12 ottobre 2021

A BOCCE FERME

In fondo Maran non era così male


cafiero

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Le elezioni sono passate come la brezza autunnale che ha portato ad un calo sensibile delle temperature. Quindi dopo il commento a “cado” della settimana scorsa, proviamo a ragionare “a freddo” su quello che è successo e sulle prospettive che si aprono da qui ai prossimi 5 anni. Due i temi principali. La nuova giunta e i problemi dell’opposizione.

A tempo di record, con sano pragmatismo, con lo stesso aplomb con cui il milanese tipo sorseggia un Camparino in Galleria, il nostro Beppe (è sindaco di tutti, no?) ha presentato la nuova giunta.

Quella che ci porterà in trionfo alle Olimpiadi del 2026. O almeno così ci vogliamo raccontare.

Mi concentro sugli assessori di mia competenza, quelli più affini alle tematiche con cui sono solito tediarvi.

Le cronache di questi giorni avevano raccontato di un problema Maran, con il consigliere “più votato d’Italia” di colpo diventato un soggetto ingombrante e di difficile collocazione (“l’assessore dove lo metto, dove lo metto?”). In realtà si narra che da lungo tempo non vi fosse più grande sintonia tra sindaco e assessore, ma che entrambi facessero buon viso a cattivo gioco. Squadra che vince non si cambia. E infatti hanno vinto entrambi. Ma allo stesso tempo, quasi a confermare le voci di cui sopra, all’Urbanistica (che ora si chiama Rigenerazione urbana) il buon sindaco ha nominato, direttamente dagli uffici del Comune, l’Arch. Giancarlo Tancredi, attuale direttore dell’area Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree.

Non conosco personalmente l’arch. Tancredi, ma mi dicono che sia un ottimo dirigente e un tecnico assai competente. C’è un ma? Ovvio che c’è un ma, altrimenti che ci staremmo qui a fare?

“Il tema – dice Sala – è continuare a stimolare gli investimenti e l’obiettivo è di ridurre del 4 per 100 la superficie urbanizzata”. Tradotto dal politichese: mi serviva qualcuno perfettamente allineato col sottoscritto per continuare ad attrarre investitori e sviluppatori immobiliari. Ah, e già che ci siamo ridurremo di un briciolo il suolo urbanizzato, giusto per dare un contentino a Greta che è appena venuta a trovarci…

Stai a vedere che alla fine i vari comitati di quartiere che ne dicevano di cotte e di crude al nostro amico Maran, finiranno per rimpiangerlo. Attendo le vostre lacrime di coccodrillo, cari comitati, io avevo cercato di dirvelo più volte che Pier era uno dei vostri, ma voi niente, non avete voluto ascoltarmi…

Intanto noto che l’idea di città propagandata ormai si limita al tema dei 15 minuti. Ma a parte questo il nulla assoluto. Attendo con molta curiosità la prima conferenza stampa del neo Assessore Tancredi. Per fortuna sembra che sia del tutto tramontata la velleitaria idea di riaprire i Navigli. Sappiamo tutti ormai che si sarebbe trattato di una costosa realizzazione ex novo in versione ridimensionata e scorretta. Meglio così. Intanto si riaffaccia alle cronache il tema dello stadio, con Milan e Inter che tornano a chiedere udienza.

In generale se da un lato avere un tecnico urbanista all’Urbanistica (pardon, Rigenerazione) ci dovrebbe garantire e tranquillizzare, dall’altro sappiamo che la mancanza di una bussola politica/ideologica potrebbe rendere il suddetto tecnico più incline ad accettare i desiderata del sindaco che lo ha nominato. E visto che Sala ha dichiarato che intende essere attivo e presente rispetto al tema, lascio a voi le conclusioni.

D’altra parte io non mi stupisco più di tanto. Lo sviluppo di Milano degli ultimi decenni vede la sua genesi nella sindacatura di Albertini, con i suoi due mandati, è continuato con la Moratti, che ha avuto il merito di portare Expo (e qui compare il nostro Beppe), ma non è stata in grado di incidere, tanto da lasciare il posto dopo un solo giro di giostra all’avv. Pisapia, che ha provato, per fortuna non riuscendoci troppo, ad invertire la rotta. E infine è arrivato Sala, che ha riannodato il fil rouge con i precedenti sindaci di centro destra, ma con un appeal e un modus operandi che piace tanto alle mamme, alla gente che piace e anche ad una certa sinistra che ovviamente lo aveva messo lì a proposito.

In tutto questo dove è finito Pierfrancesco Maran? Il sindaco lo ha mandato a casa! Anzi alla Casa.

Si tratta dell’assessorato alla Casa e Sviluppo piano quartieri. Roba rognosetta. Fidatevi. Case popolari, in gran parte gestite (male, malissimo) dalla Regione Lombardia a guida leghista.

Non lo invidio, il mio ex assessore all’Urbanistica preferito. Sala lo ha messo in una posizione scomoda. Se andrà bene, il merito sarà di tutti, se con Aler (un vero carrozzone/ginepraio) sarà un fallimento, la responsabilità sarà solo di Pier. E poi ne riparliamo nel 2026. Maran andrà a Roma o si proporrà come Sindaco? Intanto, al di là di tutto, gli mando un grande in bocca al lupo per il nuovo incarico. Con stima. No, non mi tacciate di paraculismo. Dico esattamente quello che penso. Sempre.

Poi, ovvio, se quando diventerà sindaco, vorrà ricordarsi del sottoscritto, beh…

Continuiamo.

Granelli non è più alla mobilità, segno che forse le ciclabili (fatte malino) non sono piaciute neanche in casa sua. Sembra più una bocciatura che un ritorno al vecchio amore (Sicurezza). Al suo posto Arianna Censi, sempre in quota PD.

Dicevamo del 2026, anno delle Olimpiadi invernali a Milano e Cortina, ma anche della prossima tornata elettorale. Riuscirà l’opposizione in 5 anni a costruire un’alternativa credibile?

Visti gli attori che recitano in questo momento, mi vien da pensare che sia improbabile. Possibile che il centro destra non possa esprimere nulla di più valido di Salvini e Meloni? Ora non voglio arrivare a dire che era meglio con Berlusconi, sicuramente l’origine di tutti i mali del mondo, ma al vecchio Silvio va riconosciuto il “merito” di aver costruito un centro destra che è all’origine del bipolarismo attuale. E con lui il centro destra aveva una componente centrista rilevante.

Il punto è che un’alternativa credibile e presentabile, oltre ad avere chance di tornare a governare, genera effetti benefici anche sul centro sinistra che rischia in mancanza di opposizione reale, di sedersi sugli allori, tirando a campare, facendo il compitino, sapendo che tanto vince comunque. La campagna elettorale appena conclusa ne è un esempio lampante. E a perdere sono solo i cittadini. Il meccanismo dell’alternanza è alla base della democrazia e quindi di per sé dovrebbe essere un fatto positivo.

Non vorrei ritrovarmi a rimpiangere il Pentapartito (in cui esistevano ed avevano un senso anche partiti come quello Repubblicano e quello Liberale).

Viviamo in tempi strani, ma interessanti.

Ricordiamoci però che il detto cinese “che tu possa vivere in tempi interessanti” è in realtà una maledizione…

Pietro Cafiero



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  1. Gianfranco CosmaciniBuongiorno, cito e riporto dal testo: "In realtà si narra che da lungo tempo non vi fosse più grande sintonia tra sindaco e assessore, ma che entrambi facessero buon viso a cattivo gioco." Mi piacerebbe saperne di più. Ne avevo il sospetto, in particolare con l'operazione di facciata dell'"urbaistica tattica" e i ponti d'oro ai due/tre fondi d'investimento che la fanno da pardoni in città, con l'amministrazione un pò troppo accondiscendente. Sperem che cambi un quei cos... me ghe credi minga! Grazie e saluti. GfC
    13 ottobre 2021 • 11:29Rispondi
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