16 gennaio 2018
Scrive Carlo Galantini a proposito dell’albero di Natale in Piazza del Duomo – Qualche sera fa ho visto in televisione l’intervista ad una esperta in comunicazione che, a quanto riferito, era stata incaricata dal Comune di elaborare la strategia con la quale il Comune si appresta a “disfarsi” dell’enorme abete che è servito come addobbo natalizio in piazza Duomo. Ebbene, ho dovuto sentire che, mentre nelle capitali europee del Nord Europa si assicurava la cittadinanza circa il fatto che gli alberi di Natale esposti durante le feste avrebbero continuato a “vivere” venendo trapiantati in vivai alle porte della città, al contrario, a Milano gli “strateghi” assoldati dal Comune rassicuravano la popolazione che il maestoso abete di piazza Duomo sarebbe stato diligentemente SEGATO e trasformato in arredi urbani in parchi e piazze, invitando un team di designer in erba a progettare la forma e la struttura degli improbabili mobili che si sarebbero potuti ricavare dal legno del predetto sfortunato abete.
A me sembra un messaggio veramente sventurato, degno di una ingegnosa ditta di mobilieri della Brianza in liquidazione, ma non certo di una asserita quale illuminata amministrazione della grande Milano. Non credo infatti che vi sia il bisogno di diffondere il messaggio che gli abeti delle nostre scarne foreste possono essere trasformati in mobili (peraltro mi chiedo ma i mobili non si fanno con il legno stagionato?), quanto piuttosto che le foreste dovrebbero essere aumentate e rinfoltite!
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