12 marzo 2018

PERIFERIE: DATI DI REALTÀ

Le politiche devono cambiare


Elezioni 2018: tempo di domande, di incertezze, di dubbi, di preoccupazione. Di speranza? Per cercare qualche risposta dalle parti delle cosiddette periferie torniamo alle amministrative a Milano, 2016. Primo turno, gli elettori votano per il candidato Giuseppe Sala in via Montenapoleone, non votano nei quartieri di case popolari. È un voto consapevole sull’amministrazione Pisapia. Per il ballottaggio Giuseppe Sala cerca rimedi e si dichiara ossessionato dalla questione delle periferie (1). Oggi, a che punto siamo?

03caffa10FBDal basso abbiamo provato a dirlo al Convegno sui temi Territori, Mobilità, Lavori, proposto dall’Università di Padova, Sociologi dell’Ambiente e del Territorio, Dip. Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FISPPA) insieme con un suo Gruppo di Ricerca, dal 21 al 23 febbraio 2018. Alfredo Alietti, Università di Ferrara, e io, nel mio ruolo di presidente del Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti, Milano, al Panel Resilienza, resistenze e la città pubblica abbiamo presentato il contributo “Pratiche di resistenza quotidiana nella periferia milanese”. Molise, Calvairate, Ponti, tre quartieri, 3000 alloggi in totale, costruiti fra il 1929 e il 1941: tipologia del tempo, sia per la costruzione, sia per gli abitanti. Oggi, le facciate bianche di parabole e una piccola orgogliosa bandiera tricolore sempre esposta che dice di no.

Esempi di degrado pubblico: cortili, crepe nella pavimentazione, carcasse di bici e di moto rubate, rifiuti di ogni genere, materassi, mobili. Portinerie chiuse da anni: programmato dalla Regione Lombardia il rischio del patrimonio e la condizione dell’abitare. Un quadro esterno dei citofoni incendiato, fuori uso da anni. Esempi di degrado privato: crepe nel soffitto di un alloggio, perdite dal tubo dell’impianto fognario, a vista, segnalate per anni. Oggi, con il suo nuovo presidente, infine ALER risponde. È l’alloggio di un uomo solo, in carico al Centro Psico-Sociale, le pareti color marroncino, non tinteggiate da trent’anni. L’odore ti entra nel cuore. Non lo puoi fotografare. Piccioni alimentati, che infestano.

Alloggi invasi da accumulo compulsivo di oggetti, carte, stracci, rifiuti: quanti? In mancanza di un indirizzo per la conoscenza sistematica, come li scopriamo? Lo squallido accesso del Laboratorio del Contratto di Quartiere Calvairate-Molise, finanziamento di 60 milioni di euro all’origine, ridotti a circa 45 milioni dopo il crac economico finanziario di ALER, di cui improvvisamente hanno preso atto istituzioni, sindacati dei dipendenti e loro confederazioni. La cosiddetta rimodulazione del progetto del Contratto, decisa dall’amministrazione Pisapia con l’esclusione dei soggetti contraenti in rappresentanza degli abitanti. Interventi esemplari: gli alloggi per anziani ristrutturati, lasciati vuoti per anni, occupati da famiglie rom.

L’edificio costruito come sede d’incontro degli anziani, vuoto da anni, porta e finestre lastrate. Il progetto per il rifacimento della Biblioteca Calvairate, tre milioni di euro, inadeguato, deciso senza informarne i contraenti in basso. Il Presidente della Repubblica, il sindaco, i ministri e i rappresentanti istituzionali competenti, a cui ci siamo rivolti, non hanno risposto. Ha risposto la Regione Lombardia. Intende esigere un progetto adeguato, elaborato e deciso nel rispetto delle norme del Contratto di Quartiere? Milano, sorda, indifferente, la questione ti riguarda? Politiche di degrado e di esclusione: non vengono meno neppure in occasione di interventi di riqualificazione. In basso, contro la bugiarda retorica della partecipazione e della coesione sociale, le diverse attività che dicono impegno serio quotidiano, proposta culturale, dignità, richiesta di bellezza. Lavoro di rete contro il ricorso esclusivo, mirato, a soggetti ubbidienti del signor Terzo Settore.

I Servizi Sociali del Comune più che mai in difficoltà dopo la riforma Majorino, il carico di lavoro eccessivo per mancanza di assunzioni, le risorse economiche insufficienti: ne ha dato pubblica informazione l’Assemblea cittadina delle/degli Assistenti Sociali, 4 novembre 2017, organizzata dai Sindacati, infine desti. In condizioni anche peggiori i Centri Psico-Sociali, nei cui confronti il letargo sindacale perdura. Oltre al Molise, Calvairate, Ponti, quanti quartieri di case popolari costituiscono l’Altra Milano? Il rammendo del Giambellino-Lorenteggio è una risposta sufficiente? Gli abitanti, i loro Comitati sono ascoltati, ricevono risposte? L’assunzione di responsabilità di Renzo Piano investe le politiche della città, le modifica, colma vuoti? Richiamo il lavoro di ricerca, di elaborazione di indirizzi di politiche cittadine che abbiamo svolto in basso per tanti anni, culminato nel “Rapporto sulla questione dei quartieri di case popolari a Milano”.

Lo abbiamo consegnato a Giuliano Pisapia alla vigilia della sua elezione. Sindaco Sala, l’assessore Gabriele Rabaiotti a suo tempo per questo Rapporto ha scritto un suo contributo e in varie occasioni ne ha affermato pubblicamente il valore. Gli chieda com’è andata. Oggi in basso possiamo aggiornarlo. Lei può decidere di ascoltarci, di scendere nella città a vedere con i suoi occhi. Vedrà la difficile resistenza a politiche di ingiustizia, un patrimonio di saperi, di esperienza, con i suoi limiti e i suoi difetti, un immenso potenziale di energie e di volontà fino ad oggi soffocato, mortificato, un punto di incontro possibile per il cambiamento in alto e in basso, di fronte a problemi giganteschi che appaiono più grandi di noi.

Franca Caffa

(1) Ossessione, dall’Enciclopedia Treccani: – Fenomeno patologico che si manifesta con l’insorgenza di un’idea o di una qualsiasi rappresentazione mentale, che, accompagnata da un sentimento d’ansia, si impone al soggetto in modo insopprimibile, e lo trascina a compiere determinati atti o ad astenersi da altri, o a fissarsi su determinati pensieri.



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