31 maggio 2019

PIAZZA D’ARMI DI MILANO: PUBBLICA E TUTTA VERDE!

La città ”inascoltata”

L’Associazione Parco Piazza d’Armi – Le Giardiniere, costituitasi nel 2016 in seguito ad un processo di partecipazione avviato dal Municipio 7 nel 2015, è nata e da anni lavora per preservare l’oasi naturalistica di Piazza d’Armi ed elaborare un progetto di suo riuso sostenibile con una proposta presentata anche ad aprile in Triennale nell’ambito delle ‘Call for ideas’. In questi anni abbiamo portato centinaia di persone a visitarla e ad apprezzarla, l’abbiamo più volte ripulita, accumulando sacchi e sacchi di rifiuti, l’abbiamo fatta conoscere a tutta la città, e anche in Italia, abbiamo raccolto migliaia di firme per farla diventare Luogo del Cuore FAI 2017 e per modificare il PGT che prevede di preservare a verde solo 21 ettari sui 35 totali di verde.

In questi anni abbiamo dato vita, insieme al Coordinamento Piazza d’Armi, al Comitato Cittadini per Piazza d’Armi e a numerose realtà di zona e cittadine a manifestazioni e iniziative di ogni tipo per sensibilizzare città e amministratori sull’importanza di preservare l’oasi naturalistica e la memoria storica di questo luogo, primo aerodromo di Milano, dove operò l’ing. Forlanini e transitò Nobile per il Polo Nord.

Nel 2015 abbiamo avanzato alla Sovrintendenza una richiesta di Vincolo paesaggistico, corroborata recentemente da un’ulteriore istanza di Vincolo su alcuni magazzini storici e anche il FAI, nel 2018, ha richiesto il Vincolo paesaggistico sull’intera area verde. A maggio 2018 stata protocollata la richiesta di attivazione della Procedura di Dichiarazione di notevole interesse pubblico paesaggistico per la Piazza d’Armi (art.136 e succ., D. Legis. n. 42 del 22 gennaio 2004) da parte dell’Osservatorio per il Paesaggio-Monte Stella Milano, anche per il riconosciuto valore storico architettonico e relazionale di tutta la cittadella militare di Baggio esempio unico dell’epoca tra le due guerre (anni ’30 del secolo scorso) per dimensioni e tipologie architettoniche qui utilizzate.

Nel marzo 2019 il Parlamento Europeo, avendo accolto la petizione nostra e del Comitato Cittadini per la Piazza d’Armi, ha inviato a Comune, Regione e Ministeri competenti un monito in cui “fa suo l’appello dei cittadini contro il possibile scempio nell’ex Piazza d’Armi” e invita gli Enti “a preservare i suoi valori ambientali, paesaggistici, architettonici” nonché “a porre vincoli urbanistici con gli appositi piani regolatori e paesaggistici”.

E’ ormai riconosciuto, anche dalla nostra amministrazione, che l’area della Piazza d’Armi costituisce una grande oasi naturale, ricca di boschi, radure e aree umide (350.000 mq), reale parco di biodiversità all’interno del tessuto urbano, unico in Italia e in Europa per caratteristiche e dimensioni, contiguo al sistema dei Parchi delle Cave e di Trenno, del Bosco in Città, del Parco Agricolo Sud, di cui costituisce la naturale porta cittadina. Un grande serbatoio d’aria pulita, un efficace strumento contro la bolla di calore estiva e di prevenzione alla salute.

La volontà di tutelare tutta l’area libera è stata peraltro espressa anche dall’Assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran in più occasioni, di persona e a mezzo stampa, tanto da esprimere anche la possibilità di edificare solo sull’area già impermeabile degli ex magazzini militari senza ulteriore consumo di suolo ed eventualmente spostare i diritti edificatori su altre aree, come quella adiacente dell’Ospedale S. Carlo in via di dismissione.

La Piazza d’Armi è stata inserita nella Rete Ecologica Regionale ed è stata di recente riconosciuta ufficialmente come Area di Rilevanza Erpetologica Regionale per la rilevata presenza di anfibi rari e in via d’estinzione.

L’avvio della procedura di Vincolo di interesse storico-relazionale sull’area verde e per i magazzini militari da parte del Mibac non cala quindi dall’alto, ma è la risposta a un vasto movimento, di azione e di opinione, a tutela di questo prezioso polmone verde, nonché rilevante elemento di memoria storica della città.

E’ coerente inoltre con le indicazioni di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) circa i servizi ecosistemici in generale e in particolare per quanto riguarda l’importanza dei valori ecosistemici cosiddetti “culturali” che introducono un concetto molto importante che è quello d’identità ed eredità culturale: cioè dobbiamo incominciare a preoccuparci di quale ambiente, quali risorse lasciamo ai nostri figli, non potendo continuare oltre a consumare inconsapevolmente come si è fatto finora.

Licia Martelli
Associazione Parco Piazza d’Armi – Le Giardiniere
www.legiardinieremilano.it