertente se dura poco.

Registriamo che tra le prime dichiarazioni subito dopo l’elezione della Schlein, è arrivata proprio quella della Meloni che congratulandosi ha detto: “Mi aspetto un’opposizione durissima”, in risposta alla neo segretaria del PD che si era espressa affermando: “Saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni”.

Fin qui è dialettica, quasi noiosa, abbastanza scontata. Ma cosa ci dobbiamo aspettare dal nuovo corso del PD? Possiamo prevedere un significativo cambio di rotta e di marcia? È finita la stagione della Sindrome di Stoccolma? O come al solito, gattopardescamente, tutto si cambia per non cambiare nulla?

Non avendo una sfera di cristallo quanto segue è frutto di pure congetture, osservazione della realtà e retorica a pacchi. La solita aria fritta, direbbe qualcuno. Vero, ma si mormora che pure una ciabatta sia buona quando è fritta.

Intanto annotiamo che stiamo parlando della prima donna a guidare un partito di sinistra. Un vero progresso per dei progressisti … Una giovane donna, di 37 anni. Piccola parentesi. A 37 anni si è giovani? Forse per gli standard della nostra politica, sì. Però alla stessa età Sanna Marin governa la Finlandia …

Parliamo, già che ci siamo, di peccati di gioventù? Quando un personaggio pubblico sale agli onori delle cronache è inevitabile che si vada a spulciare e vivisezionare il suo passato. Registro divertito alcune “giovani” esternazioni della Schlein. Una molto caustica sul “sorrisetto” di Travaglio, un’altra su Fazio e Littizzetto (salvo poi andare nella loro trasmissione ad elezione ancora calda) e una un po’ cattivella su Enrico Letta, che invece, da par suo, con estrema signorilità, ha abbozzato al momento della consegna del melograno. A meno che questo non fosse, contrariamente a quanto detto, un gesto simbolo di una vendetta consumata con dieci anni di ritardo.

Comunque se volete sapere chi è Elena Ethel Schlein, detta Elly, potete fare come me, ovvero leggere i tanti articoli online a lei dedicati. Lettura istruttiva, così come i beceri commenti antisemiti che subito sono spuntati sui soliti social. Istruttiva, perché rende sempre attuale il detto relativo alla mamma dei cretini.

Dal momento che io sono pagato dal nuovo ordine mondiale, vero attore/motore del complotto demo-pluto-giudaico-massonico, è ovvio che la condanna dei suddetti commenti potrebbe sembrare prezzolata. E d’altra parte mi pare altrettanto palese che la Schlein sia una finta democratica, infiltrata da Soros e dai Rettiliani per conquistare il mondo grazie al 5G e alle nanoparticelle al grafene. Non potrebbe essere diversamente visto che Elly ha natali ultra-borghesi, la famiglia paterna è di origine ebraica aschenazita (gli avi provengono dall’Ucraina! Vedete come tutto torna?), ha frequentato le migliori scuole, parla 20 lingue (di cui 5 aliene) e ha 12 nazionalità e 42 passaporti, tutti veri. Ok ci avete scoperto! Ora ci metteremo in salvo fuggendo sull’astronave che Bil Gate ci ha messo a disposizione…

Provo a tornare serio per un po’, ma non garantisco.

L’elezione di Schlein a segretaria del PD è un fatto interessante perché rende palese quello che già si sapeva. Che tra base elettorale, reale e potenziale, e la classe dirigente del partito esiste da tempo immemorabile un abisso e un distacco che detta classe dirigente non ha mai avuto interesse a colmare. Bonaccini, favorito e scelto dalla nomenklatura, ha perso quando si è offerto al voto popolare, immune alle dinamiche e alle logiche di partito. Chissà se anche i risultati delle Regionali hanno influito, spingendo gli scontenti ad una specie di voto di protesta? Sembra da alcuni sondaggi che il successo della neo segretaria PD derivi anche da un significativo apporto di voti pentastellati. Un’anticipazione di future alleanze?

Mi pare abbastanza palese che il baricentro del PD con Schlein si sposti verso sinistra in maniera diametralmente opposta rispetto a quanto fatto da Renzi che quasi quasi rifondava la DC. Dopo tante scissioni fin dai tempi di Occhetto, magari si prevede il ritorno di qualche figliuol prodigo? Sarà interessante vedere cosa succede nei dintorni dei rossi pascoli di Fratoianni, che al momento ha salutato come positiva la vittoria di Elly definendola ”un dato politico importante, perfino biopolitico”.  Bio? Ora mi attendo il primo politico senza OGM. Da non confondersi con i politici senza ONG, perché quelli ci sono già… Poi però se inizieranno fenomeni erosivi da parte del PD nei confronti di Sinistra Italiana, spero che il buon Nicola non vorrà rimangiarsi i bio complimenti.

Ad oggi è difficile capire se questa rotta che la Schlein si appresta a tracciare, virando decisa a babordo, sarà reale o solo un segno sulla mappa, e soprattutto se verrà seguita da tutta la classe dirigente con lo stesso entusiasmo della capitana.  Oppure ci saranno resistenze e frizioni interne, non del tutto dissimili da quelle che la Meloni riceve dai suoi cari alleati? Un curioso destino speculare che accomuna le due leader. Intanto i sondaggi di questi giorni dicono che il PD ha guadagnato 3 punti percentuali a livello nazionale.

Devo però confessare che prima di questa svolta, veramente epocale per il PD, io della Schlein sapevo poco o punto. L’avevo osservata e ascoltata in qualche trasmissione tv e, aldilà di una encomiabile passione, non mi aveva particolarmente impressionato. Anzi avevo trovato un po’ vecchio e stantio, da collettivo di compagni degli anni ‘80, da FGCI per intendersi, il suo modo di esprimersi e di argomentare. Quindi, se questo è il nuovo che avanza, beh permettetemi di essere scettico e perplesso. Però come è giusto e doveroso, attendiamo Elly alla prova dei fatti, prima di esprimere un giudizio più sostanziale. Perché a chiacchiere siamo buoni tutti. Parlo per esperienza…

Pietro Cafiero

 



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  1. Oreste PivettaNomenklatura? Franceschini, primo sponsor di Schlein, non è nomenklatura? E Provenzano, secondo sponsor? E tanti altri. Ho conosciuto Elly Schlein, grazie a Franco Grillini, grande personaggio, politico intelligente come pochi, non certo ascrivibile ad una nomenklatura qualsiasi. Me ne parlò benissimo. Aspettiamo: le prime mosse (Crotone e Firenze) mi sono sembrate di grande sensibilità politica. Diamole tempo. Importante è capire da chi si circonda. Alle pre-primarie ho votato Cuperlo, che non si può certo definire nomenklatura e che si è candidato sapendo che avrebbe perso, solo per sostenere certi argomenti, tentando di proporre un vero confronto politico.
    8 marzo 2023 • 10:16Rispondi
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