16 febbraio 2020

23 MILA IMMOBILI ALL’ASTA IN ITALIA NEL 2019

Gli istituti di credito, coi più deboli, son inutilmente spietati


PER COMINCIARE: Una gestione del credito che colpisce alla cieca. Una gestione del credito che non guarda a nulla. I deboli sono i più esposti. I piccoli creditori sono un numero non un caso per caso. Le banche rispettano solo i grandi debitori con i loro avocati.

Rausa

Lorenzo Salvia, nell’articolo sul Corriere della Sera del 13 febbraio 2020, riporta la rilevazione di Sogea, una società del settore immobiliare, al 31 dicembre 2019 sugli immobili messi all’asta in Italia. Ne risultano 23.904, il 25% in più rispetto all’anno precedente, case di pregio e immobili vari, castelli, cinema, hotel, bed & brekfast, campeggi e persino un’isola.

La maggior parte, il 67%, è costituita da abitazioni di valore inferiore ai 100 mila euro. Dietro ogni casa c’è una storia drammatica, ‘che comincia con il fallimento di un’impresa o di un intero progetto di vita’. Dal valore stimato di 3,5 miliardi lo Stato incasserebbe imposte per 310 milioni. Il maggior numero di immobili messi all’asta è al Nord, 3.343 in Lombardia.

Seguono in questa triste graduatoria la Sicilia e il Lazio. La prima provincia colpita è Roma con 1.443 immobili messi all’asta e poi Vicenza, Catania, Bergamo, ecc. Numeri che sono l’evidenza di un’economia reale che fatica a girare. Secondo il direttore del centro studi Sogea, Sandro Simoncini, occorre limitare le posizioni debitorie. E propone di istituire ‘un fondo di salvaguardia che possa aiutare imprenditori e semplici proprietari a conservare il proprio immobile’, ponendo l’attenzione anche sul ‘modo in cui questi immobili vengono messi all’asta’.

Per maggiore trasparenza sono state avviate anche le aste telematiche, ma non tutti i tribunali si sono adeguati alla nuova modalità. Perlomeno in questo modo si eviterebbero ‘i piccoli trucchi del mestiere e gli accordi sotto banco che si possono organizzare solo sul posto’. La legislazione andrebbe cambiata in senso più garantista nei confronti del debitore, che prima del pignoramento di tutti i suoi beni, spesso del valore di gran lunga superiore rispetto alle somme da restituire, dovrebbe essere accompagnato in un percorso virtuoso di uscita dal debito attraverso le rateizzazioni, un vero e proprio tutoraggio sociale, che impedirebbe la perdita dei beni e consentirebbe alle banche di recuperare le somme di cui sono creditrici.

Un caso emblematico è trattato nel libro “L’Italia al contrario” di Felice Basile di Altamura (Ba). Tecnico proteso alla realizzazione del progetto ‘Vettore Idrogeno’ per produrre energia pulita, in un’Italia normale sarebbe stato incoraggiato, invece in questa Italia al contrario o sottosopra viene perseguitato dalle banche, due istituiti finanziari che inspiegabilmente si adoperano per bloccare i crediti, chiudere i conti correnti e chiedere al Tribunale di procedere al pignoramento e alla successiva vendita all’asta di tutti i suoi beni, del valore bel superiore ai debiti contratti.

Nel corso di questi anni si sono susseguiti numerosi pignoramenti di patrimoni e la loro vendita all’asta che hanno gettato sul lastrico le famiglie per l’esposizione nei confronti delle banche di somme notevolmente inferiori al valore di mercato, favorendo così il malcostume.

Felice Basile ha cercato di resistere e ha scritto a tutti, denunciando il comportamento illegittimo degli istituti bancari. Benché abbia chiesto di ridurre dimensione e quantità dei beni pignorati e la rateizzazione del debito, le sue implorazioni sono state respinte. Ma non si dà pace. Ha ascoltato l’intervento del Capo dello Stato Mattarella sul conflitto fra politica e magistratura: alla base della democrazia ci stanno salde due colonne, la Libertà e la Giustizia. Questo lo incita a sperare che quel Giudice di Berlino possa albergare anche nelle nostre Procure.

Paolo Rausa



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema





24 maggio 2021

LO SCANDALO DEL QUARTIERE SAN SIRO

Giacomo Manfredi



25 aprile 2021

CASA DOLCE CASA?

Pietro Cafiero






5 marzo 2021

SOSTENIBILITÀ. DOMARE LA POTENZA DEL RISCHIO

Francesco Bizzotto, Bruno Contigiani e Ferruccio Rito





Ultimi commenti