21 febbraio 2023

IL LAVORO, CON LA DESTRA

Come sempre politiche attive


Progetto senza titolo (3)

Il Governo non privatizzi. Innovi! Faccia un Test europeo in Lombardia: Pubblico e Privato insieme, alla Elinor Ostrom. Faccia la Destra quel che la Sinistra non è riuscita a fare: Politiche attive. E dia un vantaggio fiscale a imprese e lavoro che fanno Dialogo e Partecipazione, Innovazione e Produttività!

Metto le mani avanti: il Governo non pasticci sul lavoro; non miri a privatizzare le Politiche attive; non smantelli un pezzo di storia, le strutture pubbliche: i Centri per l’impiego, le Agenzie del lavoro come le AFOL di Milano – costata oltre due miliardi – e di Monza Brianza. Alle fondamenta del lavoro c’è la passione e il volontariato di generazioni di persone buone, per bene. Anche chi è di destra le può ammirare, apprezzare, rispettare.

La soluzione all’inconcludenza del pubblico è politica. Proviamoci. L’obiettivo è uscire da un sistema che sa solo assistere e spreca (il 18% dei disoccupati si è rivolto a un Centro per l’impiego pubblico, contro il 41% Ocse; un terzo con esito positivo). La soluzione non è scaricare sul privato problemi complessi (o far fare affari a qualcuno e poi chi s’è visto s’è visto), ma trovare soluzioni nuove; Pubblico & Privato insieme, ad esempio. Mi rivolgo alla presidente Meloni che, in Europa, ha mostrato visione e fermezza che non credevo.

UN TEST LOMBARDO, ALLA ELINOR OSTROM, PER IL PAESE

biFacciamo un test in Lombardia – con l’Europa, per il Paese – sulla base delle indicazioni della prima donna Premio Nobel per l’economia (2009) Elinor Ostrom (1933 – 2012. Foto). I suoi studi (Governare i beni collettivi, Marsilio, 2006) dimostrano che si possono creare “istituzioni collettive (e, dunque, né pubbliche né private, nel senso voluto dall’armamentario ideologico dei sostenitori dello ‘stato’ e del ‘mercato’), costruite in maniera incrementale, per tentativi ed errori, da attori pubblici e privati”, sulla base di scelte strategiche trasparenti e obiettivi condivisi. Approccio di vera sinistra e vera destra, mi vien da dire!

Passare dal government alla Governance: condividere decisioni (il più grande obiettivo dell’Onu oggi – ESG –, con i temi Ambiente e Inclusione sociale).

Anticipiamo la ricorrente “tragedia dei beni collettivi”. La Ostrom (p. 13) cita Aristotele:

“Ciò che è comune alla massima quantità di individui riceve la minima cura. Ognuno pensa principalmente a se stesso, e quasi per nulla all’interesse comune” (Politico, libro II, cap. 3).

Miriamo alla produttività del nostro sistema di imprese (e di PA, perché no?) che passa, è evidente, per la loro compattezza/creatività/ innovazione, e quindi per la soddisfazione in primis di talenti / collaboratori. Lo afferma il 75% dei direttori di medio grandi imprese Usa.

Ovviamente, le tutele che valorizzano il lavoro, richiedono di trovare i giusti equilibri sia di partecipazione e responsabilità (materia contrattuale, di Sindacati e Imprese), sia di flessibilità e mobilità, ovvero di libertà delle parti (materia politica, di cornice, perché “la libertà viene prima” diceva Bruno Trentin). Tutele sicure e sostegni veri, per lavoratori / collaboratori e per imprese e PA. Ora, si può fare. Non prendiamocela con i più deboli!

LE POLITICHE ATTIVE (“MATERIA POLITICA”) COLPEVOLMENTE NEGLETTE

In “materia politica” (di Politiche attive, da noi colpevolmente neglette da parte dei Partiti) devono avere spazio gli indispensabili strumenti che sappiamo. Li evidenziamo:

  • l’Orientamento di giovani e famiglie: info, motivazioni, reciprocità. Siamo a zero;
  • la Formazione professionale mirata e di altissima qualità, umana e tecnico – scientifica;
  • l’Accompagnamento al Dialogo tra Domanda e Offerta di lavoro (il reciproco ingaggio).

E non solo. Possono esserci anche lungimiranti, significativi vantaggi fiscali per gli accordi che fanno il Dialogo e la Partecipazione alla vita d’impresa e PA. Oltre l’antagonismo del ‘900. Per dare ossigeno alle relazioni sindacali, farle uscire dall’acqua stagnante delle reciproche richieste, riaprire la grande storia di Sindacati, Associazioni d’impresa e PA.

Le Politiche di attivazione del lavoro sono la prima infrastruttura istituzionale necessaria. Senza Politiche attive la contrattazione rimane rasoterra, chiusa. Questa consapevolezza in Europa c’è. Ci sono indirizzi, idee, esperienze, soldi e Cavalieri bianchi (sostenitori interessati). Ad esempio, gli Assicuratori, se non sbaglio. Sono impegnati da Solvency II a fare “investimenti infrastrutturali prospettici” (a guardare avanti, formare i trend dei rischi, fare Prevenzione), a garanzia dei loro bilanci. Bellissima coincidenza d’interessi! Sono pronti a dare una mano. Attendono – mi pare – d’essere convinti, affascinati da visioni e progetti credibili. Penso sia al Lavoro sia a Milano, sia alle imprese sia alle PA.

Presidente Meloni, organizzi un grande dibattito aperto al mondo in tema di Lavoro & Impresa (e PA), oltre il ‘900, appunto. Getti il suo giovane cuore oltre gli stereotipi e le lacerazioni. Guardiamo avanti. Se lo facciamo insieme, dopo saremo tutti diversi e più belli, più giusti. Sinistra e Destra. Spero e credo che lei sarà disponibile.

Comunque, Milano non lascerà buttare semplicemente a mare duecento anni di storia senza parlarne a voce alta, senza difenderli, alla leggera. Ci impegniamo a fare il possibile per garantire i diritti di chi rischia: la libertà d’Impresa e la dignità, il sostegno e la formazione continua del Lavoro, dipendente o autonomo, privato o pubblico che sia.

E il Sindacato? Farà la sua parte, in autonomia, come sempre. Le imprese hanno fatto economia e benessere, e ora competono nel mondo con ottime chance. E il lavoro? Ha fatto impresa con l’impresa (assai spesso nelle PMI, sempre nella PA). Il nostro punto di forza è la creatività, l’innovazione, l’armonia. Non lasciamolo scadere.

Le chiediamo che se ne parli; che non si decida alla leggera.

Francesco Bizzotto

Già presidente di AFOL Nord Milano

 



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