21 dicembre 2021

DICEMBRE 2021. UN MESE DI SFRATTI

Un Natale amaro per tanti


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Emergenza sfratti a Milano. Lunedì 20 dicembre 2021, dalle ore 16.30 Presidio dei Sindacati Inquilini Sunia, Sicet-Sindacato Inquilini Casa e Territorio, Unione Inquilini, Uniat, Conia-Confederazione Nazionale Inquilini Associati, Asia-Associazione Inquilini e Abitanti, sotto Palazzo Marino, piazza della Scala 2.

Ricevo il volantino dalla Segreteria Territoriale del Sicet. E’ stampato in italiano, inglese, spagnolo. Per ora la traduzione in arabo e cinese è più difficile. “Cerchiamo di darne la massima diffusione”. Massima diffusione vuol dire che andiamo davanti a portoni, a cancelli attraversati da persone che pensiamo, che sappiamo sensibili? Insensibili? Stabili delle case popolari? Andiamo davanti all’ingresso di Architettura? Docenti, studenti? Statale, Bicocca? Esperti? Cosiddetti esperti? Andiamo davanti agli Istituti della Scuola? Andiamo nei mercati? Andiamo davanti ai supermercati? In Piazza del Duomo, in Galleria? Davanti alle chiese? Davanti alle porte dei Gesuiti? I sociologi, dove li troviamo? Le immobiliari, qual è il loro indirizzo? Andiamo in via Montenapoleone? Davanti ai grattacieli? al grattacielo con gli alberi? 

Quasi quasi, sto buttando giù i miei appunti per un’idea di città.  Calma, calma. Non è più il tempo che Berta filava. Comunque, si capisce che la città è divisa in due. Io sto con quelli che hanno la memoria buona. 

Previsioni meteo Milano, lunedì 20 dicembre 2021. Durante la giornata di oggi la temperatura massima registrata sarà di 8°C, la minima di 2°. Pomeriggio venti moderati proverranno da Sudest. E così, vado al presidio, attraverso le luci natalizie, i regali, il passeggio, la vigilia della festa, le mascherine, l’attesa di star bene, i bimbetti che trottano vicino ai grandi, arrivo davanti a Palazzo Marino. Il cartello affisso: Verità per Giulio Regeni. Sindacalisti al freddo. Gruppetti. Hanno messo su un albero di Natale, è ornato con fogli di carta che ondeggiano al venticello, copie di avvisi della Corte d’Appello di Milano, Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti, Via Pace n. 10 – 2° piano – fax 0254332047. L’Ufficiale Giudiziario procedente AVVISA Lo Sfrattando Sig…. 

Ci sono anche due modelli di caseggiati di cartone, posati vicino all’albero. Di un colore giallastro, non sono belli, niente a che fare con certe case giocattolo per il piccolo Lord. Non hanno neanche un balcone, niente alberi. Finestre chiuse. Case brutte, per poveri. C’è il gran pavese degli striscioni dei sindacati, ci sono bandiere. La delegazione è già salita a incontrare i responsabili istituzionali.

Dieci sfratti al giorno a Milano, eseguiti in queste settimane. Concluso l’ultimo blocco degli sfratti previsto dai decreti governativi, da gennaio 2021 più di 20.000 famiglie hanno ricevuto l’avviso dell’Ufficiale Giudiziario procedente che indica il giorno delle “operazioni di esecuzione forzata”, ore legali. “Non si tratta di numeri, ma di famiglie con bambini, anziani e invalidi che si troveranno senza casa con il rischio di restare in mezzo alla strada in assenza di interventi pubblici adeguati”.  

Inadeguate e inefficaci, fino ad oggi, le politiche del Governo, della Regione, del Comune. Nessuno stanziamento previsto nella prossima Legge di Bilancio per il contributo all’affitto e per la morosità incolpevole a partire dal 2023, nessun incremento di case popolari previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Regione Lombardia dal 2016 ha emanato leggi che impediscono la rapida assegnazione delle case popolari (SAP – Servizi Abitazioni Provvisorie) e interventi risolutivi per le famiglie sfrattande. 

In data 14 dicembre 2021, dopo la decisione del Comune di Milano di non aprire un nuovo bando per l’assegnazione delle case popolari, i Sindacati Inquilini hanno incontrato l’Assessore alla Casa e hanno chiesto un cambiamento degli indirizzi delle politiche abitative. L’Assessore si è dichiarato disponibile a trattare per la costituzione di un Ufficio Unico incaricato della gestione dell’emergenza sfratti, dell’assegnazione degli alloggi temporanei, di rendere più efficaci e veloci gli strumenti per l’assegnazione delle case popolari.

I Sindacati Inquilini chiedono che il Comune promuova un Tavolo presso la Prefettura allo scopo di definire un Protocollo d’Intesa per la graduazione della concessione della Forza Pubblica e assuma una responsabilità nei confronti della Regione Lombardia per la modifica della L.R. 16/2018, allo scopo di ottenere strumenti rapidi ed efficaci per l’assegnazione della casa alle famiglie sfrattate o in grave emergenza abitativa. 

Avvicino una famiglia, padre, madre, una figlia grande, un bambino di 10 anni, Va elementare, un bambino di 7 anni, 2° elementare. Chiedo al bambino più grande perché è qui, che cosa è lo sfratto. “Cacciati via”, mi risponde. Perché, chiedo. Non lo sa. Cacciati via, da chi? “Da un uomo”, mi dice. 

Una donna ha in mano il volantino stampato in inglese. Filippina, abita in Mac Mahon. “Sono qui per aiutare per prendere la casa”, mi dice. “Sono in Italia da vent’anni, ero sola, ho avuto una piccola operazione, mi hanno tolto un seno”.  Parla in un italiano stentato. “Vole aiuta me per la casa. Figlia e nipote di 6 mesi, bisogno casa, quando finito contratto adesso padrone venduto. Non c’ho cauzione, non soldi “.  

Un altro gruppetto: “Non abbiamo casa. Siamo cinque persone, padre, madre, tre figli, da otto anni in un monolocale di 24 mq. Un figlio di 18 anni, odontotecnico, una figlia, Va elementare, un bambino di 8 anni, IIa elementare”. Ripete: da otto anni. Come riescono a studiare, nel monolocale di 24 mq? “La figlia va a studiare dalle Comboniane”. Io accenno, Alex Zanotelli. Il volto della madre si illumina. 

Una donna, qui al presidio è sola. Ha una bambina di 5 anni. Ha l’udienza a febbraio, occupante abusiva a San Siro. Mi dice il suo sogno: “Voglio qualcosa di regolare, che pago l’affitto ogni mese”. Che lavoro fa? Pulizie. Ha occupato nel 2019 un monolocale. Tre figli, il primo ha 21 anni, diabetico, il secondo ha 19 anni, la piccola ha 12 anni. Il secondo figlio, una volta dorme nel monolocale, una volta dorme da amici, perché tutti nel monolocale non ci stanno. 

Ora sento il freddo e la stanchezza. Rientro a casa, in serata Ermanno Ronda, segretario generale del Sicet, mi darà notizie sui risultati dell’incontro. Attraverso la Galleria, nel flusso delle persone che vanno. Indifferenti, a pochi metri dal presidio. Non sanno. Attira l’attenzione l’albero Swaroski, luminoso. Passo accanto alla libreria Feltrinelli. Un tempo Carlo Feltrinelli era venuto al mio Comitato, interessato, voleva sapere com’era la Città dalle nostre parti. Era tornato con i due figli, due ragazzi, a una nostra festa. Mi aveva invitata all’inaugurazione della sua Associazione “Il razzismo è una brutta storia”, 2008. Eravamo andati, avevano preso la parola un gruppo di abitanti dei quartieri Molise, Calvairate, Ponti, un gruppo di ragazzi dei nostri Doposcuola. Ora i ragazzi Feltrinelli sono giovani uomini, chissà se hanno il ricordo di quella visita nell’Altra Milano. 

Modello Milano, mi guardo attorno. Leggo una grande scritta: It is time to imagine your future. 

Entro nel Duomo per una visita alla tomba di Martini. Sulla lastra di marmo, le parole del suo motto: Pro veritate adversa diligere. 

Per la verità, nel nostro futuro possiamo immaginare conversioni? Nel mondo dei cattolici del Modello Milano? Cambiamenti, nel mondo dei laici, di cui io sono una vecchia iscritta?

Il 23 dicembre 2014 papa Francesco ai membri della Curia Romana convenuti per i tradizionali auguri ha parlato delle “15 Piaghe della Curia Romana”. Sono parole attuali, in questi giorni di fine dicembre? 

Possiamo trarne una lezione per cercare di capire qualcosa di più sulla verità della nostra vita?

Auguri.

Franca Caffa

Ermanno Ronda mi ha dato notizie sull’esito del presidio:   

Abbiamo incontrato il Presidente della Commissione Casa, Bottelli, e la Vicepresidente, Simonetta D’Amico, oltre ad alcuni capigruppo di maggioranza, fra cui Filippo Barberis del PD e Gabriele Rabaiotti.

Ci hanno ascoltato e si sono resi disponibili all’apertura di un dibattito in Consiglio Comunale a partire dalla convocazione a gennaio di una Commissione Casa dedicata al tema – problema emergenza casa.

Il 23 dicembre incontreremo Achille Rossi, uno dei dirigenti della Direzione Casa, per affrontare la questione della costituzione di un ufficio unico di coordinamento per il governo degli sfratti e l’assegnazione di soluzioni abitative provvisorie quando le famiglie hanno il preavviso di sfratto.

C’è stata anche la disponibilità a sollecitare gli uffici per rendere più veloci le istruttorie per assegnare gli alloggi di popolari.

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  1. MarcoBuon giorno, sono proprietario insieme a mia moglie di un piccolo monolocale affittato regolarmente a due persone di nazionalità egiziana. Pochi mesi dopo il rinnovo del contratto hanno iniziato a non pagare più (marzo 21). Ho aspettato 3 mesi per capire se c'erano margini per rientrare dalla morosità ma niente. Ho preso un avvocato per iniziare una pratica di sfratto (1.000 eur). Prima udienza presso il Tribunale di Milano ottobre 21 (8 mesi di morosità). Durante l'udienza il giudice ha notato che c'era un piccolo vizio di forma nella notifica e dunque tutto rinviato... prima data disponibile febbraio 22 (10 mesi di morosità). Vediamo a febbraio che succede. Se si otterrà uno sfratto inizierà il farraginoso processo degli ufficiali giudiziari e infine della Forza Pubblica. Nella migliore delle ipotesi potrò riavere il possesso di casa mia entro fine 2022 (18 mesi di morosità) chissà in quali condizioni. Nel frattempo sto pagando: IMU, imposte sugli affitti anche se non percepiti e spese condominiali dell'appartamento. Insomma sto sperimentando in prima persona che qualcosa non funziona ma di certo non è nella mancanza di tutele per gli inquilini morosi che possono tranquillamente rimanere in possesso di beni di terzi per mesi / anni a totale discapito di incolpevoli cittadini che devono solo subire i danni di tale situazione e sentirsi magari dare degli "insensibili" perchè desiderano il rispetto delle leggi e dei contratti che uno stato di diritto dovrebbe garantire in tempi magari non biblici.
    22 dicembre 2021 • 09:10Rispondi
    • SICET zona MartesanaLa crisi economica determinata dalla pandemia ha colpito tutti: inquilini e piccoli proprietari di casa (sicuramente non ha colpito la grande propietà immobiliare). Il governo precedente aveva stabilito un blocco delle esecuzioni di sfratto per circa un'anno (nella fase più drammatica della pandemia da Covid) ma aveva stabilito alcuni aiuti economici per coprire i debiti (aiuti che andavano direttamente ai propietari). Da giugno 2021 il blocco non c'è più e sono ricominciati gli sgomberi con la polizia e ufficiale giudiziario. Il prossimo hanno si prevede una quantità mai vista di sfratti. Questo succede mentre le case popolari rese disponibili sono troppo poche per dare una risposta ai bisogni delle tante famiglie povere che non riescono più a sostenere affitti di mercato che si "mangiano" circa il 40% dello stipendio mensile. Le case popolari ci sarebbero ma Regione Lombardia e i Comuni non sistemano il grande patrimonio abitativo sfitto che rimane vuoto per anni (solo a Milano ci sono 11mila case popolari vuoti). Il problema non è prendersela con i più poveri (Piccolo propietario conto inquilino) ma chiedere a Governo, Regione e comuni di stanziare soldi per sistemare le case popolari e dare aiuti economici per sostenere il reddito delle famiglie più povere.
      22 dicembre 2021 • 11:24
  2. Mattia Gatti Sicet MilanoE' evidente che la proposta di soluzioni abitative alternative alle famiglie prima dell'esecuzione dello sfratto sarebbe fondamentale anche per i proprietari riducendo i tempi di esecuzione e i costi. E' infatti certamente vero che la lunghezza dei tempi dello sfratto rappresenta un danno in particolare per il piccolo proprietario. Noi non chiediamo sfratti più lenti ma assegnazioni più veloci. Occorre comunque aggiungere che l'Amministrazione pubblica deve darsi una priorità. Se è vero infatti che nello sfratto ci perdono tutti, non ci perdono tutti nello stesso modo. Il proprietario infatti perde tempo e soldi ( anche se la tassazione è sospesa dopo la convalida ed il debito verso l'inquilino è comunque esigibile, tanto che moltissimi inquilini dopo lo sfratto vedono il loro stipendio - spesso davvero basso - decurtato di un quinto) le famiglie sfrattate rischiano di perdere molto di più: il diritto alla salute, il diritto all'istruzione dei figli, la residenza anagrafica e conseguentemente i diritti politici.
    23 dicembre 2021 • 11:43Rispondi
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