17 marzo 2021

UNA LETTERA APPELLO DEI RESIDENTI DI CRESCENZAGO

Messaggi dal territorio per chi ci va e vuole ascoltare


Lettera agli
Assessori Pierfrancesco Maran, Marco Granelli, Gabriele Rabaiotti, Lorenzo Lipparini
p.c. Sindaco di Milano, Giuseppe Sala
Presidente del Consiglio comunale di Milano, Lamberto  Bertolè
Gruppi consiliari del Comune di Milano
Presidente, Giunta e Consiglieri del Municipio 2

Egregi,

Le associazioni milanesi costituenti Casa Crescenzago e il Comitato Cittadini Crescenzago lanciano un appello urgente affinché non venga firmata la convenzione che darebbe il via alla cementificazione dell’area di Via Meucci/Adriano 1. L’area deve tornare a essere destinata a verde come da PRG del 1980. Già nella situazione attuale il centro del quartiere è ai livelli massimi di unità abitative, traffico e inquinamento.

STORIA DI UNA RESISTENZA CIVICA. Una questione che si trascina da 40 anni, da quando l’area di Via Meucci/Adriano 1, privata, ma con destinazione a verde nel PRG del 1980 , iniziò a venire usata come parcheggio abusivo, e così per molti anni. I cittadini del quartiere ne rivendicarono l’uso pubblico come piazza nel verde, presentando petizioni e proposte progettuali.
Natale

Nel 2000 l’Amministrazione centrale promuove un bando per “cinque piazze” in periferia. Vince il progetto dell’arch. Battisti che individua nell’area di Via Meucci/Adriano 1 la “vera Piazza Costantino”. Ma il progetto rimane sulla carta. A nulla valgono le diverse delibere e mozioni del Consiglio di Zona 2, oggi Municipio 2, che richiedono (2000, 2002, 2015) l’acquisizione al Demanio dell’area e la sua trasformazione in piazza nel verde (v. allegato 1 ). Nè vengono accolte le osservazioni, sempre del Consiglio di Zona, al PGT che, approvato nel 2012, vede il cambio in uso urbano dell’area: da verde a edificabile con il più alto indice volumetrico (0,65 mq/mq).

L’interesse privato prevale sull’interesse generale!

ASPETTANDO RISPOSTE. A nulla sono poi  valse le migliaia di firme raccolte nel corso degli ultimi vent’anni, che hanno sempre chiesto per quell’area la destinazione a verde e a piazza, assieme alle altre richieste finalizzate a ridurre l’inquinamento da traffico (razionalizzazione e articolazione del sistema viario e rafforzamento dei trasporti pubblici e piste ciclopedonali, alberature ecc.). Nel luglio del 2019 un documento di osservazioni al PGT, firmato da oltre 300 cittadini è stato consegnato al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica  ( v. allegato 2 ). Nessuna proposta accolta e neanche un cenno di riscontro e risposta!

CEMENTO O POLMONE VERDE? Dal 2015 è in moto la macchina per riempire di cemento quest’area di grande interesse storico architettonico e paesaggistico ( borgo medievale, abbazia Chiesa Rossa, ex convento, Naviglio Martesana e ville sulla “Riviera di Milano”, Parco Martesana e Parco Media Valle del Lambro), con il progetto di costruire un palazzone su uno degli ultimi fazzoletti di suolo libero che potrebbe invece fare da polmone al centro storico di Crescenzago, strozzato da un nodo stradale sempre intasato e pieno di smog, peggiorato negli ultimi anni dai pesanti insediamenti abitativi e dai centri commerciali del nuovo quartiere Adriano.

Ora, dopo il ritiro della Società Effebielle srl , la cooperativa edilizia Uniabita, aderente alla Lega Coop Lombardia, starebbe per ottenere la licenza per costruire.

SALVAGUARDIA E COMPENSAZIONE. Casa Crescenzago e il Comitato Cittadini Crescenzago, assieme ad altri soggetti di cittadinanza attiva, chiedono all’Amministrazione comunale di sospendere la convenzione e di verificare la possibilità alternativa di utilizzare lo strumento della “compensazione” e “permuta”, previsto dal PGT, con la finalità di affermare l’interesse generale del bene pubblico, del suolo e della qualità dell’ambiente urbano.

Rispettando nel contempo l’interesse del costruttore, con il mettere a disposizione un altro bene immobile. Questa soluzione è chiaramente indicata nella Delibera n.96 / 28.5.2015 del Consiglio di Zona 2.

IL NOSTRO È UN ATTO DI COSCIENZA CIVICA E DI IMPEGNO CIVILE dovuto e un appello agli Amministratori e anche alla Cooperativa Uniabita (il cui statuto è incardinato nel valore sociale del bene casa) ad agire tenendo presente il benessere comune e, nell’ambito strategico della transizione ecologica, a ridurre, nella prospettiva di azzerare, il consumo di suolo a Milano. La città ha raggiunto il 60% di cementificazione del suolo (dati Ispra), aggravando ulteriormente le condizioni d’inquinamento e di concorso al riscaldamento climatico.

Si rammenta inoltre che se si dovesse procedere alla costruzione dell’edificio, i danni al paesaggio urbano nel contesto storico ambientale del naviglio Martesana e del centro storico di Crescenzago sarebbero ingenti

NON RIPETERE GLI SCEMPI CEMENTIZI E IMPARARE DAGLI ERRORI. Si tengano presenti i cambiamenti effettuati  ultimamente nell’area più antica di Crescenzago, che si raccoglie attorno all’abbazia Chiesa Rossa e all’ex convento degli Agostiniani: ci riferiamo agli sproporzionati volumi del palazzo di recente costruzione in via Berra. Entrando in via Berra da via Padova,  l’abbazia risulta schiacciata e in secondo piano rispetto al palazzone sulla destra. Averlo fatto dello stesso colore non fa che amplificare l’effetto invasivo. La via Berra stessa ha subito l’invasione sotterranea del parcheggio privato annesso al nuovo fabbricato e delle vistose prese d’aria in superficie, sul marciapiede. L’ultra secolare colpo d’occhio su una delle chiese più antiche di tutta la Lombardia sono stati cambiati senza riguardo.

Ribadiamo la nostra volontà e il nostro impegno a difendere il bene pubblico, la salute delle persone, il patrimonio storico e ambientale dei nostri quartieri. Con tutti gli strumenti legali che la nostra Repubblica democratica mette a disposizione dei cittadini.

Nel ringraziarvi per l’attenzione, e con l’auspicio di un necessario urgente confronto, si porgono cordiali saluti.

Giuseppe Natale
presidente Casa Crescenzago
casa.crescenzago@libero.it



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