6 ottobre 2021
LISTA CIVICA AMBIENTALISTA e MILANO IN COMUNE per GABRIELE MARIANI
DAI CANDIDATI, un commento a caldo
6 ottobre 2021
DAI CANDIDATI, un commento a caldo
La sconfitta della sinistra viene da lontano, ha nomi e cognomi. 2017: si stavano approvando gli scali ferroviari. In una chiacchierata con un noto senatore della sinistra milanese (non PD), evidenziai che era necessario alzare una voce a sinistra contro tutto ciò che rappresentava questo modello di non-gestione del bene pubblico e che da lì sarebbero poi seguite altre scelte molto discutibili per la città. Mi rispose: “eh, ma non possiamo mica andare contro Sala” …
Un vero visionario che sapeva come entrare nei contenuti al di là dei tatticismi politici, chapeau!
2019: il coordinamento di Sinistra Italiana stabilì, senza aprire una larga discussione con gli iscritti, di sostenere Sala.
2020: Il tavolo milano2030, istituito nella sinistra milanese per assumere una posizione unitaria per le elezioni amministrative non portò a nulla: quella parte di sinistra che aveva già da tempo deciso di correre con Sala non volle considerare l’idea di una assemblea estesa a tutti gli iscritti alle varie formazioni che decidesse una linea comune qualsiasi essa fosse (una testa un voto).
Febbraio 2021: alla plenaria del M5S proposi di unire le forze per costruire una alternativa; plenaria spaccata in due, metà a favore e metà contro. Poi arrivarono ordini da Roma e con essi Laila Pavone.
Risultato: fuori da Palazzo Marino tutta la sinistra milanese e pure M5S.
E’ così che, fra una classe politica in certa sinistra, vecchia dentro (l’anagrafe non c’entra nulla), tante miopie, un buon numero di Ego in cerca di auto-affermazione, piccoli dirigenti in difesa della loro rendita di posizione, è stata persa l’occasione di unire una parte dei milanesi attorno a una proposta politica nuova, magari anche alternativa e con qualche possibilità di esprimere almeno una rappresentanza in aula.
E’ così che la destra di Bernardo, nonostante il pessimo esito elettorale, avrà quattro consiglieri in più del 2016.
E’ così che Sala, sindaco uscente, torna al governo della città come un monarca.
Su questa strada non si va da nessuna parte
Gabriele Mariani
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