5 dicembre 2017

UNA LETTERA DAL QUARTIERE MOLISE-CALVAIRATE-PONTI

Una biblioteca che fa fatica a nascere


“Parliamo di una Biblioteca di Zona a Milano, nel cuore di un’area di case popolari in condizioni di degrado e di esclusione”. Questo l’oggetto della lettera che il 20 ottobre abbiamo inviato al Presidente della Repubblica. L’abbiamo indirizzata, oltre che al Presidente della Repubblica, a Laura Boldrini, Presidente della Camera; Pietro Grasso, Presidente del Senato; Graziano del Rio, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Dario Franceschini, Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo; Raffaele Cantone, Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione; Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia; Giuseppe Sala, Sindaco di Milano; Paolo Bassi, Presidente Municipio 4; Mario Angelo Sala, Presidente ALER Milano; per conoscenza a sua Eminenza Mario Enrico Delpini, Arcivescovo di Milano e in fine a Renzo Piano, Senatore della Repubblica.

08caffa40FBA scrivere sono in molti: il Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti, le Parrocchie di San Pio V e Santa Maria di Calvairate, la Parrocchia di Sant’Eugenio, l’Associazione Luisa Berardi Onlus, la Segreteria SICeT – Sindacato Inquilini Casa e Territorio Milano, la Segreteria Unione Inquilini di Milano.

Con questa lettera abbiamo assunto le nostre responsabilità di Contraenti del Contratto di Quartiere Calvairate-Molise, uno dei cinque Contratti di Quartiere decisi nel 2003 dall’Amministrazione Albertini in base al Programma Nazionale Contratti di Quartiere II, di cui sono stati e in parte sono tuttora oggetto Quartieri ALER in condizioni di degrado e di esclusione. Il Comune di Milano ne ha diretto e dirige la conduzione dei lavori.

Il Programma Nazionale Contratti di Quartiere II prevede interventi straordinari caratterizzati dall’integrazione delle politiche che la rigenerazione urbana richiede, dall’innovazione dell’approccio partecipativo e dalle opportunità di apprendimento collettivo che ne conseguono.

Nella lettera esponiamo la situazione gravemente critica relativa alla conduzione del Contratto di Quartiere Calvairate-Molise, con i suoi obiettivi di riqualificazione edilizia, sociale, economica e urbana dei due quartieri storici che ne sono oggetto, costruiti fra gli anni 1929 e 1938. Le condizioni di degrado e di esclusione del Calvairate e del Molise sono connesse con la tipologia della costruzione, con la sua vetustà e, a partire dagli anni Settanta, con i profondi cambiamenti intervenuti nella tipologia degli abitanti: ieri, una popolazione di operai e di nuclei di impiegati, oggi, un’alta percentuale di anziani, famiglie in condizioni di difficoltà, con una forte presenza di immigrati, assegnatari o occupanti, e di Rom.

Con riferimento a questo contesto, ci proponiamo di rivolgerci all’Autorità Nazionale Anticorruzione per segnalare la nostra esperienza di violazioni delle regole del Contratto sotto vari aspetti, e chiediamo di partecipare alla valutazione dei risultati di rigenerazione edilizia, sociale, economica, urbana conseguiti a tutt’oggi nel Calvairate e nel Molise dopo quattordici anni di intervento, rispetto alle condizioni di degrado e di esclusione che perdurano e si aggravano.

Con la lettera del 20 ottobre 2017 desideriamo dunque informare le autorità competenti sul Progetto di rifacimento della Biblioteca Calvairate, previsto dal Contratto con un finanziamento di 3.040.000 euro.

In sede di conduzione del Contratto, siamo stati esclusi da qualsiasi informazione e partecipazione circa questo Progetto. Ne siamo venuti a conoscenza in data 3 novembre 2014, quando il Progetto, elaborato dai tecnici competenti del Comune, è stato presentato in una seduta della Commissione Congiunta Cultura/Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano.

In quell’occasione il dott. Stefano Parise, direttore del Settore Biblioteche del Comune di Milano, ha manifestato un certo imbarazzo per essere stato informato solo negli ultimi tempi a proposito di un Progetto che è stato periodicamente riproposto, poi ritirato, e di nuovo riproposto dopo anni di silenzio. Ha espresso gravi critiche al Progetto. Ha proiettato alcune fotografie: una biblioteca di zona a Londra, a Tokyo. Ha detto: “queste sono biblioteche costruite con i criteri moderni della biblioteca. Il Progetto presentato non è all’altezza”.

A seguito di questo giudizio abbiamo assunto iniziative diverse per ottenere il rifacimento del Progetto. Le nostre non sono voci scomposte di chi prende la parola soltanto per dire “io, io, io, io” e neanche le voci di chi fieramente insorge contro l’ingiustizia, per rendersi ubbidiente subito dopo al primo richiamo che arriva dall’alto. Non siamo stati ascoltati. Abbiamo anche chiesto una supervisione a Renzo Piano, attraverso gli architetti da lui assunti a suo tempo per il suo lavoro sulle periferie di Milano. Non ci ha risposto. Da parte del Comune si è provveduto a “migliorie”.

Oggi rischiamo dunque che i 3 milioni e 40.000 euro del finanziamento non siano spesi bene, che si debba sottostare alle conseguenze della violazione delle regole del Contratto di Quartiere e a condizioni imposte per quanto riguarda i tempi, le procedure, la valutazione, che non hanno come scopo il migliore Progetto possibile. Con la nostra lettera abbiamo chiesto gli interventi necessari affinché un nuovo Progetto per il rifacimento della Biblioteca Calvairate ci dia una biblioteca la cui foto possa essere mostrata come una biblioteca modello.

Siamo in attesa di risposta.

Il 28 ottobre abbiamo ricevuto dalla Regione Lombardia la lettera che riportiamo.

Franca Caffa



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


21 dicembre 2021

DICEMBRE 2021. UN MESE DI SFRATTI

Franca Caffa



7 dicembre 2021

LE “BUONE INTENZIONI” DI MARAN SULLA CASA

Sergio D Agostini



7 dicembre 2021

MARAN, UN NUOVO ASSESSORE AL DEGRADO URBANO

Roberto Schena






11 maggio 2021

GLI INVISIBILI DELLE CASE POPOLARI

Luca Beltrami Gadola



30 ottobre 2020

CHI HA PAURA DEL “CANONE SOCIALE”?

Sergio D Agostini


Ultimi commenti